Il sito di Federprivacy, associazione italiana dei professionisti che si occupano di privacy e sicurezza informatica, è stato hackerato il 13 novembre da un collettivo di hacker denominato Alpha Team, il quale ha rivendicato la sua azione scrivendo: “È impensabile che chi protegge i dati degli altri non protegga i propri”. In termini tecnici essi hanno messo in atto un “defacing”, consistente nel sostituire la homepage del sito con un’immagine simbolo e un messaggio del gruppo
L’attacco
Gli hacker durante il loro attacco al sito dell’associazione, il quale è tornato raggiungibile il 16 novembre, hanno fatto una copia di due database, un backup completo del server e degli indirizzi email tra la posta ricevuta e inviata, la modifica delle password delle mail e quella di X, Instagram, LinkedIn e Zoom. Gli hacker hanno scritto che con la loro azione hanno dimostrato che chi dice di vendere e promuovere beni o servizi “per la sicurezza dei dati non protegge a sua volta i dati che ha in custodia da altri. E questo è grave, perché un’associazione come Federprivacy raccoglie molte decine di migliaia di euro ogni anno dagli iscritti e non può non proteggere i loro dati investendo un po’ di quel denaro nella sicurezza che tanto declamano proponendo i loro servizi?”
La sorte dei dati
Niente si sa sull’uso che gli hacker vogliano fare dei dati sottratti all’associazione Federprivacy. Inizialmente Zorg, leader del gruppo hacker Alpha Team, aveva fatto sapere di non volere vedere i dati e non volere danneggiare nessuno affermando di voler risolvere la situazione un modo discreto cancellando tutti i dati in proprio possesso nel momento in cui sarebbero state soddisfatte tutte le richieste del collettiva di cui è leader.. Poi però mercoledì qualcosa è cambiato. Il materiale hackerato è comparso sul darkweb: il database completo, il backup completo del server e della webmail dell’associazione
Le reazioni
Il presidente di Federprivacy, Nicola Bernardi, ha reagito attraverso un tweet rivolto direttamente a Zorg, leader di Alpha Team, nel quale lo ha accusato di vigliaccheria e che vendere i dti rubati alla sua associazione sarebbe un fatto moralmente inaccettabile.. In una dichiarazione successiva rilasciata a Fanpage, Bernardi ha aggiunto di sentirsi minacciato non solo per la compromissione dei suoi account social, ma anche per gli attacchi subiti dai profili social di sua moglie, la quale è stata la prima a essere contattata dai criminali informatici, ricevendo minacce esplicite.
La rivendicazione
Alpha Team è un nuovo gruppo di hacker, noto per avere violato i sistemi di alcune aziende italiane, Avangate e Xpress. Il loro leader è stato sentito recentemente su Discord dalla rivista di cybersicurezza Red Hot Cyber, alla quale ha dichiarato che lo scopo delle loro azioni è quello di dimostrare quanto i dati siano vulnerabili e quanto, grandi aziende che sviluppano i loro business con i dati degli altri o peggio ancora che forniscono soluzioni per la sicurezza, abbiano delle protezioni e dei sistemi di sicurezza di tipo scolastico.