Secondo un articolo del New York Post del 28 gennaio, la famigerata truffatrice di criptovalute e unica donna nella lista dei 10 ricercati dell’FBI, Ruja Ignatova, ricompare cinque anni dopo essere uscita dai radar.
La proprietà
Secondo il giornale americano, la vendita di un attico a Kensington, in Inghilterra, ha riacceso i riflettori sulla fuggitiva, scomparsa cinque anni fa. La nuova legge britannica sulla Companies House stabilisce che i proprietari di una immobile devono essere nominati per intero e non è più sufficiente indicare le società che ne detengono la proprietà. L’attico era precedentemente intestato alla Abbots House Penthouse Limited, una società di comodo con sede a Guernsey. L‘avvocato di Ruja Ignatova l’ha indicata come proprietaria effettiva dell’immobile nella documentazione presentata alle autorità di regolamentazione finanziaria del Regno Unito.

È la prima volta dal 2017 che si hanno prove concrete della esistenza in vita. della truffatrice. La Ignatova è stata vista per l‘ultima volta nel 2017, quando ha preso un volo a Sofia, in Bulgaria, diretto ad Atene. Le autorità la stanno cercando da allora e l‘FBI l’ha aggiunta alla lista dei ricercati più importanti. Gli investigatori hanno avvertito che la Ignatova potrebbe essersi sottoposta a interventi di chirurgia plastica per modificare il suo aspetto. È ricercata anche in Europa.
Il caso “OneCoin”
Ruja Ignatova nel 2015 annunciò il varo di una nuova criptovaluta alternativa al Bitcoin. Nella realtà OneCoin esisteva solo sulla carta, non aveva una sua blockchain, non esistevano miners, ma grazie al marketing riuscí a vendere ugualmente migliaia di token (gettoni digitali) da convertire in OneCoin dopo il varo effettivo della criptomoneta. I pacchetti in vendita andavano da un investimento minimo di 140 euro fino ad uno massimo di 27.530 euro, che prometteva un guadagno garantito di ben 3 milioni di euro.
Nella truffa OneCoin furono coinvolte tre milioni di persone, le quali persero tutti i loro soldi per un conto totale di 4 miliardi di dollari. Ad oggi essa rappresenta la più grande truffa della storia delle criptovalute.