La Cina ha deciso di contrastare duramente le organizzazioni criminali, che hanno schiavizzato decine di migliaia di persone, costringendole a truffare migliaia di vittime in tutto il mondo, compresi gli americani, con la tecnica del “pig butchering”.
I fatti
Ad agosto, infatti, la Cina ha lanciato una “speciale operazione congiunta” con la Thailandia, il Laos e il Myanmar per contrastare le truffe informatiche nella regione. Il 10 ottobre, il Ministero della Pubblica Sicurezza cinese ha annunciato che la sua “operazione estiva” ha riportato in Cina 2.317 sospetti di truffa dal Myanmar settentrionale, secondo quanto riportato dall’AP. Alla fine del mese scorso, il ministero ha dichiarato che alla fine di settembre aveva catturato 387 criminali “importanti leader e colonne portanti” delle reti di truffe informatiche. Complessivamente, la Cina ha rastrellato e rimpatriato quasi 5.000 cittadini cinesi sospettati di attività illecite.

Le autorità cinesi hanno indirizzato la loro azione su diverse aree al confine con il Myanmar, le quale pur ricadendo nel territorio di quest’ultimo sono controllate da bande criminali guidati da criminali cinesi, che qui hanno fatto grandi investimenti.

In particolare le operazioni degli ultimi mesi hanno interessato la regione autonoma Wa, (vedere foto sopra) situata al confine sud-occidentale della Cina, perché Pechino ha su di essa una grande influenza, poiché Il governo cinese è stato il principale benefattore della minoranza etnica, che porta lo stesso nome del territorio che rivendica come proprio, per decenni. La leadership locale comanda un esercito, l’United Wa State Army (UWSA), costituito da oltre 20.000 persone armate con moderne attrezzature cinesi, come missili terra-aria portatili e veicoli blindati. Il Tesoro degli Stati Uniti ha inserito l’UWSA nella lista nera nel 2003, in base al Kingpin Act, e ha sanzionato decine di persone e imprese legate al gruppo, definendolo “la più grande e potente organizzazione di narcotrafficanti del sud-est asiatico”. Oltre al traffico di droga, l’UWSA e altre reti criminali si sono dedicate alle truffe online.
Secondo un rapporto del 2022 pubblicato dai media statali cinesi nel 2021 le autorità hanno bloccato 2,1 milioni di siti web fraudolenti e hanno confiscato circa 51,6 miliardi di dollari di transazioni sospette. Pechino ha avvertito i cittadini di fare attenzione a richieste di contatto non richieste da parte di chi afferma di rappresentare un’azienda o le forze dell’ordine e che propongono sconti su beni di consumo o forme di investimento altamente remunerative.
Colpiti anche i vertici delle organizzazioni criminali
Il primo segnale di una seria pulizia è arrivato all’inizio di settembre, quando la Cina ha collaborato con l’UWSA per portare avanti una operazione contro i compound criminali dedicati alle truffe online, le quali si sono concluse con l’arresto di oltre 1.000 sospetti attraverso il confine. Poi la Cina ha alzato la posta, prendendo di mira la leadership del gruppo.

Il governo cinese ha emesso mandati di arresto per un ministro e un sindaco della Zona autoamministrata di Wa (SAZ) La polizia cinese ha dichiarato in un comunicato che i due sono “leader chiave” delle bande di frodi di telecomunicazioni nella regione di Wa, aggiungendo di avere prove sufficienti per perseguire i due. Secondo la dichiarazione, Chen ( a destra nella foto in alto) è il ministro delle costruzioni della Wa SAZ e un ex capo della Brigata 468 dell’Esercito dello Stato Unito di Wa. Xiao (a sinistra nella foto in alto) è stato identificato come il sindaco della contea di Mengneng. Per mesi, sulle applicazioni cinesi TikTok e WeChat sono apparsi post e video online che sostenevano il suo coinvolgimento nelle operazioni di truffa su scala industriale nella contea. Sia Chen che Xiao sono in possesso di carte d’identità cinesi con residenza rispettivamente nello Yunnan e nel Gaungdong.
La vicenda cyber slaves
Le aree di confine del Myanmar con la Thailandia e la Cina hanno visto un aumento delle operazioni di cyber-truffa e delle relative attività criminali dopo il colpo di stato del 2021. Bande criminali cinesi gestiscono casinò sotto la protezione di gruppi armati etnici al confine con la Thailandia e adescano persone in tutto il mondo con false offerte di lavoro online per poi schiavizzarle e costringerli a diventare truffatori. Quest’anno la Cina ha fatto pressione sulla giunta del Myanmar affinché prendesse provvedimenti contro le truffe informatiche, che secondo il Ministero degli Affari Esteri cinese hanno “seriamente danneggiato gli interessi cinesi”. In risposta, ad agosto il regime ha consegnato alle autorità cinesi 24 persone arrestate per coinvolgimento in truffe online e a settembre sono stati trasferiti 377 cinesi presumibilmente coinvolti in frodi nel settore delle telecomunicazioni. A ottobre, il governo cinese ha arrestato 11 uomini d’affari e funzionari della Kokang SAZ del Myanmar mentre erano in visita nello Yunnan. È stato ipotizzato che i detenuti fossero coinvolti in qualche forma di truffa online.
I commenti alle azioni cinesi contro le cyber truffe
Jason Tower, direttore per il Myanmar dell’Istituto per la Pace degli Stati Uniti con un focus su Cina e Myanmar, ha dichiarato a The Irrawaddy che i mandati di arresto per i funzionari della Wa SAZ arrivano in un momento in cui il governo cinese è sottoposto a crescenti pressioni internazionali e interne per affrontare la crisi globale scatenata dai gruppi di criminalità organizzata transnazionale provenienti dalla Cina che operano in hub criminali nel sud-est asiatico. “Le mosse della Cina per arrestare questi attori chiave sono un segno di una crescente volontà del governo cinese di reprimere la criminalità“, ha affermato. Alla domanda su come sia possibile che la polizia cinese emetta mandati di arresto per i funzionari Wa in Myanmar, Tower ha spiegato che, poiché molte élite della regione possiedono carte d’identità e passaporti nazionali cinesi, è relativamente facile per la Cina emettere un mandato di arresto. “È sorprendente che i mandati di cattura cinesi identifichino le posizioni ufficiali dei due criminali Wa ricercati nello Stato Shan: questo manda un forte messaggio ai Wa che sono sotto il mirino delle forze dell’ordine cinesi”, ha spiegato Tower, il quale ha lanciato l’allarme che, con l’intensificarsi della repressione al confine cinese, molte organizzazioni di truffatori si stiano spostando verso il confine thailandese, dove le reti criminali dediti alle truffe rimangono intatte perché protette dai gruppi etnici della Border Guard Force favorevoli al regime.