Quando sentiamo parlare di “crypto scammers” ci vengono in mente immagini di persone che, dopo avere rubato fiumi di denaro, conducono una vita lussuosa in località esotiche. La realtà è ben diversa e aggiunge alla tragedia di chi subisce queste truffe, quella di chi è costretto a svolgere queste attività con il terrore di essere torturato se non riesce a truffare nessuno. Una vera tratta umana, uno scenario inedito e inaspettato che getta un’ulteriore ombra sulle organizzazioni criminali internazionali che gestiscono questi scam a sfondo cripto. L’urgenza di combattere questa piaga a livello mondiale deve diventare una priorità per tutti i governi mondiali e il silenzio assoluto dei mass media tradizionali su questi argomenti appare, ancora di più, inspiegabile.
La denuncia
Una delle vittime, che chiameremo “Miles”, ha contattato l’ufficio della senatrice filippina Rita Hontiveros, per raccontare la sua esperienza in Cambogia.
In una video-intervista con l’ufficio della senatrice, la donna ha raccontato di essere stata costretta a lavorare fino a 16 ore, sette giorni su sette, soprattutto se non riusciva a truffare le persone. Miles ha assistito alla folgorazione di un suo collega da parte dei loro datori di lavoro, a quanto pare cinesi. Miles ha dichiarato di essere volata in Thailandia e di essersi recata in Cambogia con un furgone nell’ottobre 2022, lavorando nella provincia di Kep. Il 16 gennaio è tornata nelle Filippine e ha contattato Hontiveros perché c’erano ancora dei filippini in Cambogia che dovevano essere salvati.
Nel novembre 2022, la senatrice Hontiveros aveva denunciato un traffico di esseri umani costretti a fare truffe in criptovalute lavoratorii in Myanmar per compiere la stessa identica crypto scam.
I filippini, sia in Myanmar che in Cambogia, sono stati attirati fuori dal Paese attraverso offerte di lavoro sui social media per diventare agenti di call center. I filippini che si sono recati in Myanmar hanno pagato fino a 20.000 sterline ai funzionari dell’immigrazione filippina per farli passare. Miles ha anche parlato di una “scorta” dell’immigrazione filippina che ha permesso loro di raggiungere facilmente la dubbia destinazione lavorativa.
Mercoledì, Hontiveros ha dichiarato che i filippini che facevano parte del gruppo di Miles sono stati salvati dalla polizia cambogiana lunedì 16 gennaio, grazie all’intervento dell’ambasciata filippina a Phnom Penh. Tuttavia, dalla sera di martedì 17 gennaio, “sono detenuti in una stazione di polizia senza letti e senza servizi di base”.

Derubati dalla polizia cambogiana
Giovedì Hontiveros ha pubblicato un altro video con un lavoratore autonomo chiamato “Buddy”, che ha descritto l’esperienza del gruppo di filippini che si sono spostati da una stazione di polizia all’altra dopo essere stati salvati lunedì. Buddy ha raccontato che i poliziotti della stazione di polizia di Kampot hanno chiesto informazioni sulla loro situazione con i datori di lavoro cinesi. La polizia ha anche chiesto se avessero soldi e i filippini hanno risposto di non averne. Buddy ha detto che il gruppo aveva un po’ di soldi per le loro necessità, ma non sapevano come rispondere alla domanda. La polizia li ha fatti dormire nella stessa stanza in cui sono stati interrogati, ma durante la notte sono stati loro sottratti i telefoni cellulari, ha detto Buddy. I cellulari sono stati restituiti al mattino e al gruppo è stato detto di prepararsi per essere trasportato con un furgone all’ambasciata filippina. I poliziotti hanno chiesto al gruppo i soldi per la benzina e Buddy ha detto che hanno raccolto circa 100.000 riel cambogiani (circa 1.327 euro) da dare loro.
Il gruppo è stato portato in una seconda stazione di polizia vicino all’ambasciata filippina. Buddy ha detto che altri lavoratori hanno scoperto che mancava denaro per centinaia di dollari dai loro portafogli che erano all’interno delle loro borse. Buddy ha detto che dopo e solo dopo che l’ufficio della senatrice Hontiveros è stato informato della loro situazione, il cibo e le cose di cui avevano bisogno sono arrivate “immediatamente”.
Funzionari dell’immigrazione filippina sotto inchiesta
Martedì 17 gennaio, due funzionari dell’immigrazione filippina sono stati sollevati da loro incarico in seguito a segnalazioni sul loro presunto coinvolgimento in attività di traffico all’aeroporto internazionale. In un comunicato gli organi inquirenti hanno informato che le indagini continueranno per accertare i nomi dei reclutatori delle vittime del traffico.
La senatrice Rita Hontiveros è intervenuta diverse volete al Senato del suo Paese per denunciare questa piaga. “I filippini stanno diventando l’obiettivo principale dei gruppi di trafficanti di esseri umani. In particolare è la mafia cinese che prende di mira i filippini per la loro ottima conoscenza della lingua inglese. Queste fabbriche di truffe fanno parte di un’industria inquietante che deve essere smantellata”, ha dichiarato in un comunicato.