La polizia informatica ucraina ha chiuso una bot farm che avrebbe diffuso disinformazione sui social media nel tentativo di influenzare l’opinione pubblica sulla guerra della Russia in Ucraina.
I fatti
I funzionari hanno annunciato lunedì che gli amministratori della bot farm gestivano oltre 4.000 account fraudolenti che fingevano di appartenere a cittadini ucraini. Questi account sono stati utilizzati per “criticare le forze armate ucraine, giustificare l’invasione russa dell’Ucraina e creare tensioni politiche nel Paese”, ha dichiarato la polizia. Secondo la dichiarazione della polizia, le persone coinvolte nella gestione della bot farm ricevevano pagamenti in rubli russi, una valuta vietata in Ucraina. Complessivamente, guadagnavano circa 13.500 dollari al mese. Per convertire i rubli in fondi utilizzabili, gli autori hanno utilizzato sistemi di pagamento sanzionati come WebMoney e PerfectMoney per convertire i fondi in criptovaluta e trasferirli su carte bancarie.
Gli arresti
Le forze dell’ordine ucraine hanno arrestato tre sospetti della regione di Vinnytsia, nell’Ucraina centro-occidentale. Ogni giorno avrebbero registrato circa 500 account falsi su vari social network, piattaforme di e-commerce e app di messaggistica. Se riconosciuti colpevoli, potrebbero ricevere una pena detentiva massima di 15 anni. La bot farm si trovava in un garage abbandonato.

Durante la perquisizione, le forze dell’ordine hanno sequestrato computer, telefoni cellulari, oltre 3.300 schede SIM di operatori di telefonia mobile ucraini ed europei e carte bancarie utilizzate per ricevere pagamenti da clienti russi. L’arresto evidenzia come gli account automatizzati vengano utilizzati per diffondere propaganda e seminare il panico durante la guerra. All’inizio di dicembre, la polizia informatica ha sequestrato più di 100.000 schede SIM utilizzate per registrare account bot che diffondono narrazioni pro-Russia su vari siti di social media. I responsabili di solito creano bot farm nelle proprie case o in edifici abbandonati, dove utilizzano server e schede SIM per creare e gestire account falsi.
L’interferenza non autorizzata nel funzionamento delle reti di informazione e comunicazione elettronica è considerata un crimine dal Codice penale ucraino e comporta il carcere.