Quattro milioni di euro svaniti nel nulla. Sono questi i numeri relativi ad una truffa finanziaria ai danni di 31 persone, che hanno sporto denuncia e sulla quale sono finite le indagini della Guardia di Finanza nei giorni scorsi.

I fatti
L’ideatrice è, secondo quanto riportato dal sito Osimo Oggi, Prisca Carletti ( nella foto sopra) una donna di 48 anni originaria della cittadina in provincia di Ancona, già radiata dall’albo dei promotori finanziari, la quale ha ricevuto l’avviso della conclusione delle indagini a suo carico da parte della Procura di Ancona, che l’accusa di abusivismo finanziario, autoriciclaggio e truffa. Dal suo ufficio ubicato in pieno centro ad Osimo, la donna metteva in pratica lo schema Ponzi per il quale agli investitori iniziali venivano promessi cospicui guadagni, che nei primi tempi erano garantiti dagli investimenti dei nuovi clienti, finché lo schema finanziario non è collassato. Durante le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza della cittadina osimana, sono state perquisite sia la casa della presunta truffatrice, sia il suo ufficio e sono stati sequestrati computer, telefoni cellulari e voluminosi fascicoli, utilizzati nell’attività illecita. In particolare, sono stati individuati numerosi documenti artefatti con intestazioni di note società collocatrici di prodotti finanziari utilizzati dalla finta promotrice finanziaria per tranquillizzare le proprie vittime sulla bontà degli investimenti.
Le indagini hanno permesso di dimostrare che i circa 4 milioni di euro sottratti alla clientela sono confluiti su decine di conti correnti personali dell’indagata, di società alla stessa riconducibili e di suoi wallet elettronici personali, creati su particolari piattaforme di network marketing. La broker finanziaria ha creato e gestito diversi account digitali registrati su network di vendita dove sono stati virtualmente generati voucher di spesa poi utilizzati per spese personali. investimenti.
Le vittime
Sono trentuno le persone, che hanno sporto denuncia quando si sono resi conto di essere stati truffati perché ad un certo punto la finta promotrice non ha permesso il disinvestimento delle somme e non ha più dato notizie di sé. Tra le vittime vi sono commercianti, pensionati e dipendenti: persone di ogni estrazione sociale che hanno affidato all’ex promotrice i risparmi di una vita, credendo che gli investimenti e le rendite promesse avrebbero permesso di realizzare i progetti dei propri figli, nuove attività commerciali, ovvero di godere di una pensione più serena. Somme, purtroppo, svanite nel nulla.
Il primo ad occuparsi della vicenda è stato il giornale Osimo Oggi che a febbraio aveva dato conto della vicenda ricostruita attraverso il racconto di un familiare di un truffato, nel frattempo deceduto. La cifra mancante all’appello da ormai quattro anni, agli eredi di A.T, scomparso nel 2016, era di circa 220.000 euro, ovvero l’equivalente dei risparmi di una vita di lavoro. I giornalisti della testata svolsero delle indagini riferendo di avere scoperto che ad Osimo e nelle sue immediate vicinanze c’erano altre quattro persone che si trovavano nella stessa posizione oggetto della denuncia alla Guardia di Finanza. L’elemento comune tra tutti i presunti truffati il loro legame con Prisca Carletti per amicizia, rapporto parentale e, soprattutto, essere stati clienti della Ubi banca presso il cui sportello la donna ha operato legalmente, per anni, come promotore della IW Bank, periodo per il quale l’inchiesta dei finanzieri non ha fatto registrare niente di anomalo. I problemi per la Carletti sono nati quando assieme ad un collega, anch’esso radiato dall’Albo dei promotori finanziari, ha costituito una società di investimenti parallela, continuando di fatto la propria attività ma anche sottraendo a IW Bank gran parte della clientela.