“Silicon Valley Bank è uno dei sei partner bancari di cui Circle si avvale per la gestione della porzione del 25% delle riserve di USDC detenute in contanti”, ha scritto la società che gestisce la stablecoin ancorata al dollaro su Twitter, determinando un calo di quasi il 10% rispetto al suo peg in dollari. “Mentre attendiamo chiarezza su come l’amministrazione controllata della FDIC di SVB avrà un impatto sui suoi depositanti, Circle e USDC continuano a operare normalmente”.

1/ Following the confirmation at the end of today that the wires initiated on Thursday to remove balances were not yet processed, $3.3 billion of the ~$40 billion of USDC reserves remain at SVB.
— Circle (@circle) March 11, 2023
A bocca asciutta
Circle aveva depositato presso SVB 3,3 miliardi di dollari dei 40 miliardi di dollari a sostegno della sua stablecoin. I depositi SVB fino a 250.000 dollari sono garantiti dalla Federal Deposit Insurance Corporation (FIDC), lasciando potenzialmente Circle e gli altri depositanti a bocca asciutta. “I depositi della FIDC sono assicurati solo fino a 250.000 dollari e, in caso di corsa agli sportelli, i depositanti potrebbero rimetterci”, ha dichiarato Markus Thielen, responsabile della ricerca e della strategia di Matrixport, in una nota inviata via e-mail. Ad aggravare la situazione si è aggiunta la notizia che il principale exchange di criptovalute statunitense Coinbase, che emette USDC attraverso una joint venture con Circle, ha annunciato di aver sospeso le conversioni di USDC in dollari, scrivendo su Twitter che avrebbe sospeso “temporaneamente” le conversioni mentre le banche sono chiuse durante il fine settimana.
We are temporarily pausing USDC:USD conversions over the weekend while banks are closed. During periods of heightened activity, conversions rely on USD transfers from the banks that clear during normal banking hours. When banks open on Monday, we plan to re-commence conversions.
— Coinbase (@coinbase) March 11, 2023
Crisi del sistema bancario tradizionale
“Circle sta proteggendo USDC da un fallimento del sistema bancario statunitense”, ha scritto su Twitter Dante Disparte, chief strategy officer di Circle. “La Silicon Valley Bank è una banca fondamentale per l’economia statunitense e il suo fallimento, senza un piano di salvataggio federale, avrà implicazioni più ampie per le imprese, le banche e gli imprenditori”. La SVB, con sede in California, è stata rilevata dalle autorità di regolamentazione e chiusa venerdì dopo che il panico si è diffuso tra i depositanti, che hanno sottratto alla banca circa 40 miliardi di dollari, e i tentativi di raccogliere nuovi capitali sono falliti. Si ritiene che i problemi della banca siano iniziati quando la Federal Reserve statunitense ha iniziato ad aumentare i tassi di interesse lo scorso anno, azzerando il valore delle sue obbligazioni ipotecarie e dei Treasury statunitensi. Questa settimana, il presidente della Fed Jerome Powell ha dichiarato ai legislatori di ritenere che i tassi di interesse aumenteranno oltre le aspettative del mercato quest’anno.
Le commissioni sul Bitcoin
Nel frattempo, i problemi bancari di Circle, che si aggiungono alla crisi delle criptovalute innescata dal crollo di Silvergate all’inizio della settimana, hanno fatto impennare le commissioni di transazione dei bitcoin, mentre i trader cercano freneticamente di mettere al sicuro le loro criptovalute. “Le commissioni di transazione della rete Bitcoin sono molto alte e indicano panico”, ha detto Thielen, aggiungendo che la più grande stablecoin tether è riuscita a mantenere il suo peg in dollari per ora e ha concluso acffermando che “delle tre principali stablecoin, ora ne abbiamo una in piedi e, naturalmente, è la più grande. USDT di Tether, che ha resistito alla tempesta di febbraio di Paxos-Binance BUSDe ora sta resistendo anche alla tempesta di Circle USDC”.
Cosa è il peg?
ll peg è il prezzo specifico a cui punta un token. Nella maggioranza dei casi si parla di peg nel contesto delle stablecoin (come USDT, USDC o DAI). Tali criptovalute hanno un valore che tende sempre ad allinearsi a quello di un USD: in gergo si dice che sono peggate al dollaro (americano). Il dollaro stesso è a sua volta ancorato all’indice dei prezzi al consumo (CPI), che si basa su un paniere di beni. Le stablecoin mantengono il loro ancoraggio attraverso la contrazione o la diluizione della total supply (l’offerta totale). Le variazioni nell’offerta di token modificano il prezzo fino a raggiungere il peg desiderato. Le stablecoin vengono coniate e bruciate a seconda dei casi, con i token appena coniati che ricevono un supporto collaterale sotto forma di altre risorse digitali. Nel caso in cui intervenisse una crisi di fiducia che portasse ad un aumento vertiginoso e incontrollato delle vendite, il valore della stablecoin crollerebbe e perderebbe il suo ancoraggio (peg) al dollaro, in questo caso si direbbe che ha depeggato.