Molti utenti ancora estranei a Bitcoin storcono il naso inizialmente quando si tocca il punto legato al fatto della misconoscenza dell’identità celata dietro allo pseudonimo di SATOSHI NAKAMOTO, il fantomatico “creatore” di Bitcoin.
Invenzione o scoperta?
Pongo il termine tra virgolette in quanto il protocollo Bitcoin non è stato creato di sana pianta ma è più annoverabile ad una scoperta alla quale si è giunti mettendo insieme tutta una serie di invenzioni precedenti che miravano a raggiungere la creazione di un protocollo libero da intermediari e censori legato alla trasmissione di denaro e informazioni.
Satoshi Nakamoto potrebbe così rappresentare sia una persona come un insieme di persone; non ci è dato saperlo.
La cosa però importante è comprendere la preziosità di questo punto.
Bitcoin pre-history
Già prima della nascita di Bitcoin, alcuni suoi predecessori meno raffinati vennero brutalmente censurati, e i loro creatori incriminati, proprio a causa di due punti deboli: centralizzazione e identità.
Proprio poichè se io so chi sei e dove fai la cosa che non voglio che tu faccia, troverò un modo per raggiungerti e fermarla se ho i mezzi necessari; e ai governi centrali questi non mancano, soprattutto se parliamo di chi detiene l’attuale ordine mondiale, in virtù, per l’appunto, di essere il generatore della valuta più diffusa come riserva di valore nel mondo.
Comprendendo questo, Satoshi decise non solo di rimanere anonimo, ma anche di farsi da parte ad un certo punto dello sviluppo per far sì che proprio quest’ultimo fosse il centro d’importanza del progetto che ormai era stato avviato.

Come nel mito greco di Prometeo…
… che nella vicenda greco ruba il fuoco agli Dei per donarlo agli uomini, Satoshi non ha mai rivendicato la proprietà della sua scoperta, proprio per non fare la fine del soggetto citato, che venne condannato ad essere legato ad una pietra su cui sarebbe giunta ogni giorno un aquila a mangiargli il fegato, organo il cui archetipo è sinonimo di coraggio ed intraprendenza, il quale sarebbe ricresciuto notte dopo notte, così per rendere eterna la sua condanna.
Ed esattamente come Prometeo, che donò una tecnologia agli uomini senza la necessità di un garante/proprietario centrale per garantirne il funzionamento, Satoshi Nakamoto si assicurò che tutto potesse funzionare senza la sua presenza e di non poter avere nessuna voce in capitolo più forte di qualunque altra all’interno del network.

“Fuoco” monetario per l’umanità
Bitcoin è una scoperta dunque, che sostanzialmente separa lo stato dal potere di emissione della moneta e mostra, giorno dopo giorno, ciclo dopo ciclo, quanto e se questo possa essere un bene per l’umanità.
Non obbliga nessuno ad adottarlo, nè forza la fine di ciò a cui si contrappone come esempio differente di funzionamento e politica monetaria. Esattamente come il fuoco, è lì per chi sceglierà di adottarlo e vedere se potrà aiutarlo ad evolvere la propria condizione umana.