Algorand è una delle blockchain più efficienti, leggere e democratiche del panorama cripto. Nata dall’idea di un italiano, Silvio Micali, orgoglio italiano, professore dell’Mit e vincitore del Premio Turing, il Nobel dell’Informatica, è uno dei progetti più futuribili del Web3. Non solo e non tanto per le partnership illustri (è la blockchain ufficiale della Fifa e della Siae, la società degli autori italiana), quanto per le caratteristiche di sicurezza, scalabilità e decentralizzazione, a basso impatto ambientale, che offre.
Algorand, e Algorand Foundation sono estremamente apprezzate dalla community internazionale perché puntano a superare i sistemi di consenso di Bitcoin e Ethereum, come vedremo in questo articolo, e puntano a un’economia infinitamente scalabile e priva di autorizzazioni. Inoltre, caratteristica molto ricercata, necessita di consumi di energia estremamente bassi e nemmeno paragonabili a quelli, molto più alti, necessari per minare Bitcoin. “Consuma come poche abitazioni private” fanno sapere da Algorand che si pubblicizza come un’alternativa concreta a “sua maestà” Bitcoin ed Ethereum. Inoltre sulla chain si possono sviluppare D-App (le app decentralizzate), la DeFi (Finanza decentralizzata), smart contract e sistemi di minting di Nft e anche gaming. Algorand, infatti, è un cosiddetto Layer 1, avendo una rete propria che non si basa su altre blockchain.

- Come funziona Algorand
- Sicurezza, scalabilità e decentralizzazione
- A cosa serve
- Come funziona
- Tokenomics
- Come comprare Algo
- La community
- La storia
- Conclusioni
Come funziona Algorand
Innanzitutto c’è da dire che la gestione della blockchain Algorand è regolata da un sistema Proof of Stake, gestito da tutti gli holder (i detentori) della coin Algo. In realtà, Algorand è addirittura proprietaria di un algoritmo di consenso brevettato che si chiama Pure Proof of Stake che punta a essere maggiormente inclusivo verso tutti i partecipanti. Il PPos è anche alla base della scelta del nome stesso di Algorand che sta per Algorithmical Randomness, proprio il concetto alla base del Pure Proof of Stake.

Il sistema Proof of Stake non è basato sul mining, come il Proof of Work di Bitcoin, non serve cioè risolvere complessi calcoli matematici consumando energia per diventare un validatore. Basta infatti detenere anche una sola coin Algo per poter essere estratti ed entrare a far parte in maniera attiva del progetto diventando un validatore, appunto, proponendo così un nuovo blocco di dati e guadagnando delle ricompense. La blockchain, o catena di blocchi, infatti, per funzionare, ha bisogno di questa figura che, mettendo a disposizione il proprio computer e software diventa un “nodo”, necessario al funzionamento della chain Algorand. Il fatto che sia scelto a caso, tra le altre cose, garantisce ad Algorand alti livelli di decentralizzazione.
In sostanza, chi mette in stake Algo, può essere selezionato per proporre e validare un nuovo blocco di dati, che viene verificato da un “comitato” e decide se considerare valido il blocco. In caso positivo, esso viene aggiunto alla blockchain, altrimenti viene ritenuto non valido, un nuovo utente viene scelto, a caso, come validatore e si riparte da capo. Questo meccanismo di approvazione “blocco dopo blocco” di fatto previene la possibilità di creazione di fork, biforcazioni, della blockchain che potrebbero creare dei problemi. Infatti quando si crea un biforcazione, presto o tardi, uno dei due “rami” viene riconosciuto non valido dalla rete e tutte le transazioni che contiene vengono annullate.
Le blockchain Proof of Stake classiche spesso si affidano a un numero ridotto di validatori che hanno grandi importi in staking e dominano l’approvazione dei blocchi. Stesso problema per la Proof of Work, in quanto grandi mining pool, le grandi farm di computer con immense capacità di calcolo, vincono quasi sempre la gara per creare nuovi blocchi. Algorand, con il suo Pure Proof of Stake ha in parte risolto questo problema di accentramento del potere nelle mani di pochi con il sistema di estrazione, sempre random, di 1000 utenti tra quelli che hanno generato una chiave di partecipazione (participation key, pubblica, che poi viene distrutta).
Questo meccanismo di consenso viene chiamato “bizantino“, dal famoso dilemma dei generali bizantini e la loro necessità di impartire ordini all’esercito, valutando anche la possibilità che tra i “messaggeri” ci fossero attori corrotti o disonesti. Questo sistema funziona se la maggioranza assoluta dei due terzi è onesta. In linea teorica, anche se un terzo dei partecipanti fosse malevolo e riuscisse a coordinarsi, esiste un meccanismo di difesa che aumenta le fee in casi come questo, rendendo economicamente non sostenibile l’attacco. In questo caso, Bitcoin è più sicuro in quanto per il controllo occorre il 51% dell’hash rate. L’hashing è proprio il processo di conversione che effettua la rete Bitcoin per trasformare un valore in un altro in modo unidirezionale e immutabile, e chi controlla questa funzione, la più importante, controlla di fatto la Rete.
Sicurezza, scalabilità e decentralizzazione
Il meccanismo di scelta casuale tra i detentori di Algo per entrare a far parte del “comitato” incaricato di verificare le transazioni, garantisce una certa sicurezza alla rete. Questo sistema, infatti, minimizza le possibilità di attacco alla chain puntando sulla scelta “random” di 1000 detentori della coin, senza un limite minimo di monete possedute. Questo dà, in teoria, la possibilità a chiunque di far parte della blockchain che sostanzialmente punta sul fatto che sia impossibile organizzare attacchi malevoli tra individui presi a caso in tutto il mondo che non si conoscono e che si “conosceranno” solo a transazione avvenuta.
Dall’altra parte, però, più Algo si detengono, più si alzano le possibilità di essere estratti per divenire un validatore. Questo meccanismo è tra i più decentralizzati perché non tende ad accentrare il potere tra pochi, ma in teoria lo estende a tutto il network.
Per quanto riguarda la scalabilità, ossia la capacità di processare una quantità elevata di dati e transazioni, senza perdere di efficienza o subire intasamenti, il Pure Proof of Stake permette una velocità del processo di validazione estremamente alta (meno di 5 secondi) oltre a costi di commissione, le gas fee, estremamente bassi (sotto il centesimo per transazione). La velocità, in particolare, è una delle caratteristiche più richieste: minor tempo impiega una transazione ad essere validata, minori sono le possibilità di errore, di problemi e di sicurezza. La validazione dei blocchi di dati da parte dei nodi, avviene su due livelli: Layer 1 e Layer 2. Il primo si occupa di operazioni più semplici, direttamente on-chain, il secondo si occupa di verificarle e validarle, eseguendo operazioni più complesse off-chain e rilasciando una certificazione in caso di corretta conclusione della transazione.
Algorand propone il suo metodo, il Pure Proof of Stake, per cercare di risolvere il famoso “trilemma” della blockchain, cioè i tre problemi principali, che sono appunto sicurezza, decentralizzazione e scalabilità. Tra gli usi di Algorand, c’è quello di poter creare delle blockchain secondarie, chiamate co-chain, anche private, per la gestione di aziende o istituzioni, che possono operare tra loro.
Gli usi della coin Algo sono: partecipazione nella Governance del protocollo; participation al Consensus (per esempio decidere quale è il prossimo blocco che viene aggiunto alla Blockchain); pagamento di transactions fees.
Per questa moneta non è necessario il mining; ma l’unico modo per ottenerne dei token (a parte acquistarli negli Exchange) è quello di offrire i propri token ai nodi della blockchain, al fine di potenziare la rete e velocizzare il processo di transazione e distribuzione dei token a livello globale. In quel modo, la rete – in modo automatico – conferirà delle monete Algo a chi avesse fatto la suddetta procedura alla base del Proof of stake.
Su Algorand, poi, sono già operativi numerosi progetti, di De Fi e non solo. Come per esempio Algofi, Pact o Folk Finance, guidato da un altro italiano, Benedetto Biondi.

Il numero massimo di coin Algo che verranno emessi è di 10 miliardi che saranno distribuiti entro il 2030. I nuovi Algo, per ciascun nuovo blocco, vengono inviati direttamente ai wallet che detengono Algo. Per riceverli bisogna detenere almeno 1 Algo in un wallet non custodial. Questa ricompensa può generare un APY, interesse annuale, di circa il 5-8% e viene distribuito ogni 10 minuti. Questo meccanismo rende la moneta ALGO una delle criptovalute più semplici con cui generare un reddito passivo, visto che puoi “mettere in staking in modo passivo” il token.
Algorand è americana, ma come detto ha molto di italiano. Ha un’organizzazione di tutto rispetto, con uffici e rapporti in tutto il mondo. E anche sull’aspetto commerciale è molto competitiva. Oltre al fondatore, il professor Silvio Micali, apprezzato scienziato esperto di matematica e crittografia, molti elementi del team sono italiani.

Ecco in particolare da chi è formato il team di Algorand: Silvio Micali, founder; Steve Kokinos, Ceo; W. Sean Ford,
Coo; Keli Callaghan, Head of Marketing; Jing Chen, Head of Theory Research and Chief Scientist; Yossi Gilad,
Head of Systems Research & Chief Technology Officer; Chris Hurley, Head of Investor Relations and Capital Markets; Gary Malouf, Head of Engineering; Regina O’Brien, Head of People & Talent; Chris Peikert, Head of Cryptography; Paul Riegle, Chief Product Officer; Nina Tannenbaum, Head of Business Operations; Anne T. Warner, Nickolai Zeldovich, Head of Distributed Systems.
Advisor (consiglieri): Joseph Naggar, Advisor; Darius Sit, Advisor; Christian Catalini, Economic Advisor; Robert Matza, Senior Advisor Paul Milgrom, Economic Advisor.
Scientific Advisor: Costantinos Daskalakis, Shafi Goldwasser, Maurice Herlihy, Vinod Vaikuntanathan.
Crypto Advisor: Joseph Bonneau, Jill Carlson, Alessandro Chiesa, Naval Ravikant.
Come comprare Algo
Per comprare la coin Algo, della blockchain proprietaria Algorand, si possono usare numerosi exchange o broker on line in maniera autonoma e con una certa facilità di utilizzo. Sul mercato cripto operano decine di questi exchange e Algo è listata praticamente ovunque. I principali per volume sono: Binance.com, Zb, Bitrue, Coinbase, Kucoin, Gate.io, Digifinex, Upbit, Crypto.com e Houbi.com. Queste piattaforme sono tra i primi posti per volumi di scambio.
Questi exchange danno la possibilità di acquistare la criptovaluta Algo in modo non fisico, cioè senza un wallet custodial tipo Metamask, che replicano il valore delle cripto possedute in maniera “virtuale”, per così dire. Ecco perché è molto importante affidarsi a exchange seri e solidi: in caso di fallimento del broker, e in passato ci sono stati casi clamorosi come il canadese Quadriga, l’investitore si troverà con nulla in mano o quasi.
Oltre a una più facile usabilità, non andando a fare acquisti direttamente sulle varie blockchain, usare exchange come Binance, Crypto e Hoobi, dà la possibilità di avvalersi di strumenti derivati e quindi aprire sia posizioni al rialzo, quindi di acquisto, dette anche long, sia posizioni al ribasso, quindi di vendita, dette anche short.
Ovviamente si possono usare anche i wallet fisici per detenere Algo. Quello “ufficiale” è Pera Wallet. che è supportato anche da Ledger Nano X, quello che da molti è considerato il migliore wallet hardware in circolazione, che dà la possibilità comunque di mettere in staking gli Algo, al pari del cugino di fascia inferiore, ma comunque molto sicuro, Ledger Nano S.
La community di Algorand
Uno dei fondamentali più importanti di ogni progetto cripto è la community. La capacità cioè di arrivare alle singole persone che seguono il progetto, ci investono, lo controllano e lo fanno crescere con la loro energia vitale, che siano privati, aziende o addetti della pubblica amministrazione.

La community di Algorand ha come punto di riferimento il sito ufficiale Algorand.org che contiene tutte le informazioni “corporate” sull’azienda, compreso il whitepaper principale e altri secondari. Il white paper è il documento fondante dove è spiegato nei dettagli tutto il progetto.
Molto apprezzato e seguito, in particolare, il forum dove si scambiano informazioni tecniche e novità di ogni genere.

Il social di riferimento del progetto sembra essere Twitter dove si danno continui aggiornamenti su Algo e sui trend del momento.

Algorand è presente anche su Facebook, Instagram, Telegram e Reddit, uno dei social più importanti nell’ambiente cripto, Youtube e Discord, altro tempio sacro del Web3. Ha inoltre un bel numero di articoli su Medium.

Storia di Algorand
Algorand, come detto, nasce nel 2017 da un’idea del professore del MIT, nato in Sicilia, Silvio Micali. La prima società si chiamava Algo Capital, creata assieme a Steve Kokinos, attuale Ceo di Algorand ed ex fondatore di Fuze. Nella prima fase, fino a febbraio 2018, Algorand aveva raccolto 4 milioni, tra i fondi che hanno investito ci sono Pillar e Union Square Ventures (che già aveva supportato Coinbase, Twitter e Kickstarter). Già a fine 2018, il progetto è arrivato a raccogliere 62 milioni, mentre, nel 2020, con la quotazione su Coinbase, arrivava la consacrazione definitiva.
Conclusioni
C’è una punta di orgoglio nazionale nel vedere Algorand, nata dall’idea di un italiano, Silvio Micali, tra gli esempi di blockchain più efficienti e “politicamente” equilibrate di tutto il mondo. L’idea di delegare quanto più possibile ai singoli partecipanti le sorti del progetto, usando un meccanismo di “lotteria” criptata e randomizzata, la rende uno dei progetti più trasparenti e decentralizzati dell’intero Web3. Certo, il fatto che non ci sia un limite massimo di coin acquistabili, può mostrare il fianco a scalate di “balene” o grossi gruppi finanziari che, controllando la maggior parte dei token, avrebbero molte possibilità di influenzare in maniera significativa le operazioni di validazione dei dati delle varie transazioni. Qui utilizzando il block explorer di Algorand, potrete vedere con i vostri occhi la creazione dei blocchi: noterete che i proponenti sovente si ripetono.
Ma la cosa più importante è che esiste un’effettiva richiesta di servizi del mondo reale verso Algorand. Il team di altissimo livello, le numerose collaborazioni e l’affidabilità della rete (praticamente assenti bug e malfunzionamenti) stanno portando l’azienda a firmare numerosi contratti a lungo termine, garantendo sulla prosperità di Algorand per i prossimi anni.
Faq, domande e risposte
Algorand è un progetto futuribile?
A valutare dalla struttura e l’esperienza del team, Algorand potrebbe essere una delle blockchain del futuro. In questo pesano le collaborazioni di un certo interesse e l’alta reputazione del fondatore, Silvio Micali.
Investire in Algorand è rischioso?
Certo. Tutti gli investimenti in cripto sono altamente rischiosi, soprattutto sul breve periodo. Non si dovrebbe mai sbilanciare i propri investimenti solo un settore, tantomeno quello delle cripto, e delle altcoin in generale. Non bisogna mai infatti investire più di quello che si può perdere e in ogni caso bisogna sempre informarsi in profondità sul progetto nel quale si vuole entrare, prima di effettuare l’investimento.
Cos’è la Algorand Foundation?
La Algorand Foundation si occupa dello sviluppo e del finanziamento della rete Algorand. Si occupa di fare da incubatore e acceleratore di progetti nel mondo blockchain. Si occupa molto di applicazioni, casi d’uso e della community che ruota attorno ad Algo. “La Algorand Foundation – si legge nel sito – opera indipendentemente da Algorand Inc. La Algorand Foundation è un’organizzazione comunitaria no-profit che si concentra sulla governance del protocollo, le dinamiche e gli aspetti fondamentali del token, e lo sviluppo open source dell’ecosistema di Algorand. Algorand Inc si concentra sullo sviluppo del Layer-1 del protocollo Algorand per consentire l’adozione della tecnologia blockchain di Algorand”.
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