OpenSea, uno tra i più importanti marketplace di NFT, ha annunciato il licenziamento di circa il 50% del suo personale. In futuro la società adotterà una struttura organizzativa più piatta. I dipendenti colpiti dai licenziamenti riceveranno indennità di fine rapporto, assistenza sanitaria, servizi di salute mentale e acquisizione accelerata di azioni. OpenSea è stato il più grande mercato NFT durante il boom del mercato NFT del 2021-2022. Il mercato NFT ha iniziato a perdere slancio a metà del 2022 e OpenSea è stata criticata per aver preso in considerazione modifiche alle royalties dei creatori. OpenSea ha ancora un numero significativo di trader, ma il suo volume di scambi è rimasto indietro rispetto al mercato rivale Blur. OpenSea aveva precedentemente licenziato circa il 20% del suo personale nel luglio 2022.
Devin Finzer: “Questi tipi di cambiamenti non sono mai facili”
Attraverso una serie di tweet, Devin Finzer, CEO di OpenSea, ha sottolineato la necessità che l’azienda diventi leader nello spazio NFT e ha annunciato “OpenSea 2.0”. L’azienda mira ad adattarsi ai cambiamenti nel mercato NFT e a riconquistare il proprio vantaggio competitivo. OpenSea, spiega Devin Finzer, fu lanciato nel 2017, quando il web3 era ancora agli inizi. Allora c’erano solo pochi progetti su OpenSea, il web3 non funzionava affatto sui dispositivi mobili e il termine “NFT” era appena stato inventato. Infine, Devin Finzer ha ringraziato i “compagni di squadra” che se ne vanno oggi e anche la community di OpenSea per il loro continuo supporto.
I licenziamenti delle big tech nell’ultimo periodo

Alla fine dello scorso anno, anche Meta aveva licenziato una grande quantità dei suoi dipendentI: oltre 11.000 persone, che equivalevano al 13% della loro forza lavoro. Ma non solo. In quel periodo, anche Elon Musk ha licenziato un gran numero dei suoi dipendenti, una volta acquisito Twitter per 44 miliardi di dollari. In quell’occasione, Musk licenziò 7500 dipendenti, tra cui 4 top manager. In quel periodo, anche Patrick Collins, CEO di Stripe, aveva annunciato il licenziamento del 14% del personale, a causa di diversi fattori. Snap, la società madre del social Snapchat, nel mese di agosto ha licenziato il 20% dei suoi dipendenti, più o meno per gli stessi motivi. BitMex, piattaforma di scambio di criptovalute, aveva ridotto il proprio personale, licenziando il 30% dei propri dipendenti. Anche Robin Hood, piattaforma di trading, aveva ridotto il proprio organico del 23% ad agosto, dopo aver già tagliato il 9% del personale ad aprile dello stesso anno tra l’altro. Un’ondata di licenziamenti che non sembra conoscere fine.