
Nel mondo delle criptovalute, all’interno di una blockchain ci sono diverse tipologie di strutture, chiamate “layer”(livelli), ciascuna con le proprie caratteristiche, punti di forza e eventuali debolezze. Capire la differenza tra questi layer è importante per valutare il potenziale e le opportunità di una determinata blockchain o ecosistema.
Immaginiamo una piramide, dove alla base si trova il “layer 1” e sopra di esso c’è il “layer 2”. È possibile che in futuro si sviluppino ulteriori strati superiori, a seconda delle applicazioni e degli sviluppi nel settore.
È importante notare che un progetto non è obbligato a possedere tutti questi livelli e che solo il Layer 1 è indispensabile. I livelli superiori possono offrire funzionalità aggiuntive o soluzioni per problemi specifici, ma non sono necessari per il funzionamento di base della blockchain.
In generale, il Layer 1 rappresenta il livello di base della blockchain, che gestisce le transazioni e garantisce la sicurezza e l’integrità del sistema. Alcuni esempi di blockchain di Layer 1 sono Bitcoin e Ethereum.
Il Layer 2 si riferisce a soluzioni scalabili costruite sopra il Layer 1 per affrontare problemi di scalabilità e velocità delle transazioni. Questi strati possono utilizzare tecniche come i canali di pagamento, le sidechain o i protocolli di routing per migliorare le prestazioni della blockchain di base. Esempi di Layer 2 includono la rete Lightning Network per Bitcoin ed i Optimism su Ethereum.
L’importanza di comprendere i diversi layer delle criptovalute apre la possibilità di valutare le potenzialità e le opportunità offerte da ciascuna blockchain. Immaginiamo la blockchain come un edificio a più piani. Il primo piano, o Layer 1, gestisce le funzioni di base della blockchain, come la creazione di blocchi, la validazione delle transazioni e la sicurezza della rete.
Il secondo piano, o Layer 2, è un livello aggiuntivo, che si trova sopra il primo piano e introduce nuovi protocolli, tecnologie o meccanismi per migliorare l’efficienza, la scalabilità o aggiungere nuove funzionalità alla blockchain di base. A questo livello possono essere implementate soluzioni come canali di pagamento, sidechain o protocolli di scalabilità che lavorano in sinergia con la blockchain di base.
Possiamo paragonare i piani superiori di un edificio aziendale alla direzione, che coordina in modo più efficiente i piani inferiori per migliorare la qualità dell’azienda. Allo stesso modo, il Layer 2 della blockchain migliora le prestazioni e le funzionalità della blockchain di base.
Ma procediamo con ordine analizzando vantaggi e svantaggi di queste due tecnologie:
Che cos’è un Layer 1?
Le blockchain di livello 1 sono la base dell’ecosistema delle blockchain nonché lo standard più diffuso. Queste sono utilizzate senza l’ausilio di altri strati. Le blockchain Layer 1 sono di solito progettate per essere sicure, decentralizzate e immutabili. Tuttavia, possono essere lente e costose da utilizzare.
Sulle blockchain di Primo livello vengono svolte le seguenti funzioni :
1) Esecuzione : il processamento di tutte le transazioni.
2) Consenso : l’insieme di regole e i meccanismi che gestiscono la validazione dei blocchi; sia che questa avvenga tramite un processo di Proof-of-work o Proof-of-Stake.
Mentre il Layer 2 è facoltativo, il Layer 1 è obbligatorio; senza di esso infatti non potrebbero svolgersi alcun tipo di operazioni e non esisterebbe la blockchain stessa.
Bitcoin ed Ethereum ne sono gli esempi più noti, ma esistono anche altre chain Solana, Binance Smart Chian, Avalanche e moltissime altre ancora.
Il principale obbiettivo dei Layer 1 è superare una sfida ancora irrisolta nel mondo della blockchain, conosciuta come il trilemma della blockchain. Questo sottolinea la complessità nel soddisfare contemporaneamente i requisiti di decentralizzazione, sicurezza e scalabilità all’interno di una blockchain.

Ed è qui che i Layer 2 assumono la loro importanza, consentendo di risolvere questo problema senza dover stravolgere un intero ecosistema.
Che cos’è un Layer 2?
Le blockchain di Livello 2 sono costruite sopra le blockchain di Livello 1. Offrono soluzioni ad alcune delle limitazioni delle blockchain di Livello 1, come la Scalabilità: Il Layer 2 si occupa di scaricare il peso delle normali transazioni dal Layer 1, affidando a quest’ultimo solo il compito di garantire sicurezza e consenso.
Le blockchain di Livello 2 sono di solito progettate per essere più veloci ed economiche rispetto alle blockchain di Livello 1. Tuttavia, potrebbero non essere altrettanto sicure o decentralizzate come le blockchain di Livello 1. Volendo fare degli esempi, esiste Lightning Network su Bitcoin e Arbitrum o Polygon su Ethereum
Un aspetto molto interessante riguarda la criptovaluta utilizzata per pagare le gas fee (commissioni di transazione). Nei layer 2, non esiste una valuta propria, ma si sfrutta quella del layer 1. Questo è un elemento da considerare quando si valuta il valore di un progetto. Ad esempio, la criptovaluta Ether acquisisce ulteriore valore grazie ai layer 2 di Ethereum.
Apriamo una breve parentesi sul network Polygon; questa blockchain ha la sua criptovaluta MATIC, validatori dedicati e meccanismi di consenso specifici. All’ apparenza sembrerebbe un L1, ma la chain Polygon, come già visto in articoli precedenti, effettua periodicamente dei check-point su Ethereum per garantire la sicurezza. Pertanto, possiamo definirlo come una soluzione ibrida o una “sidechain” più indipendente.
Dal punto di vista degli investimenti, i layer 2 contribuiscono a fornire un maggior valore ai Layer 1, aumentandone il potenziale e riducendone il carico di lavoro.
Ma come possiamo spostare i nostri fondi da Layer 1 a Layer 2? Tramite i bridge (ponti); scopriamo più nel dettaglio cosa sono e come funzionano.
Bridge da Layer 1 a Layer 2
I bridge consentono il trasferimento efficiente di criptovalute e dati tra le diverse soluzioni di scalabilità. Funzionano come collegamenti tra le due reti, consentendo agli utenti di spostare le loro risorse da una blockchain di base, il Layer 1, a una soluzione di scaling, il Layer 2 e viceversa. I bridge sono come ponti che collegano due strade: una strada principale (Layer 1) e una strada più veloce (Layer 2). Questi ponti consentono alle persone di passare da una strada all’altra in modo rapido e sicuro. Nello stesso modo, i bridge nelle cryptovalute e nella blockchain consentono alle persone di spostare le proprie risorse (come Bitcoin o Ethereum) dalla blockchain principale a soluzioni più veloci (come Lightning Network o Arbitrum) e viceversa.
In pratica, gli asset in uscita dal Layer 1 vengono “wrappati”, ovvero viene creata una copia identica, bloccando l’originale, per poterli utilizzare sulla blockchain più veloce (Layer 2). Una volta che l’utente decide di per tornare sulla blockchain madre, i token vengono “bruciati” e suoi asset di partenza vengono restituiti. Questo processo aiuta a garantire la sicurezza e l’integrità delle transazioni, consentendo una maggiore scalabilità e tempi di conferma più rapidi.

Conclusioni
Riassumendo brevemente quanto appena detto :
Le blockchain di Livello 1 e di Livello 2 sono entrambe parti fondamentali dell’ecosistema delle blockchain. Le blockchain di Livello 1 forniscono la base per la rete blockchain, mentre le blockchain di Livello 2 hanno lo scopo di migliorare la blockchain madre su cui operano espandendone le potenzialità e riducendone la mole di lavoro.
In definitiva, la scelta di utilizzare una blockchain di Livello 1 o di Livello 2 dipenderà dalle esigenze specifiche dell’applicazione che ne viene e ne verrà fatta in futuro. Se la scalabilità e la velocità di elaborazione sono fondamentali, allora una blockchain di Livello 2 potrebbe essere una scelta migliore. Tuttavia, se la sicurezza e la privacy sono più importanti, allora una blockchain di Livello 1 potrebbe essere una scelta più adeguata.