A metà di una crisi finanziaria di vasta portata che ha colpito diversi colossi bancari, tra cui Credit Suisse, la quale è stata venduta per evitare il fallimento il mercato delle criptovalute sembra tenere bene, il fondatore di Cardano (ADA) Charles Hoskinson ha condiviso un aneddoto, che riguarda la sua esperienza con la banca ora in difficoltà ricordando che Credit Suisse ha rifiutato di aprirgli un conto nel 2014, quando era il CEO di Ethereum (ETH) e aveva sede in Svizzera, “spiegando che le criptovalute erano troppo pericolose e instabili per lavorare“, come ha raccontato nel suo podcast trasmesso il 20 marzo.
L’atteggiamento anti-cripto si ritorce contro
In particolare, il fondatore di Cardano ha sottolineato l’ironia di tutti i problemi che il Credit Suisse, e il settore bancario nel suo complesso, sta attraversando attualmente: “Quelli del Credit Suisse dicevano: Oh, troppo pericolose, le criptovalute, non potremmo mai prenderle in considerazione, sarebbero così instabili e terribili, e noi abbiamo una reputazione da proteggere, siamo qui per il lungo termine, siamo qui da oltre 150 anni, e non potremmo abbracciare questa cosa delle criptovalute’, ed ecco che chi sta comprando il Credit Suisse – UBS – solo se il governo svizzero li salva”.
“Il sistema bancario? Uno schema Ponzi
Secondo lui, “il sistema bancario (…) sta cadendo a pezzi (…) in modo prevedibile perché è sempre stato uno schema Ponzi” basato sul prendere “i soldi degli altri” e usarli “per moltiplicare e creare denaro dal nulla, darlo alle persone in tutto il mondo e poi fare profitti a cascata fino a quando le persone diventano un po’ tremanti, nel qual caso si socializzano le perdite e si danno quelle perdite alla società, e questo è ciò che è successo per anni nel settore bancario”.
Per rendere ancora più ironico lo stato attuale della banca e il suo atteggiamento storico nei confronti delle criptovalute, vale la pena ricordare che già nel novembre 2017 l’ex CEO di Credit Suisse Tidjane Thiam aveva dichiarato che il Bitcoin (BTC) “è la definizione stessa di bolla”, sostenendo che “l’unico motivo (…) per comprare o vendere Bitcoin è fare soldi”. Nel frattempo, le azioni del Credit Suisse hanno continuato a crollare a causa della fusione con UBS che non è riuscita a placare i timori degli investitori, con un calo di quasi il 65% nei cinque giorni precedenti e di quasi il 70% sul grafico mensile, secondo gli ultimi dati di Google Finance del 21 marzo.