Esiste un sistema particolarmente intelligente per proteggere i beni degli investitori. È stato inventato il 3 luglio 2018 dalla celebre piattaforma di exchange Binance. Il suo nome è costituito da un acronimo azzeccato che rende il concetto SAFU sia semplice da ricordare, sia molto accessibile per il suo significato.
SAFU: Secure Asset Fund for Users
Il Secure Asset Fund for Users (SAFU) è stato creato dalla piattaforma Binance come fondo/riserva di emergenza per proteggere gli investitori. Esso, entra in funzione nel momento in cui avviene un attacco alla blockchain della criptovaluta o vi è un tentativo di hacking sulla piattaforma di vendita (Binance, in questo caso). Il suo acronimo significa letteralmente “Fondo Beni Sicuri per gli Utenti” ed ha una assonanza, non casuale, con il termine inglese SAFE (sicuro). Ciò esemplifica ulteriormente il compito di comprensione e rende logico, se non pleonastico, il significato dell’acronimo.
Come è gestito il SAFU
Una piattaforma di acquisizione e cessione di criptovalute deve scegliere come finanziare un eventuale SAFU. La scelta di Binance è ricaduta sulle percentuali di commissione. Dal 14 luglio 2018, viene trattenuto il 10% delle commissioni di trading per poi essere trasferito in un “Cold wallet”. Pertanto, la sicurezza extra è garantita dalla gestione di un fondo inserito in un hardware privo di accesso alla blockchain e ad internet in generale. Questo funzionamento garantisce un incremento costante della riserva ogni qualvolta si effettua un’operazione. Nel 2022 il fondo di sicurezza ha superato il valore di 1 miliardo di dollari.
Perchè esiste questo fondo d’emergenza
L’esistenza di questo fondo è figlia di una serie di riflessioni sopraggiunte in seguito ad un importante attacco di hacking. Nel 2018 diversi wallet sono stati attaccati con successo inaspettatamente. Sorprende sapere della riuscita giacchè il sito di Binance è protetto da un’autenticazione a 2 fattori (2FA) ed è considerato quasi inviolabile. Ciononostante, una volta contrastato l’attacco e migliorata l’efficienza della sicurezza del sito, la piattaforma ha voluto garantire ulteriore protezione agli investitori. Rifinanziare coloro che hanno subito un furto è stata una mossa che ha contribuito a rendere la piattaforma sempre più leader sul mercato. Nel recente passato è capitato che, durante brevi periodi di chiusura dell’opzione di prelievo dal sito, sia entrato in vigore il “protocollo safu”. L’ultimo caso è avvenuto esattamente ieri, ma non ha destato particolare preoccupazione.

Diffusione del sistema in atto
Malgrado uno degli obiettivi di Binance sia quello di non utilizzare mai il sistema SAFU, sempre più piattaforme si stanno avvicinando per prendere appunti. Istituire un fondo per proteggere i clienti rende chiaramente più appetibile il proprio sito di investimenti ed è bene che si proceda ad universalizzare questo sistema. Cambiano però i modi con cui lo si integra. Ad esempio Steaker ha optato per l’autofinanziamento, stanziando come cifra di partenza 360.000 USDC. Esiste poi un pratico scanner di token che aiuta a comprendere se ci si sta per imbattere in una truffa. Infatti, StaySafu Scanner, ha il proposito di migliorare il mondo delle crypto contribuendo ad escludere tutti i progetti fasulli che danneggiano costantemente (e ingiustamente) l’immagine delle criptovalute.
Mentre nuovi e migliori sistemi sono in fase di studio, possiamo dirci soddisfatti di questa importante mossa. Ciò che deve contare più di ogni altra cosa è sempre la sicurezza dei nostri beni.