Uno dei mantra proposti da chi offre servizi di pagamento in ambito crypto è la possibilità di poter offrire i migliori strumenti per questo scopo. Ma è davvero così “innovativo” ricevere pagamenti in criptovaluta? O si tratta oppure di qualcosa di “poco nuovo” che niente di diverso ha da offrire dall’usare una carta di credito? E accettare pagamenti in bitcoin è la stessa cosa? Rientra in questa famiglia oppure offre un cambio di paradigma?
Scopriamolo assieme.
Piccolo recap di che cos’è una criptovaluta
Ad oggi, a parte bitcoin, la maggior parte di soluzioni legate a questo mondo, altro non sono che grandezze digitali create da enti privati per aggirare le limitazioni della Security Exchange Commission Americana (SEC) imposte a chi offre la compravendita di rappresentazioni di valore del proprio capitale d’azienda.
Quindi il mio coin ABC_coin che gira su blockcahin ABC_chain, o il mio token ABC_token che si appoggia su altra blockchain (Ethereum nella maggior parte dei casi), offre un utilizzo per le funzioni offerte dalla mia blockchain.
Per utilizzarlo devo prima comprarlo attraverso una piattaforma di cambio e, in secondo luogo, dovrò osservarne il valore poiché esso si varierà in seguito ad adozione dello stesso da parte di nuovi utenti e scambi sul libero mercato, il tutto in relazione alla politica monetaria offerta dall’emittente della moneta che ne gestirà inflazione o deflazione.
Questo breve riassunto mostra poichè ad oggi la maggior parte delle coin o token presenti a mercato non siano altro che uno strumento di investimento o scommessa al fine di ottenere un profitto. E, per adesso, non molto altro.

Quali vantaggi avrei a poter pagare in criptovaluta?
Il principale e più evidente è il fatto di evitare una conversione in valuta fiat dell’utile realizzato dall’investimento ed ovviare al pagamento del capital gain sulla plus valenza. Quindi si evita quel famoso 26%.
Ho comprato il mio ABC_coin a 0.50 EUR, ne ho prese 10 unità per 5.00 EUR.
L’asset in questione è salito a 1.00 EUR di valore, quindi mi ritrovo con 10.00 EUR di controvalore.
Se volessi spenderli in EUR dovrei prima convertirli sempre mediante piattaforma di cambio, bonificarmi in banca il controvalore e a fine anno pagarvi una % di tasse relative alla plus valenza generata da questo trade, 5.00 EUR nel nostro esempio.
Se invece trovo qualcuno che riceve pagamenti in ABC_coin posso ovviare a tutta la trafila appena descritta ed evitare potenzialmente la tassazione.
“Sì però oltre a questo sto usando una nuova moneta…”
Purtroppo, a parte bitcoin, il resto delle valute digitali non ha nulla di nuovo rispetto alla valuta fiat tradizionale che conosciamo come quella emessa da banca centrale. Ha un emittente centrale che ne controlla ritmo e quantità di emissione o ritiro, nella quale dobbiamo riporre fiducia di non frode e sano equilibrio funzionale.
Gira su tecnologia tremendamente poco distribuita e richiede quindi la nostra fiducia sul fatto che tutto funzioni e non si blocchi. Priva di reale capacità di distribuzione, nella maggior parte dei casi offre “wallet” ridicoli per l’utilizzo, totalmente custodial, ossia incapaci di offrire reale detenzione della moneta.
Quando questo è possibile, stiamo comunque affidandoci ad un sistema che ha pochissimi nodi di governance e funzionamento. Quindi anche se abbiamo le nostre coin su un wallet di cui abbiamo noi le chiavi di accesso, poco ce ne faremmo nel caso il sistema si blocchi o peggio smetta per sempre di funzionare. Il token o la coin non sarebbero più scambiabili.
E su Bitcoin?
Qui è tutta un altra storia e il paradigma è realmente innovativo e differente. Lo riassumerò brevemente poiché non è il focus dell’articolo ma rimando a questo approfondimento.
Vantaggi di Bitcoin in breve:
– non dobbiamo fidarci di un’emittente centrale; il protocollo funziona in autonomia e incorruttibilità salvo decisioni di chi prende parte ad esso.
– una sinfonia di incentivi permette di alimentarne costantemente sicurezza, funzionamento e stabilità; in Bitcoin conviene giocare pulito e questo porta ad un funzionamento sopraffino.
– possiamo essere i reali detentori delle monete e non dover chiedere il permesso a nessuno per scambiarle.
– la sua politica monetaria è predeterminata e studiata per offrire una valida alternativa alla politica monetaria oggi vigente e poco sostenibile.
Certo, uno potrebbe non essere interessato alla basi fondanti di Bitcoin e quindi non pronto ad abbandonare l’ideologia della moneta fiat. Se se ne studia però il funzionamento si può facilmente iniziare a comprendere che si tratta di qualcosa di realmente differente.
Qui un breve rimando alle differenze.
Le criptovalute ancora troppo simili al vecchio sistema
Ci stiamo sempre fidando di qualcuno e, in questo caso, nemmeno di uno stato (che per quanto possa fare scelte opinabili è comunque più stabile di una startup) ma di una azienda privata che vuole accaparrarsi i vantaggi di stampare moneta e venderla camuffando questo incentivo primario con qualche sorta di progetto alla base. Il più delle volte, per ora, fumoso se non truffaldino.
Sia chiaro, non tutti i progetti cripto hanno questo scopo, ma il 90% di essi lo ha evidentemente. Basta studiarli per una mezza giornata avendone le competenze o affidandosi a Decripto.
Chi offre gateway di pagamento in criptovaluta?
Innanzitutto lo fa per ottenere un utile da questo meccanismo, poiché guadagna sulle transazioni. Prende parte all’intrigante idea di spandere qualcosa che si spera aumenti di valore, senza pagarvi tasse sul capital gain, incentivando quindi l’adozione di monete stampate da enti privati nella speranza di arricchirsi attraverso un progetto che serva a poco o nulla.
Il rischio a cui si espongono invece gli utenti di questo sistema è ben più alto, poichè acquistano troppo spesso senza comprendere coin o token nella speranza che si avvalorino; col miraggio di poterli spendere senza imposte e, accecati da questi due incentivi, inconsci della mancanza di strumenti che ne evitino la perdita nel nulla (nodi distribuiti e wallet validi). Ad oggi Bitcoin, poiché nasce per offrire un sistema privo di questi giochi e rischi, è il miglior protocollo in quanto a decentralizzazione e con esso possiamo scoprire qualcosa di radicalmente nuovo e che non chiede la nostra fiducia.