Fin dall’avvento della blockchain e successivamente del Web3, si è intuito subito che le potenzialità erano enormi. Molti tra quelli che obbiettavano, sostenevano che la blockchain non è green e non aiuta l’ambiente, ma è vero? Oggi andiamo ad approfondire Plastiks, un progetto che punta a preservare l’ambiente raccogliendo plastica, utilizzando il Web3, la blockchain e gli NFT per portare più trasparenza nel mondo delle donazioni e della preservazione dell’ambiente.
Cos’è e come funziona
Plastiks è una estensione di Nozama, una azienda attivista per le soluzioni green e il riciclo della plastica. L’obiettivo di questo ecosistema web3 è quello di portare maggiore trasparenza nel riciclo, tramite la blockchain e gli NFT. Quando la plastica viene raccolta dalle comunità in tutto il mondo, viene rilasciato da Plastiks un NFT che attesta la quantità di materiale recuperato, tramite la blockchain viene quindi tracciato il percorso della plastica al fine di verificare il corretto riciclo. Supportando le aziende che raccolgono plastica in giro per il mondo, comprando i loro certificati NFT, si potrà quindi, indirettamente, aiutare il pianeta.

Plastiks ha inoltre vinto recentemente il Celo Camp, Impact DAO research, ETH Barcelona e Spiral Protocol reveal, dimostrando la qualità del team e del proprio progetto.
Marketplace NFT
Tramite il marketplace si possono comprare i certificati di recupero della plastica, ottenuti dalle varie aziende o comunità in giro per il mondo. Acquistando un NFT si potrà così finanziare il progetto, incentivandoli e aiutandoli a raccogliere altra plastica.
Alternativamente si potrà comprare un NFT artistico, legato ad un certificato. Selezionando l’opera che preferiamo, creata da un artista, ci verrà richiesto di scegliere un certificato (di grandezza variabile per ogni NFT) da associare, aiutando così un progetto in giro per il mondo.
Gli artisti di NFT usano una blockchain con meno emissioni e una parte dei loro proventi viene data alle aziende che riciclano. Basterà caricare il file della propria opera (immagine, GIF o WEBP), impostare il nome e la descrizione del NFT, le proprietà se fa parte di una collezione più grande, un minimo di Kg di plastica che deve essere collegata tramite certificato, le royalies e le donazioni. L’artista potrà così contribuire, incentivando gli acquirenti a finanziare gli attivisti e donando fino al 99% dei proventi ad una azienda non-profit per la causa.
Una volta in possesso di un NFT con dei certificati incorporati si potrà rivendere sul marketplace, dando la possibilità, a chi vende, di recuperare il proprio investimento o di guadagnare, e al nuovo compratore di aiutare indirettamente i progetti incorporati nell’opera.

I riciclatori si interfacciano direttamente con i finanziatori
Le aziende che raccolgono plastica in giro per il mondo possono contare su un pubblico più ampio. Sappiamo tutti che ormai il mondo è diventato più piccolo, internet ci permette di raggiungere persone dall’altra parte del globo con un click. Portare i propri valori tramite campagne pubblicitarie però, ha costi non indifferenti, questa piattaforma aiuta così i gruppi attivisti a raggiungere una platea maggiore e già allineata alle proprie idee. La tracciabilità della blockchain offre loro un vantaggio competitivo, essendo che possono contare su una trasparenza maggiore, sintomo sempre di buone intenzioni.

Team
Il team è composto da 12 persone con un CEO, André Vanyi Robin, dal passato molto attivo. Il fondatore della start up è infatti alla sua quinta azienda con Nozama, con la quale continua ad essere un grande attivista nella campagna per il riciclo. Il CEO franco-ungherese che vive a Barcellona è protagonista di varie realtà, alcune andate bene, altre meno, dalle ultime ha preso ispirazione per il proprio libro “Ho fallito, e allora?”. Tra le sue imprese spicca Adecq-Bestv, azienda fornitrice di software, che ha aiutato la televisione a passare al digitale terrestre (DTT), comunque un personaggio con un curriculum di tutto rispetto.
Il CTO e co-founder Daniel Garcia Pérez nel suo curriculum vanta le carriere di professore di programmazione a Barcellona, project manage, team leader, sviluppatore software e founder di un broker crypto (nulla di entusiasmante), prima di Nozama Green.
L’altro co-founder e COO, Trym Lyngset, infine non ha nulla di degno di nota nel suo curriculum.
Il team nel suo complesso comunque è costituito da vari membri di Nozama, avvocati ed esperti in ambito di blockchain, anche se non hanno ancora conquistato la fama con i progetti passati, hanno tutte le carte in regola per portare avanti uno dei progetti leader nel settore green.
Blockchain
Molti ambientalisti hanno fatto notare come le blockchain proof-of-stake siano meno impattanti sull’ambiante, per questo motivo Plastiks ha deciso di appoggiarsi alla blockchain Celo. Molte altre realtà hanno deciso di unirsi su questa blockchain per creare il Climate Collective, una coalizione di aziende che puntano a collaborare all’interno del web3 per promuovere applicazioni green. Celo è una blockchain che vanta un team davvero grande, è listata su Coingecko dal 2020 ed ha una marketcap di oltre 460 milioni di dollari, ha inoltre una EVM (Ethereum Virtual Machine), quindi è compatibile con il wallet Metamask.
Restando in tema EVM, utilizzano anche per il marketplace la BSC (Binance Smart Chain), sempre compatibile con Metamask.

Token
Il token $PLASTIK è una micro cap con una capitalizzazione di appena 2 milioni di dollari e un prezzo, al momento della stesura, di $0.024. E’ alla base dell’economia e del marketplace di Plastiks, al momento è listato solo sugli exchange BitMart e LBank, tuttavia è anche presente sulla BSC e tramite un bridge sul sito si possono spostare su Metamask, anche se non essendoci liquidity pool da nessuna parte ci si fa poco.
Conclusioni
Il progetto sembra essere il primo del suo genere, di sicuro è innovativo e porta avanti una campagna di sensibillzazione più che mai importante di questi tempi. Il sistema che utilizzano è semplice: raccogli la plastica, dimostralo e vieni finanziato da persone da tutto il mondo, tutto nella trasparenza. Il team è composto da alcuni elementi con un curriculum interessante e che quantomeno sanno quello che fanno, le intenzioni sono genuine e i vari riconoscimenti conseguiti lo avvalorano. Tra i progetti nati ultimamente, quelli nel settore green hanno sicuramente un ruolo ed una responsabilità importante, e si spera contribuiscano alla diffusione del web3 e sottoscrivano l’importanza della trasparenza nelle donazioni.