Nelle ultime settimane, se frequentate il mondo cripto, avrete sicuramente sentito parlare di LTX: il token creato e gestito dal figlio di Rocco Siffredi e pubblicizzato spesso anche da quest’ultimo. Iniziamo quindi un’altra analisi su un’iniziativa nel mondo blockchain di una celebrità, dopo quella su Runiverse di Gianluca Vacchi.
Utilità del token e analisi sito ufficiale
Sul sito ufficiale, creato a febbraio 2023, il token viene descritto come “disegnato specificatamente per l’intrattenimento per adulti”, l’idea è stata quella di creare un token usabile per i pagamenti di contenuti a luci rosse, evitando le restrizioni delle banche tradizionali. L’idea di per se non è male e incarna in pieno il motivo per cui la tecnologia blockchain è nata.

La moneta viene poi descritta con delle caratteristiche che non appartengono ad un token, ma che sono condivise da tutte le tecnologie che usano una blockchain pubblica. Nello specifico: no chargeback, transazioni 24/7, nessun intermediario e resistenza alla censura.
Scorrendo in giù nel sito troviamo poi una serie di tutorial su come scaricare un wallet e scambiare LTX.
Come per ogni progetto web3 che si rispetti anche LTX ha la sua roadmap (riferita a 3 trimestri del 2023 e 2 del 2024), che comprende: il lancio di merchandising, academy a luci rosse e collaborazioni con altre piattaforme. Attualmente sono stati rispettati i punti indicati nel Q2 e alcuni del Q3, che comunque niente hanno a che fare con lo sviluppo del token, trattandosi solo di iniziative “off chain”.
Tra i primi use case reali del token è stata però presentata la possibilità di donare LTX alle attrici dell’accademy di Rocco Siffredi, attualmente questa funzionalità non è stata usata praticamente da nessuno: Maria Sofia Federico, la più nota online presente nell’academy, ha ricevuto appena 5 donazioni per un totale di 11€.

Sul sito e nei termini e condizioni non è ben chiaro quale società si trovi dietro LTX, viene nominata una certa LTX80 ma senza nessuna ragione sociale. Dalle FAQ rilasciate su Telegram si lascia intendere che la società ha sede in Ungheria, dove Rocco Siffredi ha anche la sua academy.
Holders e tokenomics
L’analisi principale da effettuare su un token è quella degli holders per capirne la distribuzione e il potere che il team ha riservato a se stesso.
Sul sito possiamo trovare quella che in teoria dovrebbe essere la distribuzione dei token, che dovrebbero essere così divisi:
- 60% alla tesoreria
- 10% al marketing
- 10% alla Liquidity Pool iniziale
- 10% ai founders e al team
- 10% allo sviluppo o al supporto di un eventuale listing su un CEX
La blockchain per fortuna è trasparente e analizzando il token LTX su SolScan, explorer della blockchain Solana, notiamo come attualmente (al 28 luglio 2023) il 45% del totale dei token emessi (80 miliardi già mintati totalmente) sia in mano ad una sola persona: Lorenzo Tano, fondatore del progetto e figlio di Rocco Siffredi. Rispondendo alle nostre domande su Telegram il founder ci ha però dichiarato che i token presenti in quel wallet verranno gradualmente rilasciati nelle farm ogni 3 mesi, fino ad aprile 2024. Attualmente però le monete sono in mano ad una sola persona che, per qualunque motivo, può decidere di scaricarle a mercato da un momento all’altro provocando crolli di prezzo.

Non stiamo ovviamente dicendo che Lorenzo Tano lo farà, ma che è un aspetto da tenere in considerazione quando si acquista una criptovaluta, che ricordiamolo, usa una tecnologia nata per eliminare la fiducia tra persone nelle transazioni online.
Il secondo wallet per token detenuti è 5c6H9jtPboeX8rcm6hNsRUPGjugCiWy1nUgaDE22jekF che Tano assicura essere lockato con vesting automatico verso il team nei prossimi 5 anni, dichiarazione che trova conferma nei movimenti on chain.
Il terzo e il quarto wallet sono dedicati al marketing e allo sviluppo (per un totale di quasi il 20% della supply totale) senza nessun lock o vesting programmato, quindi anche questi due indirizzi sono controllati da Lorenzo Tano che ci conferma inoltre essere l’unica persona con in mano le chiavi private di questi portafogli. Ribadiamo l’estrema pericolosità di concentrare la superficie d’attacco ad una sola persona che può subire molto più facilmente furti o hack.
Il fondatore giustifica questa distribuzione dei token con la necessità di proteggere il brand Rocco Siffredi da whale che dumpano o team di sviluppo esterni che potrebbero agire in modo malevolo.
Le nostre osservazioni
La prima osservazione che ci sentiamo di fare è riguardo l’uso della blockchain di Solana, un network che negli anni si è dimostrato poco affidabile, registrando numerose interruzioni del servizio durate anche svariate ore.
L’altro grosso problema di Solana è quello legislativo. La blockchain soffre da sempre una limitatissima distribuzione geografica dei validatori e degli holder dei token in stake. Per quanto riguarda i nodi validatori il 98% si trova su suolo nord americano o europeo, percentuale che invece scende al 91% per i token in stake.

Essendo Stati Uniti (e Canada) allineati all’UE sulla legislazione in ambito finanzario, un blocco o sanzione al token SOL o alla blockchain di Solana significherebbero un colpo quasi mortale all’intero ecosistema, LTX compreso.
Ricordiamo inoltre che Solana è ancora pesantemente coinvolta nella vicenda FTX, argomento che abbiamo trattato qua: link.
La seconda osservazione, che abbiamo posto anche a Lorenzo Tano (senza ricevere risposta), riguarda la necessità di creare un ennesimo token per transazioni incensurabili, private e a basso costo quando esiste già Bitcoin (con il suo Lighting Network) che rispecchia in pieno le caratteristiche richieste, eliminando anche i rischi di attacchi o hack alla sua persona o eventuali danni di immagine.
Conclusioni
Se da una parte la necessità di proteggere il brand Rocco Siffredi garantisce agli investitori una sorta di garanzia, dall’altra LTX presenta importanti lacune di sicurezza a livello base, come l’estrema centralizzazione dei token (il 65% sono controllati dal fondatore), use case limitato e blockchain poco affidabile ed esposta ad attacchi legislativi.
Vi invitiamo quindi, come sempre, a prendere i nostri articoli come spunto per approfondire l’argomento per poi fare le vostre valutazioni.