Aumentano gli uses causes della tecnologia blockchain. L’ospedale Giglio che di Cefalù, la utilizzs, ad esempio, per prevenire e combattere fenomeni corruttivi. La Fondazione, il cui presidente è Giovanni Albano è, infatti, la prima azienda sanitaria in Sicilia che applica la nuova tecnologia al modello organizzativo e di gestione previsto dal decreto legislativo 231/2001 per la prevenzione di illeciti amministrativi e penali. E’ stato creato un registro di dati con data certa e immodificabili al fine di fornire agli organi di vigilanza e alla direzione aziendale uno strumento per risalire all’iter amministrativo divenuto immodificabile. Ne abbiamo parlato con Gianluca Galati, direttore amministrativo della Fondazione “Giglio”, il quale ha affermato che il suo istituto è da sempre attento alle innovazioni tecnologiche e ha colto subito l’opportunità di testare questo sistema quando gli è stato proposto. Il progetto è già operativo e il Dott. Galati, lo paragona come un passaggio da una mail ordinaria alla Pec. “Quest’ultima- ha spiegato- “ti offre garanzia di ciò che mandi e ha una formalità e ufficialità diversa dalla mail tradizionale”.
Il progetto
Il progetto è nato da una scommessa tra due soggetti: la Fondazione che ha messo a disposizione la struttura ovvero gli uffici amministrativi e “Alphard Tehnologies s.r.l” una startup innovativa supportata da uno studio legale per le competenze legali e da SEEDS srl, spin-off accademico dell’Università di Palermo, per la parte tecnologica. Galati ha spiegato che sono stati rivisti tutti i modelli 231 adeguandoli alla normativa vigente e realizzato una procedura sull’anticorruzione, nel rispetto della normativa vigente. Dopo avere adeguato e mappato le procedure interne sono state inserite nel sistema della blockchain, con il risultato che in caso indagini giudiziarie l’Ospedale è nelle condizioni di consegnare un file di accesso al giudice, o alla polizia giudiziaria incaricata, con tutti i modelli, le procedure e le attività di verifica fatte, per esempio dall’organismo di vigilanza.
Il modello disegnato dal Decreto legislativo 231/2001, ha argomentato Galati, è ispirato da nobili motivi, ma per raggiungere gli obiettivi prefissati dal legislatore è necessario andare alla sostanza delle cose e non fermarsi a atti puramente formali. Oggi, grazie alla tecnologia blockchain, si può avere la totale trasparenza su questo aspetto, perché è tutto pubblico, nel bene o nel male. Se oggi mi rendo conto di aver fatto un errore andrò a integrare o modificare il modello e la mia modifica o integrazione verrà tracciata. Nel registro è tutto tracciato e tracciabile. In questo modo io, che sono il responsabile apicale dell’azienda, posso dimostrare in qualunque momento che tipo di lavoro ho svolto. Questo si traduce in maggiore forza e trasparenza».
In un prossimo futuro la Fondazione Giglio ha in programma di utilizzare la tecnologia blockchain per altri aspetti dell’attività sanitaria: completare la digitalizzazione della cartella sanitaria e tutto ciò che gira intorno a questo. Un altro obiettivo è informatizzare il sistema degli acquisti e avere una farmacia robotizzata.
La start up

Pierluigi Gallo, ( nella foto sopra) docente di Cyber-Security e Tecnologie per il Cloud presso l’Università degli Studi di Palermo, ha spiegato che “SEEDS s.r.l”, partner tecnologico di Alphard srl, ha realizzato la piattaforma in uso all’Ospedale Giglio di Cefalù è uno spin off di matrice accademica, il quale ha realizzato un prodotto da proporre sul mercato partendo dall’attività di ricerca dell’Università utilizzando una Blockchain permissioned, le quali sono soggette ad un’autorità centrale che determina chi possa accedervi. Oltre a definire chi è autorizzato a far parte della rete, tale autorità definisce quali sono i ruoli che un utente può ricoprire all’interno della stessa, definendo, a priori, anche regole sulla visibilità dei dati registrati.
Il professore Gallo ha spiegato che il modello utilizzato nel caso dell’Ospedale Giglio è personalizzato sulla base delle esigenze di tale presidio, l’applicazione ad un’altra struttura sanitaria è rapida in quanto richiede solo l’adattamento per la verifica delle procedure utilizzate al suo interno. Infine, ha sottolineato che la blockchain può fornire un valido aiuto per l’applicazione delle procedure previste dal D.Lgs. 231/2001 ma che essa è solo una parte di una piattaforma più ampia dedicata alla tracciabilità documentale e di gestione dell’anticorruzione, affermando che “la blockchain è il motore, la piattaforma SeedsBit 231 è l’intero veicolo.”