Come ogni trimestre fin dalla sua nascita, nel 2018, la piattaforma DappRadar ha pubblicato i dati relativi al traffico di criptovalute a livello mondiale che si riferiscono al trimestre luglio, agosto e settembre. Da notare come la guerra tra Ucraina e Russia abbia avuto degli effetti totalmente inaspettati.
Boom in Ucraina, Russia e Indonesia
Dal report possiamo subito notare che Paesi come Ucraina, Indonesia e Russia, abbiano avuto la crescita maggiore. L’Ucraina guarda tutti dall’alto verso il basso, con percentuali bulgare, con un aumento tra maggio e settembre del 143,17%. Uno dei fattori di crescita è sicuramente la guerra con la Russia, con le criptovalute utilizzate per raccogliere finanziamenti per combattere contro i russi. Lo stesso Mykhailo Fedorov, Ministro per la transizione digitale ucraino, ad agosto annunciava come la campagna AidForUkraine, avesse raccolto 54 milioni di dollari criptovalute. Nulla rispetto ai costi proibitivi della guerra, ma è già qualcosa.
Crescita esponenziale anche per la Russia, con un incremento dell’88,28%. Anche qui la guerra contro l’Ucraina ha alterato i dati a nostra disposizione. Le sanzioni inflitte alla nazione e ai cittadini russi, esclusi dai pagamenti SWIFT e con i conti all’estero congelati o bloccati, hanno portato ad un aumento di transazioni con criptovalute. A partire dal 25 luglio Putin ha firmato un decreto con cui proibisce l’utilizzo di asset digitali come forma di pagamento nel Paese. Si devono rifiutare tutte quelle transazioni che possono sostituire le classiche transazioni monetarie. Rimane comunque legale per i cittadini acquistare, investire in criptovalute e il mining, con la Russia che nel 2021 era il terzo Paese al mondo per estrazione di bitcoin.
Il terzo Paese con un netto incremento di traffico di criptovalute è l’Indonesia, con un impressionante 115,59% di crescita. Lo stato asiatico, come riporta anche il Ministero del Commercio Indonesiano, ha avuto una crescita record già a partire dal 2021, con un aumento delle transazioni in criptovalute, per un valore totale di 59,83 milioni di dollari. Oltre 11 milioni gli indonesiani che hanno acquistato o venduto con le criptovalute. Dati postivi che si sono confermati anche quest’anno, con il vice ministro del Commercio Jerry Sambuaga che ha anche specificato come entro la fine del 2022 la borsa per lo scambio di criptovalute.
I principali mercati
Nonostante la grande crescita avuta da Russia, Ucraina e Indonesia, i più grandi mercati di traffici di criptovalute a livello globale rimangono India e Stati Uniti. Lo Stato dell’Asia Meridionale negli ultimi anni ha avuto un aumento incredibile delle transazioni con criptovalute, con gli investimenti nel Web3 cresciuti del 37% nel giro di 2 anni. Con oltre 450 start-up considerate come società Web 3 con un capitale complessivo di 1,3 miliardi di dollari. La ministra delle Finanze, Nirmala Sitharaman, a inizio anno ha presentato un progetto che avrebbe portato alla creazione della rupia digitale, con la tassazione al 30% per tutti i redditi ottenuti da attività digitali. Tutto adesso passa dalla decisione della banca centrale del Paese, la Reserve Bank of India, per cui i tempi rischiano di slittare di diversi mesi.
Il primo mercato globale, in termini di traffico di criptovalute, si confermano gli Stati Uniti. Il 16% della popolazione, pari a 40 milioni di abitati, ha investito o utilizzato criptovalute, per un guadagno di circa 47 miliardi, solo nel 2021. Il governo statunitense starebbe pensando ad introdurre il dollaro digitale, come nuova “moneta” di scambio. Non solo gli USA, così come l’Europa stessa, vuole introdurre delle leggi per regolamentare un mercato che da tempo è in continua crescita.