Bitcoin è uno schema Ponzi? Si sente ancora troppo spesso appioppare questa definizione da sedicenti fonti autorevoli. Vediamo di scoprirlo assieme.
Che cos’è uno schema Ponzi
Uno schema Ponzi è per definizione un sistema finanziario che apporta ai primi a prendervene parte falsi guadagni basati sull’afflusso dei fondi apportati dagli ultimi entrati. Necessita di una struttura centrale facente da hub di collegamento tra queste due dinamiche.
Tipicamente, ad un certo punto, esso crolla rapidamente poichè venendo a mancare il sostegno degli ultimi, anche i guadagni dei primi vengono meno e ciò è causa di una “bank-run” sia parte di questi che di chi ha messo in piedi lo schema.

Perchè Bitcoin non può esserlo
Riassumendo brevemente, Bitcoin in primis non può esserlo poichè non ha una struttura centralizzata. Il valore di #BTC sale ANCHE in merito all’afflusso di capitali ma prevalentemente in relazione alla sua capitalizzazione, ossia al volume di scambi relazionata alla supply totale dell’asset presente a mercato.
Non lo è nemmeno poichè manca quella figura che può in qualsiasi momento chiudere baracca e burattini e scappare col malloppo, sia dei primi arrivati che non hanno ancora prelevato dalla piattaforma che dagli ultimi che vi sono entrati.
Non vi è manco la piattaforma designata a fungere a questa funzione; nè una struttura di revenue che assicura ai primi di guadagnare sull’afflusso degli ultimi.
Perchè ancora oggi sentiamo questa associazione
Quando sentiamo ancora ad oggi di certe associazioni di termine-significato, possiamo certamente mettere in dubbio la conoscenza del tema da parte della fonte che le emette.
Le ragioni possono essere soltanto due: o non si sa di cosa si stia parlando (protocollo Bitcoin), o si hanno incentivi a screditarlo (follow the money in questo caso… perchè lo si dovrebbe fare?)
Bitcoin è con certezza la prima struttura al mondo mai esistita in grado di non permettere una dinamica Ponzi; questo andrebbe approfondito. Poichè il fulcro della sua grandezza si cela proprio dietro questo piccolo, fondamentale punto.
La differenza fondamentale
La differenza fondamentale sta proprio nel fatto che ogni individuo ha un’endemica abitudine ad interfacciarsi con sistemi centralizzati per l’erogazione di un servizio o la partecipazione ad una attività, a partire dalla banca fino ad arrivare ai servizi finanziari in senso lato, potendo citare l’erogazione di energia elettrica sino a giungere a qualsiasi altro vi possa venire in mente sia esso gestito da un ente centralizzato, ossia garante, controllore e censore del servizio.
Col protocollo Bitcoin questo cambia per la prima volta nella storia dell’umanità in senso radicale, poichè chiunque vi acceda prende parte attiva alla partecipazione al suo funzionamento.
Infatti le tipiche tre prime considerazioni a suo riguardo sono che si tratti di un sistema:
- permissionless – ossia utilizzabile senza bisogno di un permesso da parte di qualcuno o qualcosa
- trustless – non è richiesta la fiducia in qualcuno o qualcosa riguardo al suo funzionamento
- censorship resistant – nessuno o nessuna cosa può impedirgli di funzionare
Lo stesso punto “trustless” è verificabile potendo visualizzare il codice con licenza open source.
Bitcoin fa esattamente quello che dice di poter fare, nelle modalità concesse dal codice, senza che nessuno possa arrogarsi il diritto di modificarlo.
Se quel qualcuno volesse farlo, dovrebbe forkare il codice, ossia copiarlo, modificarlo e distribuirlo su di un altro sistema, iniziando a raccontare in giro della sua iniziativa e vedendo chi decide di prendervi parte.
Schemi Ponzi quasi onnipresenti nelle altcoin
Non è un caso per l’appunto che i primi progetti truffa / scam siano nati su altcoin originati proprio da un fork del codice sorgente di Bitcoin, senza ovviamente nessun effetto su di esso o il suo network, andando ad accalappiare ignari creduloni disinformati mediante false promesse e conseguenti scandali.
E questo per la solita ragione discussa inizialmente: introducevano la capacità di modifica da parte di un regolatore centrale in cambio della falsa promessa di maggior efficienza e potenziali ritorni astronomici dell’investimento.
A questo è seguita poi dall’era delle ICO, Initial Coin Offering, che mimavano in forma quasi sempre fraudolenta il processo di IPO, ossia Initial Public Offering, utilizzato da un azienda per quotarsi pubblicamente in borsa.
Proprio tramite i token che venivano descritti come “gettoni” atti all’utilizzo della loro piattaforma, guarda caso iniziavano ad innescare dinamiche “ponziane” proprio poichè vi era un veloce ed enorme afflusso di poveri gonzi abbagliati dal miraggio di facili e veloci ritorni economici.
Infatti in teoria il token in questione veniva venduto come necessario all’uso del sistema a cui era correlato, ma principalmente veniva percepito (e nemmeno smentito) come un derivato di investimento nel progetto, il cui controvalore monetario sarebbe cresciuto in diretta conseguenza alla diffusione del suo utilizzo.
Questa dinamica innescava rapide azioni di pump&dump spesso proprio attuate da chi aveva redatto il white paper di descrizione del fantomatico progetto. Non appena il prezzo del token raggiungeva valori elevati, gli stessi suoi creatori lo vendevano in massa, dumpandolo” per l’appunto, ricavando enormi profitti sulle spalle degli ultimi arrivati ad acquistarlo; quasi sempre anche poichè gran parte dei token venivano pre-stoccati da parte di questi ancor prima del listing a mercato proprio per massimizzare questa azione.
Conclusioni
Non vi ricorda nulla l’ultimo paragrafo appena scritto?! Ma sì! É esattamente la dinamica descritta inizialmente e a cui ho linkato approfondimenti storici e specifici sulle suo origini.
Il desiderio innato dell’essere umano di demandare la fatica e la responsabilità di qualcosa di impegnativo a qualcun altro sperando poi di raccogliere facili proventi, anche solo briciole gratuite , da sistemi di questo tipo è ancora molto dilangante.
Bitcoin per la prima volta offre qualcosa che non può essere uno schema Ponzi neanche volendolo, se non tramite qualche attore fraudolento che si pone da intermediario di servizio al suo acquisto senza operare correttamente.
Sperando che questo articolo possa aiutarvi ad intersecare il meno possibile tali dinamiche nel corso della vostra vita, vi rimando ad approfondimenti sul nostro gruppo Telegram, ringraziandovi per la lettura.
Buona Cultura a tutti – Francesco Conza