Voyager viene acquisita da FTX. Voyager Digital ha dichiarato lunedì che l’exchange di criptovalute FTX ha vinto i suoi asset con un’asta da 1,42 miliardi di dollari. FTX aveva tentato una proposta di acquisto a luglio che la piattaforma di lending in bancarotta aveva respinto definendola pubblicamente una “low-ball bid”. Ma vediamo di ripercorrere le tappe principali della storia del fallimento di Voyager, e come si è arrivati all’acquisizione da parte di Ftx.
Com’è finita in bancarotta la piattaforma di prestiti Voyager?
Il percorso tortuoso di Voyager è iniziato il 22 giugno. Si è reso pubblico il prestito effettuato verso 3 Arrows Capital (3AC) di 15250 BTC e $350 milioni in USDC. Voyager ha aggiunto che se il debito non venisse saldato entro il 27 giugno, ci sarebbe stato il default e che avrebbero agito legalmente.
3AC è una venture capital che ha dichiarato successivamente bancarotta a luglio. E’ stata il catalyst di infinite liquidazioni che hanno colpito il settore crypto portando diverse piattaforme in default e una pesante capitolazione nel mercato. Cosi grave da portare Bitcoin sotto i 20.000 dollari. Tra l’altro, secondo la legislazione di Singapore presso cui era registrata, non poteva maneggiare assets di valore oltre i 250 milioni di dollari di statunitensi.

3AC merita menzione per i loro illeciti finanziari e per la fama e notorietà dei due dirigenti (Kyle Davies e Zhu Su, attualmente scomparsi). Grazie al loro prestigio, hanno ottenuto decine di prestiti spesso senza fornire collaterale, collezionando un debito complessivo verso terze parti di $2.38 miliardi.
Voyager sempre il 22 giugno, ha annunciato anche una linea di credito di $200 milioni in USDC e 15.000 Bitcoin. Il prestatore era Alameda Research, una venture capital gestita principalmente dal gruppo FTX. L’obiettivo era fornire del credito per permettere l’operatività della piattaforma fino a risoluzione dei problemi di cashflow e al ritorno in equilibrio dei bilanci.
Il rapporto con Alameda Research era nato da molto prima: aveva acquistato nel tempo diverse azioni di Voyager. Raggiunse un controllo della società pari al 11,56% con un investimento di $60 milioni, diventando azionista di maggioranza. Inoltre, secondo quanto dichiarato in un annuncio pubblico, Alameda ha investito ulteriori $75 milioni in Voyager ad Ottobre 2021. Da li è nata diversa speculazione sulle intenzioni di Alameda che è passata quasi inosservata o senza generare troppi pensieri. Si è ovviamente rifatta viva con la linea di credito aperta il 22 Giugno 2022.
Voyager è stata pesantemente criticata da Cripto Twitter per aver fornito un prestito non collateralizzato sulla fiducia a 3AC, presi dall’avidità dei ritorni promessi. Col tempo è venuto fuori 3AC collezionava debiti su debiti avviando infiniti prestiti con cui proteggeva le sue liquidazioni. Sosteneva le posizioni aperte in leverage su diverse DEFI che rischiavano continuamente la liquidazione (poi arrivata comunque).
Secondo i bilanci di Voyager rilasciati sul periodo fiscale del primo quarto del 2022, erano completamente esposti con quasi tutti i fondi depositati dagli utenti:
Nel pieno del terrore del settore CEFI che aveva visto decine di stop ai prelievi su diverse piattaforme, un tweet del 3 luglio tentò di rassicurare gli utenti. Finì attirando ulteriore bufera ne propri confronti: denunciarono di avere $350 milioni di dollari depositati alla Metropolitan Commercial Bank.
Questo portò l’attenzione su quanto descritto sul sito di Voyager riguardo l’assicurazione dei fondi degli utenti come denunciato qui sotto dall’utente FATMAN. Era indicato che i fondi degli utenti erano assicurati dalla FDIC (Federal Deposit Insurance Corporation) anche dal default di Voyager, cosa completamente falsa. L’assicurazione FDIC serve SOLO a protegge i depositanti dal default della banca che gestisce i fondi. Quindi hanno fornito informazioni fuorivianti basate su falsa protezione dei fondi per attirare le persone a depositare denaro sulla piattaforma.
Arrivati al primo luglio, un annuncio sul sito, Voyager comunicava di aver interrotto i prelievi dalla piattaforma. All’apertura della borsa canadese(dove era registrata Voyager) del 4 luglio, il titolo perse immediatamente il 38% crollando a $0.36 per azione.

Il 6 Luglio, ufficialmente, Voyager dichiarava bancarotta al distretto di New York per capitolo 11, secondo il documenti ufficiali. Venne a galla l’impensabile fino a quel momento. La stessa Alameda che aveva fornito un totale di $400 milioni di linea di credito, aveva preso un prestito collateralizzato dalla piattaforma stessa. Al momento del rilascio dei documenti della bancarotta, il prestito corrispondeva a $377 milioni.

Il mondo cripto restò allibito dalla situazione. Si manifestò la piena potenza di FTX, che a piccoli passi si era insidiata dentro Voyager fino ad essere parte causante della bancarotta stessa. Lo stesso Founder e CEO di Binance sollevò polemica twittando sui fatti accaduti dove rispose ad un collega:
“Se hai abilità da muovere il mercato, perché necessiti di chiedere un prestito? Non penso che la cosa sia tanto sinistra.”
Alameda Research ci concesse l’esperienza del suo primo tweet la notte del giorno dopo (8 luglio), in risposta a tutta la telenovela mediatica appena nata. Scrisse quindi: “Contenti di ripagare il prestito di Voyager e ottenere il collaterale indietro quando le cose a Voyager funzioneranno”.
Sapeva che Voyager sarebbe caduta in bancarotta e che prima o poi un entità governativa gli avrebbe imposto di chiudere il prestito. E Alameda avrebbe chiuso l’accordo finanziario solo in quel momento, non prima.
L’escalation di eventi che colpirono Voyager si estese anche nei giorni successivi. Sempre l’8 luglio, la Metropolitan Commercial Bank che aveva assicurato i fondi si espresse poi sulle informazioni fuorvianti comunicate sul sito con un annuncio ufficiale. Ribadì che l’assicurazione FDIC copre solamente dal fallimento della banca stessa che detiene il denaro, e non dal fallimento dell’entità depositante.

Mentre procedeva la ristrutturazione che puntava a riportare i bilanci il più possibile in salute, Voyager stava pagando milioni a vari specialisti di ristrutturazione. Il più costoso era il rinomato studio legale Kirkland & Ellis, che impegna da solo 1 milione di dollari a settimana, secondo i documenti ufficiali.
La prima offerta di acquisto di FTX
Verso il 25 Luglio, FTX tentò la giocata facendo un offerta di acquisto della piattaforma in bancarotta, che venne rifiutata prontamente con una bellissima metafora:
“It’s a low-ball bid dressed up as a white knight rescue” ( “È un’offerta bassa travestita da cavaliere bianco.” ).
L’offerta infatti era completamente a danno di Voyager. Svalutava completamente l’identità intellettuale, uccideva il token $VGX e comprendeva l’acquisto tutti gli asset digitali in possesso da Voyager escludendo quelli prestati ad altre entità.
Voyager era in chiara difficoltà e tantissime altre aziende hanno effettuato proposte di acquisto, rifiutate per poi disporre un asta della società. Tra gli interessati c’erano anche Coinbase e Binance, e la sola notizia portò il token VGX a fare un +138% in poche ore.

Ad agosto non ci furono molti avvenimenti particoli, se non la restituzione di $270.000 agli investitori provenienti dai fondi depositati nella Metropolitan Commercial Bank.
Si arriva al 13 Settembre con un asta dove hanno partecipato più di una ventina di entità con l’intenzione di acquisire Voyager. La decisione finale della società in bancarotta verrà però resa disponibile solo il 27 Settembre.
In mezzo a questo spazio di tempo, è stato deciso il 20 Settembre in tribunale che Alameda deve ripagare il prestito preso. Dovrà ripagare circa $200 milioni sotta forma di 6553 BTC e 51200 ETH entro il 30 Settembre, oltre a somme minori in altri token tra cui Dogecoin, USDC, Luna classic e l’asset nativo di Voyager VGX.
Voyager a sua volta restituirà la garanzia per i prestiti che Alameda aveva fornito. L’importo ammonta a 4.650.000 FTT del valore di $110,1 milioni e 63.750.000 Serum del valore di $49,1 milioni.
Quando Voyager ha dichiarato fallimento, Alameda doveva al prestatore $377 milioni, denominati in token anziché in USD. Da allora il valore dei prestiti presi di Alameda si è quasi dimezzato a $200 milioni, segnando un’altra vittoria finanziaria per Alameda.
I risultati dell’asta
Il 27 settembre sulla base dei risultati dell’asta, Voyager ha stabilito che la transazione di vendita con FTX è la migliore alternativa da perseguire.
FTX quest’anno ha acquistato aggressivamente società crittografiche in difficoltà, raccogliendo milioni di clienti e tecnologie preziose ad un prezzo estremamente conveniente.
Nella sua dichiarazione di fallimento, Voyager ha stimato di avere più di 100.000 creditori e tra $1 miliardo e $10 miliardi di attività. Secondo una dichiarazione rilasciata lunedì 26 Settembre a New York, l’accordo di acquisizione da $1.4 miliardi ci mostra $1,3 miliardi specifici detenuti in criptovalute (asset degli investitori) e $111 milioni per la piattaforma.
Con l’acquisto di FTX, gli utenti potranno riavere accesso ai loro depositi?
I clienti potranno trasferirsi sulla piattaforma statunitense FTX dopo la conclusione della procedura fallimentare, ha affermato Voyager. Ha aggiunto poi che il contratto di acquisto della piattaforma di lending sarà presentato per l’approvazione in tribunale il 19 ottobre.
Dato che la perdita di fondi degli utenti di Voyager è dipesa dal altre società finite in bancarotta, saranno necessarie ulteriori vicende in tribunale. La situazione potrebbe protrarsi per diversi mesi prima di raggiungere una risoluzione.