La nostra evoluzione passa inevitabilmente per delle incredibili rivoluzioni e, di fatto, la crescita graduale difficilmente ci appartiene. Questi ultimi anni di pandemia più volte ci hanno portato a riflettere sul funzionamento del SSN (Sistema Sanitario Nazionale) e la risposta più adeguata, ancora una volta, ce la confeziona il futuro dell’economia: le criptovalute.
Decentralizzazione dei dati
Promuovere una rivoluzione significa scansare gli iniziali soliti scetticismi, sostituendo i dubbi con delle proposte concrete, che stupiscano oltremodo. Fornire un’assistenza sanitaria di alta qualità, equa e incentrata sul paziente è l’unico obiettivo da perseguire per migliorare il nostro mondo, sotto questo aspetto.
Lo scopo finale è ovviamente quello di ottenere un empowerment per la salute di ognuno.
Per cominciare, è essenziale costruire un sistema di cartelle cliniche elettroniche (EHR) basato sul sistema decentralizzato di Bitcoin. Questo perchè, a prescindere dal fatto che si possa avere un SSN di tipo pubblico, privato o misto, c’è una costante alquanto antipatica: l’accesso ai dati dei pazienti (cioè potenzialmente ognuno di noi) è mediato da istituti o enti terzi. Non si tratta di roba di poco conto, bensì provengono dal settore sanitario circa il 30% del totale dei dati personali raccolti nel mondo!

Conseguenze dirette e vantaggi dell’utente-paziente
La proposta, partita sulla base dei precedenti assunti, è stata ideata da Vishvas Garg , dottore in farmaco-economia, epidemiologia e politica farmaceutica. Egli sostiene la possibilità di riappropriarci dei nostri dati e migliorarli, perché ciò che dovrebbe destare maggiore attenzione non è che non siamo proprietari dei dati sulla nostra salute… Il problema è che sono incompleti.
Infatti, la raccolta dipende esclusivamente dal nostro passato clinico e da quello della nostra famiglia sebbene potremmo facilmente aiutare il medico curante trasmettendo: i dati di dispositivi indossabili, dei nostri allenamenti, app per la gestione del peso etc etc… In maniera volontaria e autonoma, garantendo la possibilità di avere una propria identità digitale e protezione verso i nostri dati sensibili.
Ciò consentirebbe all’utente-paziente di trasferire liberamente i propri dati con qualsiasi operatore sanitario garantendo la continuità dell’assistenza. Nonché una migliore qualità di cura, considerando che si cederanno informazioni su tutto ciò che può essere un fattore determinante per la nostra salute. In senso più assoluto, una più accurata raccolta di referti ed info consentirebbe ad innalzare il livello tecnico della medicina basata sull’evidenza.
Sprechi e ingiustizie nel Sistema Sanitario Nazionale (USA)
Uno dei punti cardine della proposta del dott. Garg consiste nel ridurre drasticamente gli sprechi dovuti ai metodi tradizionali di finanziamento dell’apparato sanitario. Il lavoro, basato essenzialmente sull’emisfero USA, spiega come si sprechi non meno del 25% delle risorse per motivi futili come l’incapacità di canalizzare correttamente i finanziamenti e i costi degli intermediari, poc’anzi menzionati. Basti pensare che durante l’acquisto di una confezione di farmaci il 40% del costo sparirà per mano del processo di mediazione e anche solo eliminare questa voce dal computo delle spese totali garantirebbe un risparmio a lungo termine, per l’utente, considerevole. Decentralizzare il Sistema Sanitario Nazionale sembra proprio l’occasione definitiva per trasformare in qualcosa di veramente “pubblico” la nostra salute, senza scopo di lucro, proprio come Internet.
Accedere ai servizi diventerebbe meno costoso in quanto sarebbe sufficiente una connessione ad internet per interfacciarsi con un sistema che può allargare lo spettro d’azione fino ad includere l’intero globo. Si potrebbero introdurre prodotti di credito provenienti dal mondo dell’economia tech, come ad esempio l’acquista ora, paga dopo oppure degli sponsor pubblicitari potrebbero ovviare a delle spese difficili da sostenere per alcune famiglie, andando incontro al sogno del garantire un sufficiente accesso alle cure per tutti. Il dottore dell’università del New Mexico propone altresì lo scenario di un sistema di premi per chi aiuta sé stesso (conducendo una vita sana) e per chi aiuta, adeguatamente, gli altri (premiando in bitcoin il personale degli ospedali più efficienti ed economicamente competitivi).
