Internet come lo conosciamo oggi è frammentato, centralizzato e per lo più inaccessibile per l’utente comune. Se state leggendo queste righe, è probabile che facciate parte di una piccola minoranza che è a conoscenza dell’iniziativa Web3, per non parlare delle sue implicazioni per gli utenti di tutti i giorni. Sappiamo che il modello attuale, che prevede l’utilizzo di server centralizzati per archiviare i dati e collegare le persone ai siti web, non è sostenibile nella sua forma attuale. Ci sono semplicemente troppi intermediari tra noi e i nostri siti web preferiti. Questi intermediari rendono difficile trovare nuovi contenuti in modo affidabile e al contempo memorizzano tutte le nostre informazioni personali a cui potrebbero accedere hacker o altre terze parti malintenzionate. L’iniziativa Web3 è un progetto ambizioso con l’obiettivo di cambiare questo stato di cose frammentato creando un Internet decentralizzato in cui gli utenti abbiano il controllo sui propri dati e possano accedere a qualsiasi sito web desiderino senza dover ricorrere a servizi di terze parti come Google o Facebook come intermediari. Questo post esplorerà la natura del web oggi e perché abbiamo bisogno di Web3 per cambiare le cose in meglio.
Come siamo arrivati qui?
Internet, così come lo conosciamo oggi, è stato in gran parte plasmato dal modo in cui è stato creato, ovvero in maniera decentralizzata. Non c’era un’organizzazione centrale che supervisionasse lo sviluppo di Internet e dei protocolli e delle tecnologie chiave che lo fanno funzionare. Gli ingegneri di Internet hanno semplicemente creato standard aperti e li hanno pubblicati in modo che chiunque potesse utilizzarli senza bisogno dell’approvazione di nessuno. Sebbene questa soluzione abbia funzionato bene per molto tempo, a lungo andare ha creato dei problemi. L’Internet decentralizzato non è particolarmente adatto a gestire la quantità di traffico che vediamo oggi e spesso è lento e inaffidabile. Il fatto che tutti i dati passino attraverso server centralizzati significa che esiste un singolo punto di guasto attraverso il quale i malintenzionati potrebbero attaccare Internet e persino spegnerlo.
Web3: l’Internet del futuro
L’iniziativa Web3 mira a correggere i problemi dell’attuale Internet centralizzato in modo da consentire una maggiore scalabilità e rimuovere i singoli punti di guasto. La visione dei creatori di Web3 è quella di creare un Internet decentralizzato, aperto e di proprietà delle persone che lo utilizzano. Un Internet in cui le persone possano creare applicazioni senza dover chiedere l’approvazione di proprietari centralizzati, in cui tutte le applicazioni funzionino allo stesso modo e in cui il controllo sui dati creati spetti a loro. Un’Internet decentralizzata, come quella immaginata dai creatori di Web3, consentirebbe alle persone di archiviare i dati in luoghi diversi dai server centralizzati. Permetterebbe alle persone di comunicare tra loro senza dover fare affidamento su servizi di comunicazione centralizzati. Permetterebbe alle persone di accedere ai siti web senza dover dipendere da servizi centralizzati di nomi di dominio.
Nozioni di base da comprendere prima di immergersi in profondità
Prima di immergerci in profondità nelle implicazioni di un’Internet decentralizzata, è importante chiarire un paio di concetti di base relativi all’iniziativa Web3. Questi concetti verranno approfonditi nelle sezioni successive. Una rete decentralizzata è una rete in cui non esiste una singola macchina che agisce come controllore centrale. Ci sono invece diverse macchine interconnesse che operano come peer senza privilegi speciali. La decentralizzazione significa anche che non esiste un singolo gruppo di macchine responsabile della gestione della rete. Invece, ogni macchina della rete è libera di partecipare alla gestione della rete secondo le necessità. Una rete distribuita è una rete che si estende su più luoghi fisici ed è interconnessa con reti di computer. Internet è un esempio di rete distribuita.
Che cos’è un’applicazione decentralizzata?
Data la natura decentralizzata di Web3, anche le applicazioni che verranno costruite su di esso saranno decentralizzate. Ciò significa che le applicazioni decentralizzate (o applicazioni decentralizzate, o dApp) si basano su protocolli peer-to-peer. Ciò significa anche che non dipenderanno da server centralizzati per funzionare. Al contrario, saranno in grado di funzionare anche se tutti i servizi centralizzati dovessero andare in tilt e si affideranno alle reti distribuite. Le dApp saranno anche open source, il che significa che chiunque potrà ispezionare il codice che le fa funzionare e persino modificarlo, se necessario. Questo è importante per garantire che nessuna singola parte possa manipolare la dApp in modo da trarne vantaggio a spese del resto della rete.
Come cambia il Web3?
La visione di un Internet distribuito e decentralizzato sembra un’utopia in cui Internet è libero e nessuno può censurare o controllare i contenuti. Tuttavia, siamo ancora molto lontani da questa realtà. Ci vorranno molti anni, se non decenni, perché il Web3 diventi realtà. E per ora è difficile anche solo capire come sarebbe un’Internet decentralizzata. Come già detto, l’Internet decentralizzato non è ancora una realtà. Tuttavia, si stanno già costruendo applicazioni decentralizzate in cima all’attuale Internet centralizzato. La più popolare di queste applicazioni è probabilmente Ethereum. Ethereum è una piattaforma decentralizzata che consente di creare applicazioni e contratti intelligenti che funzionano sulla rete distribuita.
Conclusione
L’iniziativa Web3 è un progetto ambizioso con l’obiettivo di cambiare lo stato di frammentazione di Internet oggi. Se avrà successo, l’Internet decentralizzato trasformerà l’Internet come lo conosciamo, eliminando i punti centrali di fallimento e rendendo più facile la creazione di nuove applicazioni che funzionino allo stesso modo per tutti. Per ora, il Web3 è solo una visione. Ma se diventerà realtà, cambierà il modo in cui utilizziamo Internet e lo renderà un luogo più democratico e decentralizzato.