Nei giorni scorsi presso la sala Spinelli del Parlamento Europeo si è tenuta la conferenza “Blockchain, Tutela del Made in Italy, Dieta Mediterranea e legislazione comunitaria: Riflessioni, Strategie e Proposte” promossa dall’eurodeputato Antonio Maria Rinaldi.
La conferenza
L’evento ha consentito a FederItaly di illustrare le opportunità uniche nella tutela delle eccellenze italiane, che è in grado di fornire attraverso la certificazione in blockchain del 100% Made in Italy e ha rivelato che “nei prossimi due anni 40000 imprese italiane certificheranno i loro prodotti con il marchio 100% Made in Italy in blockchain, e saranno formati più di 300 auditor per garantire una certificazione rigorosa”.
L’onorevole Rinaldi ha sottolineato che difendere l’italianità dei prodotti e dei processi produttivi della filiera del Made in Italy tutela e contribuisce a preservare “ il nostro stile di vita generando occupazione e nuove opportunità lavorative”. Per il raggiungimento di questo fine, ha continuato l’eurodeputato, è “prezioso il sistema tecnologico basato sulla certificazione in blockchain che offre un riconoscimento certo e immutabile del 100% Made in Italy, attraverso l’utilizzo di un QR Code stampato sui prodotti creato da FederItaly e collaborazione con le fondazioni svizzere Origyn e Dfinity, garantirà l’autenticità delle produzione Made in Italy promuovendone lo viluppo in tutto il mondo.
Gli interventi
Il presidente di FederItaly Carlo Verdone ha sottolineato che sostenere le micro PMI nei processi id internalizzazione e tutela dei loro prodotti come espressioni delle eccellenze Made in Italy è “di importanza strategica per l’economia nazionale” spiegando che “le esportazioni hanno superato quota 600 miliardi di euro”. Verdone ha continuato affermando che “senza una politica di tutela sui mercati internazionali rischiamo di alimentare in modo esponenziale il fenomeno dell’Italian sounding”. Si definisce in questo modo il fenomeno consistente nell’uso di parole così come di immagini, combinazioni cromatiche (il tricolore), riferimenti geografici, marchi evocativi dell’Italia per promuovere e commercializzare prodotti – soprattutto ma non esclusivamente agroalimentari – che in realtà non sono Made in Italy.
Il segretario nazionale di FederItaly Lamberto Scorzino ha spiegato che la piattaforma di certificazione basata su blockchain ICP – Internet Computer Protocol – ha richiesto un investimento di circa 2 milioni di euro e si basa su un sistema di controllo a doppio livello, documentale e con audit fisici in azienda, garantendo affidabilità, trasparenza e sicurezza. Tutto ciò per garantire le aziende e ridare fiducia ai consumatori. Inoltre, ha annunciato che all’inizio dell’anno prossimo sarà lanciata una piattaforma di e-commerce basata interamente su web3 e blockchain per promuovere la vendita di prodotti certificati 100% Made in Italy. Essa aiuterà le micro e piccole imprese che non dispongono delle risorse necessarie per essere presenti sul mercato globale con strutture efficienti e performanti.