PayPal ha in programma la costruzione di un proprio ecosistema blockchain, come dimostra il deposito di una domanda di brevetto per un sistema di acquisto e trasferimento di token non fungibili (NFT), avvenuto nel marzo scorso e reso pubblico il 21 settembre 2023.
La domanda
La procedura per ottenere il brevetto, ancora in corso, descrive un sistema in cui gli utenti possono acquistare e vendere NFT attraverso un fornitore di servizi di terze parti. Tale fornitore non è specificato, anche se nel testo viene menzionato Ethereum. PayPal prevede di sfruttare tutto il potenziale degli NFT per la tokenizzazione, andando ben oltre lo scambio di oggetti elettronici da collezione:
“L’NFT in questo esempio può rappresentare qualsiasi pezzo unico di dati digitali che possono essere tracciati utilizzando un registro blockchain decentralizzato. […] Esempi di tali beni includono […] immagini e video digitali, musica, oggetti da collezione e altre opere d’arte digitali, nonché atti di proprietà personale, biglietti per eventi, documenti legali e altri oggetti del mondo reale”.
Questo passaggio della domanda di brevetto di PayPal indica che l’azienda non è interessata solo ai NFT di tipo collezionistico, ma anche ai Real-World Assets (RWA), in cui la tokenizzazione viene utilizzata per rappresentare beni reali come materie prime o titoli di Stato sulla blockchain.
L’ecosistema

Schema di un commercio di NFT fuori catena, come proposto da PayPal. Fonte: USPTO
Il sistema potrebbe essere personalizzato in vari modi. Ad esempio, potrebbe consentire acquisti frazionati attraverso la distribuzione di token di governance, che poi potrebbero essere scambiati a loro volta. Inoltre, un’organizzazione decentralizzata autonoma “associata al fornitore di servizi può essere utilizzata per promuovere la liquidità degli NFT attraverso una piattaforma dedicata”. Gli NFT potrebbero anche guadagnare dalle royalties.
L’elaborazione da parte del fornitore di servizi potrebbe includere la conformità e la gestione del rischio. Gli utenti potrebbero avere i propri portafogli digitali, ma non sarebbero obbligati a farlo. In alternativa, un broker di terze parti potrebbe fornire una serie di servizi di archiviazione e di checkout. Le transazioni off chain potrebbero essere gestite all’interno di un “portafoglio omnibus” associato al fornitore di servizi e contenente i portafogli dell’acquirente e del venditore: “Pertanto, nessun trasferimento viene registrato sulla blockchain e non è necessario trasmettere la transazione alla rete blockchain o pagare le tariffe del gas associate a una transazione on-chain”. Secondo l’applicazione, nel sistema può essere utilizzata qualsiasi valuta.
Sebbene questa applicazione risalga al marzo 2022, l’iniziativa di PayPal dimostra quanto l’azienda stia abbracciando sempre più il Web3. Dopo il lancio della sua stablecoin PYUSD, il prossimo passo logico sarebbe quello di dotarla di casi d’uso concreti, che le permettano di distinguersi dai suoi concorrenti e di distinguersi dalla massa.