Mastercard, azienda leader nel settore dei pagamenti, ha presentato una richiesta di brevetto per soluzioni blockchain. Questo nonostante il turbolento periodo che l’intero settore blockchain sta passando da un anno, iniziato con il crack di Terra Luna e proseguito poi con quello di Celsius, BlockFi e FTX.
A quanto pare le grandi aziende del settore finanziario non stanno a guardare. È infatti solo di pochi giorni fa la notizia della richiesta di BlackRock per un ETF spot su bitcoin, che aveva risollevato il morale (e i prezzi) del mercato cripto.
Mastercard e la tecnologia blockchain
Il 12 giugno 2023 Mastercard ha presentato la domanda, all’ufficio per i brevetti statunitense, per depositare un marchio relativo al mondo blockchain. Secondo delle indiscrezioni il brevetto riguardo una soluzione per semplificare, tramite software API, l’interazione e lo scambio di valute digitali tra diverse reti crittografiche.
Dalle poche informazioni che sono trapelate sembra che Mastercard abbia intenzione di occupare, all’interno del settore cripto, la posizione che attualmente ricopre nella finanza tradizionale, cioè quella di semplificare i pagamenti ed agevolare i trasferimenti tra diverse banche.

Mastercard non è però nuova a collaborazioni e iniziative nel settore blockchain. Nel 2021 ha infatti collaborato con Gemini (noto exchange) per la realizzazione di carte di credito con rewards in criptovalute. Sempre nel 2021 lancia un programma di finanziamento per start-up che si occupano di valute digitali e blockchian.
Nel 2022 il gigante del settore dei pagamenti annuncia l’acquisizione di Chipertrace, società di chain analysis e intelligence.
La recente storia di Mastercard ci fa chiaramente capire l’interesse dell’azienda in un settore spesso ignorato e mal visto dai grandi player della finanza tradizionale.
Se da un lato questo interesse gioverà al mondo blockchain, grazie ad investimenti e branding, il pericolo è quello di avere un settore che nasce per essere democratico e distribuito in mano alle solite aziende.