La nota piattaforma di compravendita di criptovalute non prenderà affatto parte alla nuova edizione della Uefa Champions League. La più importante competizione sportiva d’Europa resterà orfana del proprio “crypto-partner”. Il vero perchè resta un mistero, ma in tanti azzardano l’ipotesi che ci sia qualcosa di più oltre ad una crisi data dal bear market. Ciò risulta plaubile, vediamo il perchè.
Crypto.com è, senza ombra di dubbio, una delle piattaforme leader del settore. Era abbastanza naturale supporre di vedere il suo nome inscritto fra i big brands che sponsorizzano la Champions League. Ciò che invece aveva destato stupore era l’incredibile accordo da 99 milioni di euro a stagione fino al 2027. Quasi mezzo miliardo per figurare come official partner della cosiddetta Coppa Campioni. A tal proposito, la nostra Serie A annovera la stessa piattaforma come “presenting partner del Virtual Assistant Referee“. Infatti, in Italia, ogni qual volta interviene la tecnologia d’assistenza per gli arbitri, alias VAR, il logo di crypto.com compare sullo schermo. Da un punto di vista remunerativo, per la Uefa si trattava di uno dei migliori accordi mai sottoscritti. Lo spazio si era liberato in seguito allo scoppio della guerra russo-ucraina, dato che il precedente partner era la compagnia di gas filo-statale russa Gazprom.
Problemi di liquidità?
L’attuale periodo storico lascerebbe facilmente presagire che sia tutto frutto dei crolli sul mercato delle criptovalute. Tanti segnali, neanche troppo nascosti, possono aiutare a ribaltare la prospettiva ed anzi, lasciare intendere che dietro il mancato accordo ci sia qualcos’altro. Gli investimenti a lungo termine, anche piuttosto consistenti, da parte della piattaforma di exchange, continuano a tambur battente. Sulla base delle continue campagne di sponsorizzazione di crypto.com, che coprono sempre più a tappeto il mondo dello sport, si può credere con convinzione che la liquidità non manca. Anzi, già solo il vedere avanzare un’ offerta da 428 milioni di sterline dovrebbe spazzare via ogni dubbio in merito.

Il vero motivo del mancato accordo con crypto.com
A distanza di qualche ora dalla fuoriuscita dello scoop, un importante asserzione in merito alla questione giunge dalla BBC. Difatti, la realtà più concreta dietro alla rottura del patto tra UEFA e crypto.com, suona quasi come una protesta silenziosa, ma che fa tanto rumore. Un ossimoro che aiuta a rendere l’idea di quanto assurda sia la vicenda. Il motivo parrebbe essere relativo ad un crescente stato di preoccupazione, dovuto alle nuove e numerose legislazioni “anti-cripto” in arrivo. Molti paesi dell’UE, per l’appunto, stanno conducendo una campagna legale che limita esageratamente lo scambio e l’accumulo di criptovalute. Tutto ciò, in controtendenza con il numero di investitori in questo settore, che aumenta costantemente. E se qualcuno volesse continuare a pensare che si tratta di una scusa per non spendere troppo, occorre invitarlo a leggere l’articolo sui 10 milioni di euro donati per errore ad una donna da parte di crypto.com. E tra una peripezia legale e l’altra, quest’ultima particolarmente ironica, il capitolo sulla partnership con la Uefa per il momento si conclude.
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