In molti ci avete chiesto di analizzare il progetto Hi Dollars, come al solito siamo quindi andati a cercare più informazioni possibili, per portarvi una analisi oggettiva. Creata da Sean Allen Rach, e Stefan Rust, ex Ceo di Bitcoin.com, come si vede su Crunchbase, Hi Dollars si presenta come una neo-banca web3, che ha e avrà, diversi servizi, orientati a rendere semplice l’approccio alle crypto a chi non conosce il settore della blockchain. Inclusa l’interfaccia di trading, IBAN per il versamento di valute FIAT e carte di debito (Mastercard). Anche se al momento non figura tra i CEX su Coingecko, si sta già portando avanti con le normative antiriciclaggio, infatti è obbligatorio il KYC, i documenti per aprire un conto.
Per chi vorrà quindi utilizzare la web app o l’app per smartphone, al fine di cambiare o comprare crypto, basterà registrarsi e iniziare ad operare. Per prelevare invece le rewards di Hi Dollars che derivano dagli inviti, bisogna aver effettuato il KYC, comprare e mettere in stake 100 token Hi, e fare entrare e registrare ogni settimana almeno una persona. Ogni mese poi si riceveranno le ricompense in base alla quantità di token messi in stake.

Sito web
Il sito web è pulito, senza tanti fronzoli. Spiegano come funzioneranno le carte di debito, i vantaggi, l’app, le crypto scambiabili e lo stake come gli altri CEX. Bello anche il footer, parte importantissima di ogni sito web che si rispetti, i link non mancano e i collegamenti coprono tutti gli ambiti del progetto. La community è corposa, spaziando da Telegram, Twitter, Instagram e Facebook, e andando a coprire anche Reddit, Discord, YouTube, Line e Kakao. Le ultime 2 sono orientate al pubblico asiatico.
Nella sezione dei prodotti, troviamo informazioni per comprare e vendere crypto, guadagnare con lo stake, le carte di debito e l’IBAN. Ci sono anche info sull’ecosistema, il casinò, il play to earn, le gift card e le membership. Molte di queste cose devono ancora arrivare.
Nella sezione dedicata al token, troviamo invece tutte le info alle rewards e alle pool di liquidità, oltre ovviamente a quelle del token stesso. La parte “Learn” è ricca di risorse, news e introduce alle community, mentre sotto “About” troviamo il white paper, la loro storia e il team.

Azienda e Business model
La Hi Foundation è una non-profit, l’obiettivo del progetto è quello di favorire l’adozione del web3. Tutti i guadagni che rimangono dopo aver coperto i costi, saranno reinvestiti nel progetto. In questo modo – si assicura – si potrà crescere sempre di più. Questa cosa è stata ribadita più volte, durante le interviste e durante tutte le nostre richieste in merito tra i loro canali.
Per quanto riguarda l’azienda, nel white paper dicono di essere alle Isole Vergini, registrati come Hi Reserve Limited, sussidiaria della Hi Foundation Limited, una non-profit a Singapore. Cercando però la licenza VASP che troviamo nel white paper, salta fuori la Hi Technologies Limited, una azienda in Estonia. La stessa azienda viene anche citata nella parte legale del sito. Le Isole Vergini sono un paradiso fiscale, bisogna sempre tenerlo presente, quindi non proprio il massimo della trasparenza finanziaria, mentre l’Estonia ha molte agevolazioni fiscali, ma è in Europa almeno.

Team
Sean Rach ex formatore di Crypto.com, Sam Christian che si occupa di marketing e Alec Erasmus, esperto in investimenti e pagamenti. Questi tre sono sul sito quantomeno. Su Linkedin se ne trovano altri e nel sito avvisano come siano in più di 120 nel team.
Il CEO e co-founder Sean Rach, come si vede anche dal suo profilo Linkedin, prima di Hi ha lavorato per 3 anni in Crypto.com come formatore CMO, ha una carriera interessante e ha diverse competenze. Anche Samuel Christan ha un bel passato, come si può vedere dal suo profilo Linkedin, oltre a diverse referenze. Per quanto riguarda Alec Erasmus, ha un passato da programmatore ingegnere full stack e diverse competenze nella blockchain.
Il team senza dubbio è capitanato da persone che sanno il fatto loro. Anche se c’è ancora molto lavoro da fare, essendo un progetto appena nato, le buone intenzioni da parte del team si vedono. Interessanti anche le AMA che ha fatto Sean, come questa, sul canale YouTube di Scott Melker.

Tra gli investitori troviamo nomi già visti anche come finanziatori di progetti di un certo spessore. Hashed, già visto in altri progetti come Enjin, Efinity, Terra, Coin98, dYdX e API3. Hashkey, che ha finanziato Animoca Brands (uno dei leader nel gaming su blockchain), YGG nota DAO lato play to earn, BlockFi, Moonbeam e Acala. LongLing Capital e CMCC Global, il primo un fondo di investimento in Cina ed il secondo ad Hong Kong.
White paper
Il white paper è alla sua seconda versione, il rinnovo non sembra aver riscosso molta approvazione dagli Youtuber. La votazione che è stata fatta a inizio anno però, ha ricevuto il 95% dei voti favorevoli, approvando senza dubbi la nuova versione. Il white paper 2.0 ha previsto degli incentivi più orientati ai membri più attivi della community, dando priorità a chi segue il progetto da vicino più che a chi investe e si dimentica. Il PDF presenta 30 pagine, scritte il 18 gennaio 2022. Le informazioni non mancano, dalla parte legale, i contatti, info tecniche e servizi che vogliono offrire per essere migliori dei competitor.

Gli obiettivi in termini di numeri sono alti, puntano infatti a raggiungere il miliardo di utenti. Per raggiungere lo scopo si stanno già muovendo sotto diverse giurisdizioni, Europa, Stati Uniti d’America, Giappone, Singapore, Indonesia e Australia. L’obiettivo primario, come riferito dai moderatori nelle community è essere a posto con le normative.
In progetto ci sono anche un wallet non custodial, ovvero che non detiene le chiavi private come i classici CEX, ed un second layer. A livello di sicurezza informatica stanno prendendo delle misure interessanti, con infrastrutture volte alla gestione isolata di parti del codice per evitare attacchi.
Nella seconda fase del progetto, come abbiamo accennato prima, puntano ad avere un wallet multi chain, non custodial con tutti i servizi di DeFi in un’unica app. Il CEO ha infatti spiegato, che data la grande familiarità con lo smartphone, e meno con la blockchain, per il grande pubblico, ha più senso puntare su una App user friendly. Negli ultimi anni in effetti, la mass adoption è stata fortemente frenata dall’ingresso ostico nel mondo on chain. Incluso nell’app ovviamente sarà anche presente un browser web3, come quello presente nella versione mobile di MetaMask.
L’evoluzione di Hi Dollars si vedrà con un Second Layer proprietario e Ethereum compatibile (EVM), che girerà con un algoritmo di Proof of Stake. Il funzionamento viene comunque ben introdotto e spiegato nel white paper, argomentando le scelte prese per gli algoritmi.
Portandosi avanti negli anni si prevede anche una DAO (organizzazione decentralizzata) ufficiale e la possibilità di entrare nel Metaverso, tramite NFT. Per quanto dubbia rimane la funzionalità di una DAO in un progetto centralizzato, potrà, a detta loro, aiutare nel processo decisionale dell’evoluzione del progetto.

Token
Il token Hi al momento si trova in posizione 509 su Coinmarketcap, con un prezzo attuale di 0.05 dollari, accusando un -96.81% dai massimi. Bear market o meno, è pesantemente trascinato verso il basso dalla quantità enorme di token ancora da mintare. Anche tenendo conto del meccanismo del burning, per togliere token dal mercato, ci sono in circolazione solo il 4% degli Hi previsti, ovvero 500 milioni attuali su un totale di 13 miliardi.
Il token al momento è scambiabile sia su Ethereum sia su Binance Chain. Da tokenomics sono previsti il 27% dei token per incentivi, 18.2% per sovvenzioni all’ecosistema, 18.2% incentivi a lungo termine, 13.6% riserva per la compagnia, e il 9.2% per il team. Tutti i token hanno il vesting (sono bloccati) per periodi che vanno da 1 a 20 anni, questa è una cosa apprezzabile, perché almeno si vedono le prospettive di crescita e la buona volontà, se verrà rispettata, chiaramente.

Audit
Per quanto riguarda l’audit, è stato fatto fare da Certik, nome piuttosto noto ormai. Pubblicato il 27 luglio 2021 ha visto 21 miglioramenti da fare, di cui 18 già fatti e 1 minore e un paio di informazioni, ancora da risolvere. Tutte le considerazioni importanti fatte da Certik comunque sono state risolte.

SWOT (Strengths, Weakness, Opportunities, Threads)
Passiamo quindi all’analisi riassuntiva dei punti principali di Hi Dollars.
Punti di forza:
- Team competente
- App intuitiva e rivolta al grande pubblico
- Semplifica molto l’adozione di massa
- Sono presenti rewards e incentivi molto competitivi rispetto agli altri CEX
- Community molto allargata e con moderatori molto preparati
- White paper molto esaustivo, ben scritto e piacevole da leggere anche se si cercano info tecniche
- Audit fatto e protocolli aggiornati in base alle note di Certik
- Non-profit molto orientata al futuro
- Molte AMA con il CEO dove vengono spiegate bene le intenzioni e i futuri obiettivi
- Sta puntando ad ottenere autorizzazioni in tutto il mondo
- Già autorizzata in Europa con l’Estonia
- Vogliono fare un wallet non custodial
Punti di debolezza:
- Ancora embrionale, i bug sono ancora parte della normalità
- Pool ancora relativamente piccole rispetto ai competitor
- Serve il KYC anche per scambiare solo crypto-crypto, può allontanare una fetta di clientela
- A volte il sito da problemi se si ha la VPN
- Serve per forza il numero di telefono (lato sicurezza informatica sarebbe meglio la mail)
- Sono un po’ in ritardo con la roadmap, le cose da fare sono davvero tante e sarà difficile seguirle tutte insieme
Opportunità:
- Gli incentivi sono più alti rispetto ai competitor
- Le carte offrono servizi aggiuntivi come Spotify, Amazon Prime, Netflix (qua si vede l’impronta di Crypto.com)
- L’ecosistema offre diverse funzioni, volte a coprire un pubblico molto ampio e venire incontro a tutti
- Si può seguire da vicino essendo appena nato e cogliere piccoli dettagli che possono aiutare in futuro
Rischi:
- Il token è molto inflazionato e sarà faticoso farlo salire
- Se non si segue da vicino e non si è attivi nella community si rischia di perdere molte delle rewards
- Essendo ancora in fase di sviluppo è più attaccabile e i bug possono facilitare gli attacchi
- Il KYC obbligatorio mette sempre a rischio la privacy, dovendo regalare i propri dati a terzi
- I layer 2 sono sempre da prendere con le pinze, Axie Infinity ha messo in luce in modo ancora più evidente quanto gli attacchi alle pool e ai nodi siano ancora al centro dell’attenzione
Conclusioni
Il progetto è ambizioso, il tema capace, la community ampia e attiva. Le basi per creare un progetto interessante ci sono, bisogna però calcolare anche i rischi di un progetto appena nato, con un token molto inflazionato. Al momento i CEX sono molto simili e pochi al comando, può darsi che una ventata di aria fresca porti qualche novità nel modo di approcciarsi con il grande pubblico. Rimanendo sempre con i piedi ben piantati a terra, sognando poco e studiando tanto, seguiremo i vari passaggi di quello che sembra un progetto davvero interessante. Rinnovando l’invito a leggere il white paper e chiedere tanto nelle community, per farsi una propria idea ed essere sempre consapevoli, ci auguriamo di aver fornito abbastanza informazioni per partire con le ricerche.