Le dApp sono applicazioni che sfruttano le piattaforme blockchain e il loro network distribuito.
Rispetto alle app tradizionali non si appoggiano su server centralizzati e funzionano in modo trasparente e decentralizzato, guidate da smart contract.
Questi ultimi registrano, confermano ed eseguono operazioni in modo automatico, senza la necessità di interferenze umane.
Mai saranno eseguite azioni non presenti nel contratto.
Trasparenti, decentralizzate e open source
Gli smart contract sono pubblici; di conseguenza le dApp hanno un alto livello di trasparenza; gli attuali social network, invece, non rivelano la logica dietro i loro algoritmi.
Le dApp sfruttano le funzionalità di pagamento già integrate nella blockchain e non dipendono come le app tradizionali da marketplace centralizzati (Google Play, Apple Store) a cui gli sviluppatori devono pagare fee elevate, soprattutto se vogliono utilizzare pagamenti in-app.
Inoltre con esse un utente utilizza il proprio “account” blockchain, ossia le proprie chiavi crittografiche, evitando così di esplicitare i propri dati personali.
Una app tradizionale richiede i dati dell’utente per poter accedere ai servizi stessa (poi gestiti in un database centralizzato in mano allo sviluppatore della app stessa).
Le dApp sono decentralizzate e non ci sono grandi data center e server che memorizzano informazioni.
Infine esse sono open source cioè chiunque può avere accesso alla programmazione dietro l’applicazione e possono proporre modifiche al codice sorgente.
Il ruolo dei token
E necessario avere dei token per accedere alle applicazioni.
Ogni dApp richiede un token specifico per il suo utilizzo; per esempio, Ethereum richiede ETH.
Anche la ricompensa degli utenti per l’esecuzione di determinati compiti e per i loro contributi viene fornita sotto forma di token.
Applicazioni
Esse possono avere applicazioni in diversi campi:
- giochi;
- intrattenimento;
- finanza decentralizzata (DeFi);
- social network , con la creazione di nuove piattaforme di interazione decentralizzata con maggiore autonomia dell’utente.
Quali sono i tipi di dApp?
Esistono 3 tipi di applicazioni decentralizzate, classificate in base al loro funzionamento:
- Tipo I: app che hanno la propria blockchain nativa, come Bitcoin ed Ethereum;
- Tipo II: app con i propri token sviluppate sulla blockchain di un dapp di tipo I;
- Tipo III: app sviluppate su blockchain di tipo II dapp; hanno anche i propri gettoni.
Dove trovare le dApp?
Secondo la piattaforma Dapp Radar, oggi sono disponibili più di 10.000 applicazioni decentralizzate, in diversi segmenti, come DeFi, giochi, marketplace e NFT.
Oltre al Radar Dapp stesso, è possibile mappare le applicazioni anche attraverso il sito State of the dApps.
Entrambi classificano per categorie e offrono una panoramica delle dApp esistenti, delle loro applicazioni, del numero di utenti e del volume degli asset scambiati al loro interno.
Prospettive delle dApp per il futuro e sfide da affrontare
Le applicazioni decentralizzate sono promettenti ma è lunga la strada da percorrere prima che esse vengano incorporate nella vita delle persone, come Facebook, Instagram e WhatsApp.
Fino a questo momento esse hanno avuto successo tra gli appassionati di criptovalute e tecnologia blockchain.
Ostacoli per l’adozione di massa di questo tipo di applicazioni sono:
- il fatto che gli utenti devono acquisire token per accedere ai servizi;
- i computer e telefonini utilizzati dalle persone non sono adatti a ospitare le dApp, che richiedono un livello di programmazione più complesso per funzionare a pieno.
Allo stesso modo un avanzato livello di conoscenza sulla tecnologia blockchain e la programmazione degli smart contrats sono richieste agli sviluppatori per la creazione di queste applicazioni decentralizzate.
Infine, il loro successo è legato al miglioramento della tecnologia blockchain: quanto più essa diventerà sicura, veloce ed economica tanto più sarà maggiore l’adozione delle dApp a livello di massa.
STEFANO SORCE