Forse l’innovazione più bella del Web3 sono proprio le Dao. Lo so che molti di voi non hanno idea di cosa siano, ed è abbastanza normale, visto che su tratta di concetti molto recenti, legati alla tecnologia blockchain. Ma vediamo di provare a capirci qualcosa.
Innanzitutto il nome, Dao vuol dire Decentralized autonomous organization, cioè Organizzazione autonoma decentralizzata. Se vogliamo accostarla a un concetto del passato, potrebbe essere un’assemblea degli azionisti o una cooperativa. Con alcune differenze.
La Dao sarà l’anima del Web 3
Proviamo a mettere a fuoco cosa sia il Web3 rispetto al Web1 e al Web2. Con il Web1, gli over 35 di voi lo ricorderanno bene, era l’arrivo di Internet, una rete dove diciamo da fine anni ’90 a inizio del nuovo millennio, gli utenti potevano accedere per raccogliere informazioni, leggere di base, in una comunicazione unidirezionale. Le cose cambiarono, e di molto, verso la fine del primo decennio del 2000, con l’arrivo dei social, sostanzialmente. Internet non era più solo una rete da consultare per avere informazioni, ma un luogo dove poter caricare e pubblicare i nostri contenuti. Quindi non solo leggere, ma leggere e scrivere, dove scrivere è inteso in senso lato (quindi pubblicazione, oltre che di testi o commenti, anche foto e video).
Quasi 15 anni dopo, ecco che arriva il Web3 che, oltre alla possibilità di usufruire e pubblicare contenuti, gli utenti “possiedono”. Cosa? I propri dati, i propri contenuti, e, organizzati in community, partecipano in maniera attiva alla vita delle piattaforme a cui aderiscono. E non solo in termini economici, come mero investimento, ma come parte attiva, protagonista, delle scelte che un’azienda deve affrontare. Ed ecco quindi le Dao.
La Dao come assemblea degli azionisti
La Dao è questa assemblea virtuale e permanente degli utenti interessati in un progetto, riuniti in una community, che mettono insieme le loro forze, le loro risorse, le loro competenze, per perseguire un obiettivo unico, cioè il bene e la prosperità per gli appartenenti alla propria comunità. Del resto, come detto più volte, la natura del Web 3 è quella di decentralizzare e disintermediare le scelte di un gruppo di persone, e poco importa o cambia, che si tratti di aziende o community pubbliche.
La Dao, come dicevamo, combina quella che può essere intesa come un’assemblea di azionisti con la trasparenza della tecnologia blockchain, in particolare gli smart contract, che sono dei contratti automatici, scritti in blockchain, che, automaticamente e senza bisogno di autorizzazione e intermediari, al verificarsi di determinati presupposti mettono in pratica determinate decisioni, scritte appunto nello smart contract.
Applicazioni infinite
Le applicazioni di questa tecnologia sono infinite e allo stato attuale non si riesce a vedere ancora dove ci porterà. Ma i casi d’uso più concreti e affascinanti sono senza dubbio quelli nel pubblico. Il concetto alla base è quello di una nuova democrazia, un peso diverso per ciascun utente, in base al coinvolgimento, e al valore che ognuno sarà in grado di portare in una determinata community. L’uno vale uno, insomma, pare essere alle spalle. Con queste nuove organizzazioni, i voti di chi avrà investito più tempo, avrà dimostrato migliori qualità, si sarà dedicato con più trasporto alla causa avrà, secondo noi giustamente, più importanza all’interno della community. Ma ci rendiamo che su questo aspetto, ci sarà sicuramente molto dibattito.
Quello che a questo punto è abbastanza facile da prevedere, però, anche alla luce delle ultimissime notizie riguardanti colossi italiani (Telepass) o internazionali (Instagram, Sturbucks, Tiffany, solo per citare gli ultimi) è una corsa agli Nft come membership. Un contratto digitale che “certifichi” l’appartenenza a una community (aziendale o cittadina per esempio) e garantisca vantaggi e benefici proporzionalmente al valore, e qui torniamo al solito concetto, che si è portato alla community e quindi al progetto.
Di esempi in giro per il mondo ce ne sono parecchi, ci sono Dao che avevano come obiettivo l’acquisto di una squadra di basket Nba, oppure della prima edizione della Costituzione americana. Ma siamo ai primissimi passi, i primi esperimenti. E voi? Come pensereste la Dao del domani?