Tra la fine del 2021 e il 2022, circolava un progetto NFT potenzialmente promettente, chiamato Cryptodragons. Il progetto in questione, consisteva nella vendita di uova di drago, che una volta schiuse, davano vita al proprio drago sotto forma di NFT, che si sarebbe potuto usare per combattere in una sorta di arena contro altri draghi per vincere ricompense in ETH. Il progetto NFT di Cryptodragons era sponsorizzato da Paul Pogba, noto calciatore, che ai tempi del progetto era al Manchester United e ora gioca nella Juventus.
Il sito web di Cryptodragons

Attualmente, due anni dopo, il sito di cryptodragons.com compare in questo stato. Mettendo sotto analisi il sito in questione su Whois.com, si può notare che il dominio è stato registrato su ALIBABA.COM SINGAPORE E-COMMERCE PRIVATE LIMITED il 15 aprile 2020. Della persona che ha registrato il sito purtroppo, si sa molto poco dai dati forniti da Whois.com. Chi ha registrato il sito l’avrebbe fatto dal Canada, più precisamente Ontario. Il sito inoltre, è stato aggiornato molto recentemente, il 27 giugno 2023, probabilmente per coprire ulteriormente eventuali tracce sospette lasciate sul sito. Il sito compariva in questo modo già diversi mesi fa, prima che noi iniziassimo a indagare. La scansione con VirusTotal non presenta problemi di sicurezza sul sito.

Business Model di Cryptodragons

Da questo tweet di Cryptodragons, datato 21 novembre 2021, possiamo vedere com’erano suddivisi i prezzi delle uova di drago che erano in vendita in base alla rarità e alla fase d’acquisto. Il prezzo di una delle uova di rarità casuale partiva da 0.55 ETH (circa 926 euro attualmente). Ogni volta che venivano venduti 500 uova, il prezzo saliva di 0,05 ETH fino ad arrivare a 0,75 ETH (circa 1263 euro attualmente). Il prezzo della vendita pubblica di queste uova invece era il doppio: 1.50 ETH (2526 euro circa). Il prezzo di un uovo di rarità Epic partiva dal prezzo di prevendita di 11 ETH (più di 18.000 euro), fino ad arrivare al prezzo di vendita pubblica di 30 ETH (più di 50.000 euro).

Infine, il prezzo di un uovo di rarità Legendary partiva dal prezzo di prevendita di 55 ETH (più di 90.000 euro), fino a raggiungere il prezzo di vendita pubblica di ben 150 ETH (più di 250.000 euro). Il momento di apertura delle uova e l’inizio delle “battaglie” tra draghi nel metaverso di Cryptodragons, era previsto per il 25 dicembre 2021. In quella data però, il sito ha iniziato ad avere dei “problemi tecnici”.

Secondo quanto veniva spiegato da Cryptodragons, i loro draghi potevano anche riprodursi, partecipare a delle battaglie con altri draghi, facendo guadagnare ricompense ai vincitori. Ovviamente, più il drago era di rarità alta, più faceva guadagnare. Nei giorni seguenti l’apertura delle uova, avevano anche condiviso un articolo in cui veniva spiegato meglio come funzionava il metodo di guadagno promesso da Cryptodragons. Nell’articolo in questione, si parla anche della chiusura dell’arena, praticamente subito dopo l’apertura del metaverso, che già in questo modo limitava in parte i guadagni dei proprietari degli NFT di Cryptodragons.
I guadagni promessi dagli NFT di Cryptodragons

Nonostante ciò, la pagina Twitter di Cryptodragons continuava a condividere aggiornamenti sui presunti guadagni dei propri utenti. Addirittura, sostenevano che i possessori di un drago leggendario guadagnavano 1 ETH al giorno. Nei mesi seguenti, Cryptodragons aveva aperto la funzione di allevamento, per permettere agli holders di creare altre uova di drago e aveva aperto il marketplace per comprare e vendere i propri draghi o uova. Inoltre avevano permesso di fare particolari mutazioni ai propri draghi. Insomma, a parte il campanello d’allarme dell’arena non funzionante di cui parlavano tanto bene, per il resto sembrava andare tutto bene. Il secondo campanello d’allarme ha iniziato a suonare quando hanno annunciato il trasferimento di tutti gli NFT dalla blockchain di Ethereum a quella di Polygon.
Lo spostamento su Polygon di Cryptodragons

Come si può vedere nella foto, l’annuncio della volontà di spostarsi su Polygon risale all’8 febbraio 2022. Il 12 maggio 2022, lo spostamento era ancora in corso, promettendo che lo spostamento sarebbe avvenuto ufficialmente entro la fine del mese. Almeno su Twitter, il team di Cryptodragons non si è più fatto sentire per due mesi (ma lo spostamento non doveva essere ufficiale entro fine maggio?). A metà luglio, il team di Cryptodragons annuncia sempre su Twitter l’inizio di un airdrop di un certo CDC (CryptoDragonsCoin).

La migrazione sulla blockchain di Polygon comunque, è stata completa l’11 luglio 2022, ed era stata annunciata sul canale Discord ufficiale di Cryptodragons che conta addirittura più di 125.000 membri, a maggior riprova di come questo scam è riuscito ad attrarre nella sua rete tantissime persone. Il 20 luglio 2022, sempre sul canale Discord, arrivò l’annuncio dell’apertura dell’arena per far combattere i propri draghi, Contrariamente a quanto promesso all’inizio, non si riceveranno ETH come ricompensa per la vittoria delle battaglie, ma CDC, cioè il token che stava cercando di lanciare Cryptodragons nei giorni seguenti. Altro grave campanello d’allarme. Non volevano lasciare ETH ai vincitori, ma promettevano di dare il loro token (neanche lanciato ufficialmente) come ricompensa?
L’ICO di Cryptodragons per il token e lo scam esplode

Ad ogni modo il 30 luglio, Cryptodragons annuncia la propria ICO, che sta per Initial Coin Offering. Si tratta di un metodo di raccolta fondi utilizzato dalle startup del settore criptovalute, in cui emettono e vendono nuove criptovalute o token per finanziare il loro progetto. Purtroppo però, negli ultimi anni questo metodo è quello maggiormente usato dai truffatori per raccogliere fondi e scappare con i soldi. Questo annuncio, avrebbe dovuto far suonare l’ennesimo campanello d’allarme ai proprietari dei draghi, ma ormai era troppo tardi per tornare indietro probabilmente.

Dopo questi tweet, arriva l’epilogo di questa truffa. Il team sparisce nel nulla con i fondi. L’ultimo annuncio del team di Cryptodragons risale al 2 settembre 2022 su Discord, in cui dicono che il sito ha dei problemi tecnici ma che li risolveranno presto. Da allora più niente.
Il team di Cryptodragons

Del team di Cryptodragons si sapeva davvero molto poco. Anche questo era un altro grave campanello d’allarme. Se il progetto era legittimo, perché praticamente nessuno ci metteva la faccia? L’unica persona del team che ci metteva la faccia, anche se molto, molto raramente, era Narine Poghosyan. Uno dei nostri lettori che è stato scammato da loro ci ha fornito il suo curriculum e una sua foto, indicandoci anche l’unico tweet di Cryptodragons in cui lei compare.

Secondo quanto riportato nel suo curriculum, Narine è armena e attualmente dovrebbe lavorare per Kindda, un’azienda IT internazionale. Kindda pare che fosse un’app di condivisione di foto e video. Secondo quanto riportato proprio dalla società su Linkedin però, non se la stanno passando molto bene neanche loro. Sul loro profilo Linkedin c’è solo un post di nove mesi fa. In questo post parlano di come alcuni ex dipendenti di “Kindda” starebbero cercando di diffondere informazioni false su LinkedIn dicendo che l’azienda ha licenziato i suoi dipendenti “illegalmente”. Anche il loro sito, indicato sul profilo Linkedin, non è attivo.
Gli altri membri del team di Cryptodragons

Gli unici altri due membri noti del team che ci sono stati segnalati sono Oleksandr Skoblia e Debdoot Ray. Secondo quanto ci è stato riferito dal nostro lettore, Oleksandr era il Managing Director di Cryptodragons. Anche se lui ha tolto l’esperienza sul suo curriculum su Linkedin, spicca la sua presenza, come di Narine, nel team di Kindda, la società in crisi. Avevano tirato su il progetto insieme mentre lavoravano lì? Forse altre persone su Kindda, che poi sono state licenziate, erano coinvolte? Debdoot Ray invece, ha lasciato sul suo curriculum su Linkedin la sua esperienza, seppur, a suo dire, breve, su Cryptodragons come Discord Server Moderator.

Purtroppo, tantissime persone si sono fidate di questo progetto, anche se il team era praticamente invisibile. Non solo per le promesse di guadagno molto interessanti, ma per la presenza di uno sponsor di cui la gente si fidava molto, visto che è tutt’ora una persona molto seguita e nota, sia dentro che fuori dai social. Il calciatore Paul Pogba.
L’unico sponsor di Cryptodragons: Paul Pogba

Si, avete letto e visto bene. Lo sponsor principale di questo scam era Paul Pogba, noto calciatore, che attualmente gioca nella Juventus, ma che al momento della truffa giocava nel Manchester United. Il “Father of Dragons” così veniva chiamato Paul Pogba dal team di Cryptodragons, ha sponsorizzato questo progetto NFT più volte sui suoi social mettendoci la faccia, incitando i suoi fan a comprare le uova di drago facendosi anche un video per dimostrare il suo grande coinvolgimento per questo progetto.
Nel video, condiviso anche su Twitter, Pogba si dice molto eccitato di essere partner del “fenomeno” Cryptodragons, che avrebbe venduto un NFT da 35 ETH in 10 secondi. Inoltre, si dice molto emozionato di aver preso il suo primo uovo di drago, diventando quindi Father of Dragons, come lo chiamano loro. Per chi è appassionato di calcio, vi sarà mai capitato di comprare qualcosa che sponsorizza o di cui fa uso e lo dice tranquillamente il vostro giocatore preferito? Diversi scammati infatti, ci hanno detto che si sono convinti a comprare gli NFT di Cryptodragons perchè c’era Paul Pogba come sponsor a “garantire” la bontà del progetto.
Gli NFT di Cryptodragons promossi da Paul Pogba

Secondo quanto riportato su Opensea, il volume generato dalle vendite degli NFT sulla loro piattaforma è di 210 ETH (circa 353.000 euro). La quantità di NFT totali della collezione era 6502. Di questi, 5016 sono tenuti da 1364 holders diversi. Siamo risaliti a questo numero sottraendo ai 6502 NFT indicati quelli attualmente tenuti dai cinque smart contract di Cryptodragons (fonte: Etherscan). Oggi, si vendono a 10 euro, se qualcuno è disposto a comprarli.
La reazione della community di Cryptodragons

I commenti delle persone truffate da Cryptodragons sotto i loro post Twitter parlano chiaro. Alcuni urlano allo scam, mentre altri chiedono perchè non sono state pagate le ricompense promesse. Altri ancora si chiedono perché Paul Pogba abbia deciso di “shillare” (termine usato per dire che una persona promuove in modo esagerato e spesso senza offrire informazioni complete un qualcosa per convincere le persone a comprare) gli NFT di Cryptodragons.
Analisi on-chain

Dopo aver raccontato tutto a riguardo di Cryptodragons, è venuto il momento di mostrare ciò che abbiamo trovato facendo la nostra analisi on-chain, partendo dal wallet della nostra fonte che è stato scammato. Il 28 novembre 2021, la nostra fonte (0xbBC4e497bFc2CF8C0D93251F85abC2eC2d048E21), ha inviato 2,75 ETH allo smart contract di EggMarket, per comprare le uova di Cryptodragons, generando la seguente transaction hash. Su Etherscan si può vedere la transazione (0xc8cd94fd4aabc2d1ed584a37520b2ea4127de0edbae340e5492f903dcc1ee7bc). Lo smart contract in questione è 0x25c5515918F4281EF3Efbd91a56E4700AB8cf893 ed è stato creato dal deployer, 0xEF9C6fA1B07fA84209b73F095D7ce6477A66b53e, il 6 novembre 2021.

Purtroppo, le vendite delle uova sono andate bene. Tra il 24 e il 26 dicembre 2021, dallo smart contract di Eggmarket vengono inviati 96 ETH (più di 160.000 euro al cambio attuale) a un altro smart contract con oltre 30.000 transazioni, 0x17483903bDb209A1a8C80de715CeDB69D37Cd90C. In varie transazioni invece, vengono inviati ben 564,6 ETH (più di 950.000 euro al cambio attuale) a un wallet, 0x7a8E8c2d0d9beb12C41472464aE80FF2d6C64DAA. Le transazioni sono avvenute il 6, 14, 23 e 24 dicembre 2021. Poi una da 12 ETH il 6 gennaio 2022. Il 13 maggio 2022 invece, vengono mandati 60 ETH (più di 100.000 euro) a un altro wallet, 0xCdeb4f403eC4b1730099A8a1d3f10498e00f7C93. Che a sua volta, li gira subito in una sola transazione, a un conto Binance personale, 0x35EC8A0Cf4c51d6C7C9083EBed14497b54bC97B7.
Dove sono andati i guadagni dalla vendita delle uova di Cryptodragons?

Quindi, 60 ETH sono arrivati su un conto personale di Binance. Oltre ai 564,6 ETH di cui abbiamo parlato prima, altri 5 ETH vengono mandati a 0x7a8E8c2d0d9beb12C41472464aE80FF2d6C64DAA dallo smart contract di prima con oltre 30.000 transazioni (0x17483903bDb209A1a8C80de715CeDB69D37Cd90C). In totale, da 0x7a8E8c2d0d9beb12C41472464aE80FF2d6C64DAA vengono mandati 754 ETH (più di 1.250.000 euro) su un altro conto Binance personale (0xBb5Bf0C092A96398664dAe4C87C7462F44a19E15), in una serie di transazioni tra l’8 e il 31 gennaio 2022. Altro invece, viene inviato ad altri conti su Bitrex, Huobi e Whitebit.

A questo conto Binance personale, tra il 22 febbraio e il 28 marzo 2022, arrivano altri 630.000 USDT da un wallet (0x2EC1fA398cBcEa18eDA38e5DFBDfdae6731FF71d) che al momento ha ben 2340 ETH (quasi 4 milioni di euro!) ancora dentro. Sempre questo wallet, ha mandato un totale di 1.241.279 USDT a un altro conto Binance personale, 0x07Ee6866077b1ED3D676E95385AE7E3146645562. Tutta questa analisi on-chain e tutte le altre informazioni che abbiamo raccolto si possono guardare sul Miro che abbiamo creato per seguire le indagini di Cryptodragons. In totale, sono stati generati più di 720 ETH (più di 1.200.000 euro) solo dalla vendita delle uova di drago, che, insieme ad altri soldi, sono stati spostati sui vari conti Binance personali che sono visibili sia su blockchain che sul Miro dell’indagine.
Conclusioni

Il progetto in questione non era chiarissimo dall’inizio che fosse uno scam, bisogna essere onesti. Era stato programmato abbastanza bene. Gli unici campanelli d’allarme erano la mancanza di un team noto e i primi problemi tecnici all’apertura dell’arena. Quando hanno annunciato l’ICO per il loro token probabilmente era troppo tardi per tutti per tirarsi fuori recuperando almeno il proprio investimento. Partendo dal nostro lettore scammato, abbiamo seguito on-chain dove sono andati a finire i soldi degli utenti scammati. Come avete potuto vedere, abbiamo raccolto questa indagine, le informazioni su Pogba, sugli NFT e sul team di Cryptodragons su Miro, dove tutti possono consultare ciò che abbiamo raccolto. Vi ricordiamo che potete sempre scrivere a [email protected] oppure compliando il form se volete segnalare degli scam. Infine, qui su Telegram abbiamo aperto il Gruppo di discussione libera su Cryptodragons.