Sam Bankman-Fried, fondatore di FTX, ha lasciato la prigione alle Bahamas dove era detenuto mercoledì, come ha riferito una fonte a Reuters, dopo aver firmato i documenti che aprono la strada alla sua estradizione negli Stati Uniti per affrontare le accuse di frode per il crollo della borsa di criptovalute.
Sam Bankman Fried era comparso in tribunale a Nassau, Bahamas, in una udienza nella quale si era valutata la richiesta di estradizione negli Usa dell’ex Ceo di Ftx, l’exchange di criptovalute fallito qualche settimana fa. SBF in un primo momento si è opposto alla richiesta degli Stati Uniti, dove è stato accusato di otto capi d’accusa, tra cui cospirazione, frode telematica e riciclaggio di denaro. poi, secondo quanto riportato da Reuters, avrebbe firmato i documenti, accettando l’estradizione.. SBF rischia in totale 115 anni di carcere.
SBF non gode di un trattamento di favore
Il direttore del carcere, in cui SBF è rinchiuso ha affermato che, l’ex “gold boy” del mondo crypto è di buon umore e che non gode di nessun trattamento di favore. Attualmente Bankman-Fried è detenuto in infermeria assieme ad altre cinque persone perché è necessario valutare il suo stato di salute prima di stabilire la sua destinazione definitiva all’interno del penitenziario: se lo staff medico del carcere stabilisse che Bankman-Fried rischi di essere esposto a ritorsioni da parte di altri detenuti o rappresentasse un rischio per se stesso, sarebbe mandato in isolamento in condizioni di massima sicurezza. Se venisse evidenziato che abbia “problemi di salute precari”, in considerazione del fatto che l’ex magnate prende ogni giorno l’Emsam, un farmaco per la depressione clinica che si somministra con un cerotto, potrebbe rimanere in infermeria. Altrimenti, sarà imprigionato con gli altri detenuti.
Un carcere che non garantisce il rispetto dei diritti umani
Un rapporto del 2021 del Dipartimento di Stato americano ha rilevato che le condizioni della prigione di Fox Hill, dove Bankman-Fried è imprigionato, presentano “problemi significativi in materia di diritti umani”. Il rapporto cita l’estremo sovraffollamento, la scarsa alimentazione e l’inadeguatezza dei servizi igienici. La maggior parte delle celle della prigione, che misurano due metri per tre e ospitano fino a sei detenuti, non hanno materassi né servizi igienici. I detenuti spesso dormono per terra e usano secchi per smaltire i rifiuti umani. Molte celle sono state segnalate come infestate da ratti, vermi e insetti. Il rapporto citava anche la frequente impossibilità per i detenuti di ricevere cure mediche adeguate.