Nella tranquilla cittadina di Lanarkshire, in Scozia, un uomo di 28 anni di nome John Ross D’Alfonso è stato dichiarato colpevole di possedere bitcoin rubati per un valore di 1,2 milioni di sterline. La condanna fa seguito a una violenta rapina, in cui tre uomini armati di machete e di un’arma improbabile, una barretta di Toblerone, hanno costretto un proprietario di casa a trasferire i suoi Bitcoin sul conto di D’Alfonso. La strana scelta dell’arma sottolinea l’assurdità e l’audacia di questo crimine.
La mente
D’Alfonso, considerato la mente “tecnica” del furto, è stato condannato per reset, un’accusa che implica la detenzione consapevole di beni rubati con l’intento di conservarli. L’uomo è stato scagionato da qualsiasi coinvolgimento diretto nella rapina e nell’aggressione, alimentando la narrativa che lo vede come un criminale digitale, che opera da dietro lo schermo di un computer piuttosto che in prima linea nel mondo fisico.
La prima rapina di criptovalute in Scozia
L’Alta Corte di Glasgow ha ascoltato gli strazianti dettagli dell’irruzione in casa, dove tre uomini hanno costretto il proprietario di casa a trasferire i suoi Bitcoin sul conto di D’Alfonso. Gli uomini, uno armato di machete e l’altro di una barretta di Toblerone, sono fuggiti a bordo dell’Audi del proprietario. Si tratta del primo caso registrato in Scozia di rapina con criptovaluta rubata, una pietra miliare nella storia criminale del Paese.
La testimonianza
Al momento della rapina oltre alla vittima nella sua casa c’era una donna e suo fratello, il quale ha testimoniato al processo dicendo di avere raccontato alla polizia di essere stato svegliato quella notte dall’abbaiare del suo cane e di aver visto una figura scura sulla porta di casa. Il rapinatore avrebbe avuto in mano un machete. Si è subito accorto di un altro aggressore con suo fratello. Uno di loro gli ha gridato: “Trasferisci quei cazzo di soldi”. Il testimone ha detto alla polizia: “Ho sentito (mio fratello) dire ai ragazzi che stava inviando i soldi”. Un terzo aggressore ha poi “gettato” la donna nella camera da letto. In testimone ha detto: “Teneva un Toblerone al cioccolato nella mano destra” specificando che la tavoletta di cioccolato era sporca del sangue della donna, che secondo i pubblici ministeri era stata ripetutamente colpita alla testa con il dolce.
Criptovalute: Un nuovo terreno di gioco per i criminali
Il furto e la successiva condanna hanno acceso i riflettori sulla tendenza all’aumento dei crimini legati alle criptovalute. Le valute digitali come il Bitcoin offrono un livello di anonimato e decentralizzazione che attrae i criminali. Il libro mastro pubblico, la blockchain, registra tutte le transazioni di criptovalute, ma rintracciare i movimenti dei fondi rubati presenta sfide uniche. Il caso serve anche a ricordare i rischi associati al possesso e alla conservazione delle criptovalute. Se da un lato promettono transazioni finanziarie sicure e decentralizzate, dall’altro le criptovalute sono vulnerabili a furti e frodi. Questa vulnerabilità, unita alla volatilità del valore delle criptovalute, le rende obiettivi interessanti per i criminali.
La lotta contro il crimine, come molti aspetti della vita di oggi, si è spostata online, lasciando le forze dell’ordine alle prese con nuove forme di criminalità nell’era digitale.