Rinviato ad Aprile il voto del parlamento Ue , inizialmente previsto per Febbraio, relativo al Markets in Crypto Assets (MiCA), il regolamento dei mercati crypto in Europa. Il rinvio è stato giustificato per motivi “tecnici” ed è stato giustificato dal fatto che ci sono stati problemi nel tradurre il fascicolo di oltre 400 pagine, da rielaborare per ognuna delle 24 lingue ufficiali del blocco europeo. Quello di oggi è il secondo rinvio, dopo quello di novembre 2022, della seduta plenaria del parlamento dedicata a questo provvedimento. La motivazione all’epoca furono le stesse di quelle di oggi
Il MiCA punta aregolamentare il settore delle criptovalute nella sua totalità, e stabilisce le regole per le società che offrono servizi crypto e le procedure da seguire per la corretta emissione delle stablecoin.
Il futuro delle regolamentazioni crypto in Europa
Slitta a data da destinarsi, dunque, la fine del processo di dare al settore delle criptovalute regole definitive a livello europeo. Infatti solo all’approvazione finale, infatti, organismi come la European Securities and Markets Authority e la European Banking Authority avranno la possibilità di redigere gli standard tecnici sul MiCA, con un tempo limite che oscilla tra i 12 e i 18 mesi. E’ stata rinviata anche l’approvazione del Regolamento sui Trasferimenti di Fondi (TFR), che dovrebbe essere attuato in tandem con il regolamento sulle crypto, e che richiederà che i trasferimenti di criptovalute includano informazioni sugli utenti per entrambe le parti in gioco di una transazione.
Nel frattempo, i singoli paesi europei stanno agendo autonomamente per dotarsi di una regolamentazione più rigorosa del settore, in vista del MICA, ma soprattutto a seguito di un anno particolarmente turbolento per i mercati crypto. In Italia la regolamentazione delle “crypto-attività è stata approvata con l’ultima legge di bilancio, ma anche altri paesi, come la Francia, si sono mossi per l’implementazione di licenze obbligatorie per le società crypto nel 2023.