L’onda d’urto del fallimento di Ftx scatena paura di contagi verso altri exchange, primo tra tutti Crypto.com, finito preda della speculazione e della paura mondiale. Però, con il fallimento di FTX, la comunità cripto ha finalmente capito la pericolosità del detenere token sugli exchange. Di conseguenza i grandi player del settore si sono mossi repentinamente per fornire agli utenti prove delle loro solvibilità e dei token detenuti nei wallet proprietari per sfuggire alla caccia alle streghe verso la prossima cripto-banca insolvente.
Con gli occhi di tutti gli operatori del settore rivolti verso gli exchange centralizzati, quelli decentralizzati stanno registrando fortissimi aumenti di volumi. Negli ultimi giorni, ovviamente, i wallet pubblici dei così detti CEX stanno ricevendo una grande attenzione da parte degli analisti che ne analizzano i movimenti in cerca di qualcosa di sospetto.
La transazione sospetta verso Gate.io
Nella mattina italiana di domenica 13 novembre una notizia scuote (come se ce ne fosse bisogno) la criptosfera. Sembra infatti che il noto exchange Crypto.com abbia spostato 320,000 Ether (circa 4 milioni di Euro) verso un wallet di proprietà di un altro exchange: Gate.io.
All’uscita di questa notizia CZ, CEO di Binance, rincara la dose twittando: “Se un exchange deve spostare grandi quantità di cripto prima o dopo aver mostrato la Proof of Reserve sui wallet, è un chiaro segno che ci sono problemi. Stacci lontano”.
Dopo il tweet di CZ si è ovviamente scatenata la FUD (in italiano paura, incertezza e dubbio) e i detentori del token Cronos, moneta nativa della blockchain proprietaria di Crypto.com, hanno iniziato a vendere in maniera massiccia, facendo crollare il prezzo del 40%.

La paura era che Crypto.com e Gate.io fossero d’accordo per scambiarsi fondi per falsificare gli audit delle rispettive piattaforme, aumentando artificialmente le riserve. La transazione è infatti datata 21 ottobre, mentre Gate.io aveva un audit programmato il 28 ottobre. Questo ha portato molti utenti a pensare ad una possibile insolvenza di entrambi gli exchange, innescando una bank run.
A buttare benzina sul fuoco ci si è messo anche l’exchange BitMex che la mattina del 13 novembre ha lanciato uno strumento derivato sul token CRO (come aveva già fatto la settimana prima con FTT) per consentire agli utenti di scommettere al ribasso sulla moneta.
Gli utenti di Crypto.com, con la paura di non riuscire più a prelevare, come successo pochi giorni prima con FTX, hanno inondato di withdraw la piattaforma. L’exchange è passato da processare circa 6000 transazioni al giorno su rete Ethereum alle 89000 del 13 novembre 2022.

Kris Marszalek (CEO di Crypto.com) risponde alla community
La mattina di oggi 14 novembre 2022 Kris Marszalek, CEO di Crypto.com, ha voluto tranquillizzare l’intera community cripto con un lungo AMA (Ask Me Anything) in cui ha chiarito alcuni dei punti più discussi negli ultimi giorni:
- L’exchange non è insolvente ed ogni operatività sulla piattaforma è regolare. I prelievi, visto i grandi volumi degli ultimi giorni, potrebbero subire ritardi.
- Kris ha voluto sottolineare come l’exchange sia tra i più regolamentati nel settore. Ricordiamo infatti che in Italia Crypto.com è iscritto al registro OAM (Organismo Agenti e Mediatori), mentre a Malta ha addirittura una licenza come operatore bancario.
- Il CEO ha sottolineato la grande espansione della piattaforma a livello di utenti. Attualmente l’exchange conta 70 milioni di iscritti ed il Crypto.com Wallet 5 milioni di download.
- Ha confermato che i dati della Proof of Reserve presentata qualche giorno prima sono riferiti ai soli token acquistati dagli utenti e detenuti sulla piattaforma. Attualmente Crypto.com ha circa 2,8 miliardi di dollari degli utenti nei propri wallet. Tra questi: 600 milioni sono in Cronos, 560 milioni in SHIBA INU e 447 milioni in Ether.
- Ha inoltre dichiarato che un audit completo verrà rilasciato a breve.
- Ha ribadito che l’exchange non aveva nessun tipo di esposizione in LUNA o UST e che i suoi bilanci non sono stati danneggiati dal crack della blockchain coreana.
- Alla domanda su come gli APY del programma “Earn” della piattaforma potessero essere sostenibili (5% annuo su bitcoin, 6% su Ether e 8.5% su USDC) ha risposto che non sono altro che un modo per attirare utenti sulla piattaforma, così come i cashback sulla carta VISA.
- Ha spiegato che i 320,000 Ether mandati a Gate.io erano destinati ad un cold wallet, ma sono stati per errore inviati ad un indirizzo (whitelistato e quindi ritenuto sicuro dalla piattaforma) di proprietà di Crypto.com ma gestito da una terza parte (in questo caso Gate.io). I fondi sono stati ovviamente restituiti.
- I ricavi sia nel 2021 che nel 2022 hanno superato il miliardo di dollari.
- Al contrario di FTX con FTT, Crypto.com non ha mai usato il token CRO come collaterale per prestiti e i fondi degli utenti non sono stati investiti.
- Ha confermato la presenza del brand come sponsor dei mondiali di calcio imminenti.
Conclusioni
Dopo una giornata complicata sia per la piattaforma che per il token, le spiegazioni del CEO sembrano aver, per ora, calmato le acque. Aspettiamo l’audit però per esprimere un giudizio a 360 gradi.
Nonostante la rassicurazioni consigliamo comunque di trasferire i propri fondi su un wallet non custodial per avere il pieno controllo delle proprie criptovalute. I fondi che depositate su un exchange non sono di vostra proprietà e potreste vederli sparire (come per FTX) senza poter fare nulla.