La truffa di Uefa Football è scoppiata da ormai due settimane, ma le domande senza risposta sono ancora molte. La notizia, nata da un’inchiesta di Decripto, ha fatto il giro di tutti i principali giornali italiani. Tutt’oggi però, passato il clamore mediatico, restano sul tavolo tante questioni. Come funzionava la rete di promotori italiani di Uefa Football? Oppure chi sono le organizzazioni internazionali che gestiscono questo tipo di truffe? Come si crea il contatto tra reti internazionali e reti italiane? E ancora, quello che interessa di più i truffati, si riusciranno mai a recuperare i soldi? E ancora, fare denuncia è sufficiente? La magistratura sta indagando?
L’inchiesta di Decripto su tutti i giornali nazionali
La notizia, e con essa Decripto.org, è stata rilanciata da Corriere della Sera, Fanpage e Repubblica, tra gli altri, e siamo anche stati invitati in diretta a parlarne a RaiNews. Abbiamo ricevuto centinaia di mail di ringraziamento e incitamento ad andare avanti da parte dei nostri follower. Decine e decine di segnalazioni di progetti dubbi da analizzare, e diversi contatti di estremo valore con chi combatte truffe, crypto scam e fregature di ogni genere. Grazie. Il giornale, che per ora va avanti su base volontaria e non ha introiti pubblicitari o di altro tipo, continuerà in queste attività anti scam e di divulgazione. Siamo certi di effettuare un servizio prezioso e necessario che nessun altro svolge.
Numerose le denunce presentate
Tornando alla truffa in questione, lo schema Ponzi di Uefa Football, ci sono alcune cose da dire. Innanzitutto sappiamo con certezza che numerose denunce stanno giungendo negli uffici di Polizia Postale, procure e caserme dei carabinieri in diverse zone d’Italia. Il numero di truffati, almeno 50mila, il volume dei fondi sottratti, decine di milioni, e la poderosa esposizione mediatica che ha avuto la vicenda, possono dare una relativa certezza sul fatto che la magistratura si muoverà. Ammesso che non si stia già muovendo. I soldi, infatti, li abbiamo già trovati: basta, appunto, muoversi.
La differenza tra truffati e truffatori
Sì, ma contro chi? Della truffa di Uefa, cosa sappiamo di come funzionava la rete dei promotori italiani? Qui viene il bello e il difficile. Sicuramente esistono, perché palesemente esposte sui social network e in rete, numerose strutture di veri e propri venditori di Uefa. Gli “sponsor” vengono chiamati, una sorta di arruolatori, in pratica. Persone che per “mestiere” fanno questo. Diffondono Schema Ponzi, truffatori professionisti, che fanno entrare più persone possibili nella loro rete, usando qualsiasi mezzo on e off line, e ci guadagnano una percentuale sopra. Attenzione, non lo hanno fatto solo con Uefa Football, ma con altre decine di progetti già scammati. Ponzi già saltati, come Hyperverse o Fvp Trade, o molti altri che devono ancora scoppiare, e sul nostro sito ne trovate i nomi e le analisi.
La rete Uefa Italiana
Ora, nel caso di Uefa, non è stato per niente difficile avere un quadro abbastanza esaustivo di chi sia in cima a questa piramide, almeno il lato italiano. Loro stessi si sono vantati più volte di essere stati i primi a portare Uefa in Italia… complimenti. Ora il ruolo e le responsabilità di questi capetti è da individuare e capire. Sarà difficile, comunque, farsi passare come vittime visto che molti di loro ricevevano uno stipendio mensile di 2mila euro fissi più le provvigioni che accumulavano su ogni pollo che entrava…
Promoter e guru “professionisti”
Ma quanti polli bisogna fare entrare in un Ponzi per passare da semplice truffato a truffatore? Non sarà facile convincere un giudice che, nonostante si svolgesse in maniera professionale questa attività di promoter di un progetto senza alcuna base, senza società, senza dati, senza sede, lo si credesse legale e reale. Per altro con un ridicolo modello di business come quello di Uefa Football (il famoso metodo inesistente di vincere sempre alle scommesse), qualche dubbio doveva insorgere in questi novelli Wolf of Wall Street.
C’è chi ha aperto profili ad hoc su Facebook e Instagram, chi ha aperto canali YouTube specializzati, chi gruppi Telegram: l’obiettivo per questi “fuffa” guru improvvisati era solo quello di accalappiare più polli possibili, senza risparmiare parenti e amici che invece venivano agganciati direttamente su Whatsapp. E messi “a endita” sotto la propria rete.
Le vere vittime di Uefa
Il discorso è molto diverso invece per chi, magari molto lontano dal mondo delle scommesse e delle cripto, è stato indotto in errore e convinto a mettere soldi in questa app truffaldina vedendo il proprio investimento volatilizzato. Queste sono le vere vittime e vanno riconosciute, tutelate e risarcite perché, pur essendo magari utenti ingenui e non smaliziati, non si meritano di essere presi in giro e derubati da furbetti senza scrupoli. E per loro Decripto si batterà sempre.
Le vittime però devono continuare a sporgere denuncia. Questo è infatti l’unico modo di avere una speranza di recuperare quanto perso. Noi di Decripto abbiamo individuato il giro che fanno i soldi grazie a un’indagine partita dai wallet ai quali i truffatori hanno chiesto di versare il denaro dopo il ban della Consob e il quasi immediato scam del progetto.
La redazione ha pubblicato un ampio file su Miro in cui viene ricostruita la fitta rete di wallet creata per cercare di nascondere i soldi rubati ed è a disposizione delle forze dell’ordine. In linea teorica, in caso di un intervento repentino della magistratura, questi fondi potrebbero essere sequestrati rapidamente. La blockchain non mente, i soldi sono lì e arrivano direttamente dagli italiani raggirati da Uefa Football. Basta volere andare a prenderli.
E gli organizzatori internazionali?
L’ultimo capitolo di questa vicenda, ma sarebbe il primo, è quello che riguarda gli organizzatori e i responsabili internazionali di Uefa Football. Come abbiamo scritto, in due eventi dal vivo, sono stati organizzati dei collegamenti video con almeno tre persone asiatiche presentate come i capi di Uefa. Certo, con molta probabilità si tratta di prestanomi o attori assoldati da qualcuno solo per fare le belle statuine, mentre chi tira le file di questi burattini resta nell’ombra. Almeno per ora.