Continuiamo a seguire l’inchiesta Cyber Slaves, l’incredibile organizzazione che schiavizza persone per costringerle a portare avanti truffe online. All’inizio di maggio 2023 il ministro degli Esteri cinese Qin Gang ha invitato il governo del Myanmar a impegnarsi di più per fermare le truffe, ma non è chiaro se questo tipo di pressione stia avendo qualche effetto.

Un comunicato stampa del Ministero degli Esteri della Repubblica Popolare Cinese ha, infatti, dichiarato che “Qin Gang ha sottolineato che nelle zone di confine del Myanmar operano da tempo bande di truffatori delle telecomunicazioni e di Internet, che hanno violato gravemente gli interessi dei cittadini cinesi e sono aborriti dall’opinione pubblica cinese. Il governo cinese attribuisce grande importanza a questo fenomeno ed è determinato a reprimerlo. La Cina chiede al Myanmar di adottare misure concrete, di coordinare gli sforzi con i vari dipartimenti per continuare a portare avanti l’operazione di lotta congiunta Cina-Myanmar-Thailandia e di salvare tempestivamente i cittadini cinesi intrappolati. Il Myanmar si è detto pronto a rafforzare la cooperazione con le forze dell’ordine e i dipartimenti di sicurezza cinesi per reprimere le frodi su Internet e altre attività illegali nelle zone di confine e salvaguardare l’ordine nelle zone di confine.
Le pressioni cinesi
L’ appello del ministro degli esteri cinesi è solo l’ultima delle pressioni cinesi fatte al regime militare del Mianmar, in merito alla piaga dei Cyber Slaves. L’ambasciatore cinese in Myanmar Chen Hai aveva già discusso, in precedenza, di intensificare gli sforzi per combattere la criminalità transfrontaliera, le frodi online e il gioco d’azzardo in un incontro con il ministro degli Interni del Myanmar Soe Htut, ha dichiarato l’ambasciata cinese in Myanmar. Chen ha detto che dall’inizio dell’anno sono stati molti gli incidenti di cittadini cinesi, che hanno attraversato il Myanmar e tutti sono stati collegati ad attività illegali come le frodi online e il gioco d’azzardo in quel Paese. In Myanmar, bande e organizzazioni criminali hanno utilizzato le frodi nel settore delle telecomunicazioni per attirare le persone ad attraversare illegalmente il confine dalla Cina al Myanmar, promettendo loro posti di lavoro altamente remunerativi. La polizia di diverse città cinesi ha invitato i cittadini cinesi a essere prudenti e a difendersi dalle truffe. Chen ha dichiarato che tali attività illegali danneggiano gli interessi e la sicurezza del popolo cinese e minano la stabilità e l’ordine sociale. Ha esortato il Myanmar a prendere sul serio la questione e a comprendere i danni causati dalle attività criminali. Ha inoltre incoraggiato il Myanmar a lavorare a stretto contatto con la Cina per combattere i crimini e creare un ambiente “pulito” per una cooperazione amichevole tra i due Paesi.
In risposta, Soe Htut ha dichiarato che il Myanmar è consapevole dei danni e ha già intensificato gli sforzi per affrontare i problemi. Nel settembre 2022, la Corte Suprema del Popolo cinese ha elencato sul proprio sito web 10 esempi di casi di frode nel settore delle telecomunicazioni. Due di questi casi sono stati commessi in Myanmar, per un totale di oltre 18,2 milioni di yuan (2,7 milioni di dollari) frodati a 81 vittime e oltre 8,2 milioni di yuan (1,2 milioni di dollari) a 29 vittime. Nel dicembre 2022, la nuova legge cinese per affrontare le frodi online ha dato alle agenzie di controllo il potere di perseguire truffatori e sospetti all’estero.
Il Myanmar confina a nord-est con la provincia dello Yunnan, nel sud-ovest della Cina. Il nord del Myanmar è montagnoso ed è afflitto da disordini civili e dalla presenza di gruppi armati. In un rapporto del 2021, l’organo di stampa cinese Caixin ha citato un funzionario di polizia cinese che ha affermato che le condizioni uniche del Myanmar rendono difficile l’applicazione della legge.
Preoccupazioni crescenti in Cina
L’intervento del governo cinese è il risultato della crescente attenzione che in Cina le vicende relative alle vittime dei crypto scammer. Nel Sudest asiatico è vera e propria psicosi e ogni volta che si segnala la scomparsa di una persona in quella regione si pensa subito a questo fenomeno.

Ad Aprile un uomo d’affari che utilizza lo pseudonimo di Li Wei, ha raccontato la sua vicenda al Metropolitan Channel della Henan TV, una delle reti televisive più importanti e seguite della Cina continentale. Egli ha detto di essere stato attirato da un cliente nella nazione del sud-est asiatico alla fine dello scorso anno, quando ha cercato di ottenere un pagamento che gli era dovuto. Come molte altre vittime, l’uomo ha detto di essere stato deportato da un’organizzazione criminale e di essere stato costretto a partecipare alle cosiddette The pig butchering scam. Li ha dichiarato all’emittente che alcuni dei cyber-schiavi sono stati persino messi in quella che i loro rapitori hanno definito una prigione d’acqua. Li ha detto che sono stati rinchiusi in stanze piene d’acqua fino alla bocca, con chiodi affilati sul pavimento che rendevano difficile stare in piedi.
Negli ultimi tempi, testimonianze di questo tipo sono apparse con maggiore frequenza sui media statali cinesi e il governo ha iniziato a cerca di mettere in guardia il pubblico da queste truffe. Alla fine del mese scorso un tribunale di Chengdu, nella provincia di Sichuan, ha condannato 34 persone per il loro coinvolgimento in un giro di truffe con base in Myanmar. Ma il caso riguardava solo proventi fraudolenti per alcuni milioni di yuan, il che significa che il sindacato era solo uno dei tanti piccoli operatori dei poli criminali sorti lungo il fiume Moei in Myanmar.