Il governo è convinto che la tecnologia blockchain è una tecnologia fondamentale per la tutela del Made in Italy perché permette di tracciare la filiera e garantirne l’autenticità. Ne è testimonianza il fatto che la bozza del ddl Made in Italy prevede la creazione presso il Mimit di un catalogo nazionale per il censimento delle soluzioni Blockchain conformi alle previsioni del dl 14 dicembre 2018 n. 135 (sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione). La bozza del decreto prevede, infatti, che il ministero delle Imprese “promuove e sostiene la ricerca applicata, lo sviluppo e l’utilizzo della tecnologia basate su registri distribuiti (Dlt), quale tecnologia innovativa utile per la tracciabilità e la valorizzazione della filiera del Made in Italy ai fini dell’esaustività e affidabilità delle informazioni fruibili dai consumatori”.
I dettagli
La definizione degli standard tecnici che le tecnologie devono possedere ai fini dell’inserimento nel catalogo, nonché le modalità di tenuta e funzionamento dello stesso sarà oggetto di un decreto del ministero delle Imprese, sentita l’ Agenzia per l’Italia digitale. E’ prevista la somma di 400mila euro annui per la la copertura delle spese di funzionamento del catalogo, di coordinamento con le istituzioni europee e nazionali, competenti in materia, le attività di censimento e verifica e la promozione di specifici casi d’uso sulla tracciabilità dei prodotti italiani, anche attraverso organismi in house. Il catalogo nazionale provvede, inoltre, al censimento dei nodi infrastrutturali rispondenti ai requisiti dettati dall’European blockchain service infrastructure-Ebsi, “al fine di promuovere la creazione di una rete basata su tecnologie distribuite e favorire l’interoperabilità con le soluzioni sviluppate all’interno dell’Italian blockchain services infrastructure-Ibsi”.7
Gli incentivi
E’ prevista la concessione alle imprese che ne facciano richiesta contributi a fondo perduto, nella misura del 70% delle spese e dei costi sostenuti, per progetti che prevedono la ricerca applicata, lo sviluppo e l’utilizzo delle tecnologie basate su registri distribuiti per la realizzazione di sistemi di tracciabilità delle filiere produttive del Made in Italy, dalla produzione delle materie prime fino alla distribuzione commerciale, nonché l’utilizzo di tecnologie di identificazione automatica per i propri prodotti al fine di rendere accessibile ai consumatori le informazioni relative alla tracciabilità e alla provenienza del prodotto. Possibile anche il riconoscimento di un voucher per la consulenza e formazione sulla digitalizzazione dei processi produttivi basate su registri distribuiti o per l’acquisto di servizi per la tracciabilità. Per l’attuazione della misura nel suo complesso il Fondo crescita sostenibile è incrementato di 50 milioni per il 2024.
Deterrenza per le frodi
La blockchain è un sistema di tracciabilità:, che serve per registrare le varie movimentazioni o ricostruire all’indietro ciò che ha portato al bene finito. Un prodotto fisico per essere identificato univocamente e quindi affinché sia possibile registrare su un sistema di tracciabilità, come la blockchain, è necessario apporre sul bene un seriale o un codice univoco; ma se esso fosse copiato su altri prodotti falsi? Per evitare questo pericolo potrebbero essere utili le soluzioni del che usano qualsiasi sistema di tracciabilità, compresa la blockchain, e aggiungono un elemento di anticontraffazione dove è stampato l’identificativo univoco.
La soluzione è usata per i contrassegni vino docg o doc o i bollini farmaceutici o i tasselli tabacchi o i contrassegni alcolici: questi elementi fisici apposti sul prodotto permettono di identificare univocamente il bene a prova di contraffazione e possono essere usati per registrare le informazioni di tracciabilità in ogni ambito, anche una blockchain.