Futurama, la serie TV cartoon classica di Matt Groening, capace di proporre da sempre una sana satira fantascientifica, ha finalmente incontrato Bitcoin e la Crypto sfera.
Onestamente, poteva andare decisamente meglio e ci si sarebbe potuti aspettare molto di più da una serie di contenuti che da sempre ha toccato in maniera intelligente aspetti tecnologici passati, presenti e futuri, offrendo allo spettatore un corretto orientamento culturale sui temi trattati.

La puntata
Ma si sà, ogni cosa è uno specchio di ciò che troviamo comunemente intorno a noi e Futurama non ne è escluso, capace di riportare con la sua puntata sul tema una stuoia di clichè ormai debunkati e degni del peggior 2015, biennio precedente alla “gold-rush” (o sarebbe meglio dire “scam-rush”) delle ICO nel 2017, aspetto richiamato con la tematica in stile “selvaggio west”.
Onestamente, mi chiedevo quando avremmo visto una performance parte di Futurama sull’argomento, ma satira e disinformazione sono due cose ben diverse, e dagli scrittori di questa serie mi aspettavo molto di meglio, a tal punto da chiedersi se, come spesso capita con la stampa generalista, ci sia lo zampino censorio-sponsorizzante di qualche Legal Entity superiore.
Non volendo spoilerare la puntata a chi ancora non l’ha vista eviterò di scendere in particolari, ma quando e se la vedrete, potrete notare un insieme di contenuti veramente “poveri” di ciò che questa tecnologia realmente offre.
“Shut up and take my money!”

Dal tormentone da bear market di “aver perso tutto investendo nei momenti sbagliati” cercando di diventare ricco in poco tempo alla corsa al “mining più profittevole a qualunque costo” passando per altri “crypto-spunti” di poco conto, la puntata si dimostra di una piattezza davvero non degna di una serie che ha sempre fatto satira intelligente sull’attualità tecnologica.
Va ovviamente tenuto conto del livello culturale medio sull’argomento dello spettatore tipo: ossia un ricalco di un misto di FOMO (Fear Of Missing Out) e FUD (Fear Uncertain Doubt) ancora fortemente ancorato ad aspetti tecnologicamente risolti, ma comunicativamente ancora no, che rimandano a cicli di eccessivo entusiasmo alternati ad altri di estrema paura (rimando al mitco “fear and greed index”).
https://alternative.me/crypto/fear-and-greed-index/

Conclusioni
Insomma, il mio giudizio è: DELUDENTE.
Soprattutto poichè da Fan e conoscitore del format speravo davvero in qualcosa di meglio. Non dico estremamente corretto / massimalistico sul tema ma perlomeno spurio di tutta una serie di punti che con così tanta fatica ancora recalcitriamo a toglierci di dosso.
Davvero da chiedersi se sia tutta farina del loro sacco o se non ci sia di mezzo un caldo invito al seguire un certo “stampo narrativo”.