Ci vediamo costretti a occuparci di un minore, Nathan Falco, figlio dell’imprenditore Flavio Briatore, perché trascinato sotto i riflettori da tre quarti della stampa italiana che, tra ieri e oggi, riporta la notizia che il ragazzo, 12 anni, sarebbe diventato Ceo di un’azienda specializzata in Nft.
Ma che vuol dire che un 12enne è l’amministratore delegato di una società? I giornali, dal Corriere al Fatto, dal Messaggero a La Stampa e non solo, questa domanda non se la fanno. Anzi, riportano nei titoli che Nathan Falco “è tra i Ceo più giovani del mondo” perché a capo di un’azienda che si occupa di Nft. Ma cosa fa questa azienda? Qual è il bene o servizio che vende o produce?
Billionaire Bears mira a essere una comunità esclusiva di NFT e un hotspot per affari e connessioni. Gli orsi miliardari ti permettono di accedere a feste esclusive, concierge di lusso, omaggi di lusso e molto altro!
La promessa degli Nft del Billionaire
Questa la promessa, ma questa società esiste davvero?
La fonte alla base degli articoli di stampa è una sola, lo stesso profilo Instagram del ragazzino, in cui è stato aggiunto: “CEO of @billionarebears_nft”. In questo indirizzo, però, deve esserci un refuso (successivamente è stato corretto, come riportiamo in coda a questo articolo) perché on-line non si trova nulla. Nessuna azienda, nessuna compagnia, non un indirizzo, un sito web, nulla.
Quindi dell’azienda nessuna traccia, ma andiamo avanti. Sempre nella biografia del giovane Nathan Falco compare anche un indirizzo a Open Sea, il marketplace dedicato agli Nft più famoso al mondo. E qui si scoprono altre cose: innanzitutto il nome degli Nft Billionaire Bears Concierge ALPHA, che richiama al famoso locale di proprietà di papà Flavio, e poi che si tratta di una collezione di 24 orsetti, anche abbastanza bruttini che, in tutto valgono meno di 4 eth, circa 6mila dollari. Nessun uso, nessuna festa di lusso, nessun metaverso, nessun sito Internet. Anche qui, il nulla.

Ora questi orsetti li potete trovare in vendita al prezzo di 0,3 Eth l’uno, più o meno 460 dollari, ma l’utente non ha alcun tipo di informazioni a riguardo. Se esiste una società, qual è il team, quale la road map, a quale fantomatico metaverso il progetto è collegato. A che servono. Niente. Un account su OpenSea dove da 3 mesi giacciono 24 disegnini Nft che si possono creare in un paio di ore, una frase e un link a un canale DIscord in disuso.
Ora il problema non è di certo l’attività web di un 12enne, per quanto figlio d’arte, quanto la sciatteria di una stampa che dovrebbe controllare e verificare le informazioni che si danno, specie quando in ballo ci sono minori, soldi e la vendita di qualcosa di cui non si sa nulla e, allo stato attuale, inutile.
AGGIORNAMENTO – Il profilo di Nathan Falco è stato poi corretto ed è stato inserito un altro profilo di questi orsi: _billionairebears_nft che dà altre interessanti informazioni sul progetto, tra cui il link a una nuova collezione di Nft su openSea che si chiama Billionaire Bears Concierge V1. Come si può vedere, gli orsacchiotti sono un po’ più belli, sono 198 in tutto, 8 i proprietari totali, per un volume totale di scambi effettuati scarsissimo, 0,62 eth, più o meno 1000 dollari… La collezione linkata in un primo momento, comunque, non sembrerebbe un fake, visto che da un’analisi dei wallet proprietari degli Nft, questi spesso coincidano. La blockchain non mente.

Da segnalare anche che il canale Twitter “vanta” ben 15 follower e quello DIscord non è attivo. Tra le foto e le storie di Instagram si leggono di generiche promesse sull’uso di questi Nft e si vedono un sacco di scorci di vita “smeralda”. Nient’altro. Nessuna informazione sull’azienda di cui il ragazzino sarebbe Ceo, o altri dati necessari per valutare la serietà e l’attendibilità di un’azienda. Ah, uno degli orsetti è in vendita a 500 eth, circa 800mila dollari. Un affare.
