
Sam Bankman-Fried, ex CEO e fondatore di FTX, è stato arrestato alle Bahamas durante la giornata di lunedì.
L’arresto è avvenuto il giorno prima della data in cui era stata programmata la sua testimonianza davanti al Congresso.
Sembrerebbe che nella preparazione del suo speach, SBF abbia pianificato di fare un “mea culpa” iniziale per poi procedere accusando diversi personaggi, tra cui:
Changpeng Zhao (CEO di Binance), John Ray (attuale CEO di FTX), Sullivan Cromwell e Ryne Miller.
Scuse e accuse
“Ho fatto una cazzata”, questa è la frase di apertura della sua testimonianza (recuperata da Forbes), “so che dire che mi dispiace non significa molto. Per questo sto dedicando tutto me stesso nel fare il bene dei clienti. Quando tutto sarà terminato, giudicherò me stesso in base ad una metrica: se sarò stato in grado, o meno, di rendere soddisfatti i clienti. Se fallirò con i clienti fallirò con me stesso”.
Continua introducendo le accuse verso il nuovo esecutivo di FTX: “Vorrei non aver fatto clic su un pulsante di firma del documento alle 4:30 del mattino, lasciando parte di FTX sotto una leadership distruttiva”.
Bankman-Fried procede nel suo discorso dicendo di aver provato a contattare più volte la nuova direzione dell’exchange per comunicare informazioni normative di rilievo nella faccenda FTX, ma tutti questi tentativi non hanno ricevuto alcuna risposta dalla controparte.
Sembrerebbe che SBF abbia provato a mettere al corrente John Ray di possibili opportunità e finanziamenti per l’azienda e i suoi creditori, ma anche in questo caso la corrispondenza è stata a senso unico.
Caso FTX US
Il tour di accuse prosegue, questa volta il destinatario è Sullivan & Cromwell, lo studio legale incaricato di presentare istanza di fallimento (il famoso Chapter 11).
L’ex CEO dice di aver ricevuto pressioni da parte dello studio e di Ray per presentare istanza anche per FTX US e che ha 19 pagine di screenshot che lo dimostrerebbero.
SBF aggiunge che se non avesse ricevuto queste pressioni, i clienti americani avrebbero potuto ritirare i propri fondi.
Il movente che ha portato Sullivan & Cromwell e Ray a pressare l’ex CEO nella firma del chapter 11 sarebbe la somma ricevuta dallo studio legale per rappresentare l’exchange durante il processo di fallimento:
“sono stati pagati circa 700 milioni di dollari (!!!) in compensi da fondi che altrimenti sarebbero andati ai creditori”.
Binance ha contribuito al fallimento di FTX?
Su CZ e Binance, Bankman-Fried ha pianificato di dire che il più grande exchange al mondo ha contribuito al fallimento di FTX twittando l’intenzione di vendere i propri FTT.
Ha inoltre aggiunto di aver firmato una lettera di intenti in cui si impegnava a respingere eventuali offerte di finanziamento di terze parti, affinché il più grande exchange al mondo acquistasse la sua società.
“Durante quel periodo, ho ricevuto serie manifestazioni di interesse da più potenziali investitori che rappresentavano miliardi di capitale che avrebbero potuto andare ai clienti”.
SBF conclude la sua dichiarazione su Binance dicendo che è stato messo al corrente del passo indietro fatto dal potenziale acquisitore solamente tramite Twitter.
“Per quanto ne so, Binance non ha mai avuto intenzione di portare a termine l’accordo.”