Subito dopo il fallimento della Silicon Valley Bank e dopo aver trascorso il fine settimana impegnato nelle trattative per la vendita della banca e aver inviato un video messaggio al personale della banca, esortandolo a “restare unito” e a “sostenersi a vicenda” durante la crisi, il presidente Gregory Becker si è rifugiato alle Hawaii, nel suo lussuoso appartamento da 3,1 milioni di dollari a Maui,

La carriera
Becker 55 anni, è stato aspramente criticato per il modo in cui ha gestito il crollo della banca e ora è stato messo sotto indagine dal Dipartimento di Giustizia per la sua decisione di incassare 3,57 milioni di dollari di azioni poche settimane prima del fallimento. La CNBC ha riferito che egli ha venduto quasi 30 milioni di dollari di azioni negli ultimi due anni. Egli ha lavorato per SVB per 30 anni, ma è stato licenziato dal presidente Joe Biden, quando si è diffuso il panico sulla solvibilità della banca, che è evaporata in due giorni ed è stata venduta all’asta da parte della Federal Deposit Insurance Corporation.
La fuga
Nel bel mezzo del caos provocato dal crollo della sua banca, ,quando non era ancora chiaro se gli 8.553 dipendenti della banca avrebbero mantenuto il loro posto di lavoro, Becker, il quale è stato licenziato immediatamente assieme ad altri dirigenti, tra cui il direttore finanziario Daniel Beck, che ha venduto azioni per un valore di 500.000 dollari prima del crollo, e la moglie Marilyn Bautista hanno preso una limousine nera con autista all’aeroporto di San Francisco e, dopo aver attraversato di corsa il terminal della United Airlines, hanno preso un volo di prima classe per Maui, dove qualche tempo dopo sono stati visti passeggiare per le strade di Lahaina in pantaloncini e infradito. Adesso la coppia si è rintanata nella villetta a schiera a due piani e ora si gode le temperature miti di 25 gradi e il cielo azzurro di Maui. La loro abitazione fa parte di un condominio i cui servizi includono un campo da tennis, tre surfbreaks e una clubhouse, tre piscine.

Conclusioni
Sono mancati in occasioni dei crolli bancari di qualche settimana fa i “pistolotti” di giornalisti, politici e studiosi sui rischi connessi alle attività svolte da ciascun istituto, che, immancabilmente, vengono prodotti nei casi in cui a crollare siano entità del settore delle criptovalute. Questa circostanza suggerisce che ci siano modi di porsi diversi tra quel settore e quelli della economia tradizionale, i quali sono guidati dalle stesse leggi economiche essendo quello delle criptovalute un mercato nuovo solo in considerazione della tecnologia che ne è fondamento.