Emanuele Giullini, come riporta in un suo articolo la testata la Tribuna di Treviso, due dei tre soci della società trevigiana New Financial Technology è stato arrestato a Dubai. L’avvocato romano è stato prelevato nel suo appartamento e si trova ora in carcere in attesa dell’udienza di convalida che dovrebbe tenersi oggi, 13 febbraio. Degli altri soci della Nft Christian Visentin è libero, ma pronto secondo il suo legale a presentarsi spontaneamente alle autorità. Nessuna notizia, invece dell’altro socio Marco Rizzato.
i fatti
Non si tratterebbe di un mandato di arresto partito dalla Procura di Treviso, che indaga sul caso dallo scorso agosto. “Lo avremmo saputo per via diretta” – spiegano i legali di Giullini – “Se l’autorità emiratina ha intrapreso un altro percorso, è quello che stiamo appurando. Siamo convinti di poter far chiarezza qui e, in caso, anche lì. Non sappiamo quali sono le contestazioni, a Dubai: a ognuna, qui, abbiamo risposto con documentazione precisa. In caso di un eventuale incidente o inciampo, di cui stiamo aspettando il contorno, andremmo a prendere le nostre contromisure”.
La vicenda
New Financial Technology finita era al centro di un’indagine internazionale con le ipotesi di reato di truffa, riciclaggio ed esercizio abusivo dell’intermediazione finanziaria. La società, partita a Silea e poi ramificatasi tra Londra, Stoccolma, Dubai e Paesi baltici, raccoglieva investimenti (minimo diecimila euro a persona) con la promessa di rendimenti del dieci per cento mensile grazie a un presunto meccanismo di arbitraggio, ovvero compravendita su piattaforme diverse, di criptovalute. Uno schema Ponzi, secondo l’accusa, che potrebbe aver coinvolto fino a seimila persone, con un giro di denaro di quasi trecento milioni di euro. Ora spariti.
Cosa potrebbe essere accaduto
Fino a questo momento Visentin e Giulini hanno potuto vivere in tranquillità a Dubai perché le autorità giudiziarie di quel Paese non avevano nessun interesse a perseguirli perché li non avevano commesso nessun reato. Cosa potrebbe essere successo? E’ probabile che un gruppo di truffati della Nft abbia costituito una azienda ad hoc e siano stati inseriti nel suo stato patrimoniale tramite una cessione i beni/valori, che essi avevano conferito alla NFT. In questo sarebbe stata creata una società, titolare di un credito verso un residente di Dubai, perseguibile in base alla legge musulmana attraverso un avvocato arabo e dopo avere fatto regolare denuncia.