Nell’ultima settimana, diverse testate giornalistiche del settore parlano di come stanno andando a ruba gli NFT delle carte dei Pokémon sulla blockchain di Polygon.
Le carte NFT dei Pokémon lanciate da Courtyard vanno a ruba
La scorsa settimana, sulla blockchain di Polygon, sono iniziata le vendite di queste particolari bustine virtuali da parte di Courtyard. In ognuna di queste bustine, si trovare una rara carta Pokémon rara. Ogni carta è autenticata, custodita e assicurata da Brink’s, il partner di Courtyard che si occupa di conservare nei loro caveau i beni autenticati. Quando un cliente acquista un bene fisico tramite Courtyard infatti, riceve un NFT completo di un rendering 3D personalizzato del bene da visualizzare nel mondo digitale. L’NFT funge da voucher digitale per la prova della proprietà e dell’autenticità e consente di commerciare il bene fisico senza doverlo spostare fisicamente o riautenticarlo a ogni vendita. In qualsiasi momento, il proprietario dell’NFT può scegliere di riscattarlo in cambio del bene fisico.
In cosa consiste Courtyard

Courtyard.io fornisce un servizio che consente a chiunque di tokenizzare e custodire i propri oggetti da collezione. Gli utenti infatti, possono spedire i loro oggetti da collezione al caveau di Brink’s e farli coniare come NFT direttamente nel loro portafoglio digitale. La versione digitale può essere immediatamente scambiata in tutto il mondo su qualsiasi mercato Web3 compatibile ed è riscattabile 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per lo stesso oggetto da collezione fisico.

A novembre 2022 inoltre, Courtyard ha annunciato di aver raccolto 7 milioni di dollari in finanziamenti da parte della società di venture capital globale New Enterprise Associates (NEA) con la partecipazione di Y Combinator, OpenSea Ventures, VaynerFund, Brink’s, Cherry Ventures e un gruppo selezionato di altri piccoli investitori. L’azienda ha costruito un’infrastruttura blockchain all’avanguardia che consente di possedere e scambiare gli oggetti fisici da collezione come token non fungibili (NFT) per una maggiore liquidità. Il nuovo capitale contribuirà allo sviluppo del prodotto, alle assunzioni e all’espansione nel mercato di riferimento di Courtyard. I fondatori sono Nicolas Le Jeune e Paulin Andurand.
The Pokémon Company International mette in guardia i fan

Ma questi NFT sono stati lanciati o autorizzati da Pokémon? La risposta che ci è arrivata dal team di supporto di The Pokémon Company International parla chiaro. Come si può leggere nell’immagine qua sopra infatti, The Pokémon Company International ci ha risposto che non sta sviluppando o autorizzando alcun tipo di NFT legato al marchio Pokémon. Inoltre, mette in guardia i fan da qualsiasi NFT sul mercato che usi il marchio dei Pokémon in generale. Teoricamente, gli NFT di Courtyard non violano alcun diritto. Le carte trasformate in NFT infatti, sono state tokenizzate sulla loro piattaforma con il consenso dei rispettivi proprietari originali. Inoltre, sono state autenticate e custodite fisicamente da Brink’s, che è un partner di tutto rispetto. Insomma, un’ottimo modo di usare la tecnologia degli NFT.
Gensler: “Bitcoin non è una security, le carte Pokémon forse sì”

Pochi giorni fa, Gary Gensler, Presidente della Securities and Exchange Commission (o SEC) degli USA, ha partecipato a un’audizione di quasi 5 ore, per parlare della classificazione delle crypto e dell’operato dell’agenzia. in generale. Tre la varie domande, il rappresentante Ritchie Torres, intervenuto nell’audizione, ha chiesto a Gensler se l’acquisto di una carta Pokémon fosse una security, il capo della SEC ha risposto di no. Poi, Torres ha proseguito, chiedendo se l’acquisto di una carta Pokémon tokenizzata su uno scambio digitale tramite una blockchain, fosse una transazione di una security. Gensler ha risposto che dovrebbe saperne di più. Su Bitcoin invece, il presidente della SEC è sicuro sul fatto che non sia una security.