Il 15 aprile scorso lasciavo Fanpage, dove facevo il capo della cronaca. Il primo aprile, e non per scherzo, ho iniziato la mia avventura da giornalista nel mondo delle criptovalute, della blockchain, di Bitcoin e di tutto il resto appresso, che ho studiato voracemente negli ultimi 12 mesi, ma di cui ancora ci sono milioni di cose che non so e non capisco.
Se non sono passati 100 giorni, poco ci manca, ma per l’intensità e la velocità con cui li ho vissuti, potrebbero essere tranquillamente 1000. Il mercato era ancora abbastanza forte, Bitcoin viaggiava stabilmente sopra i 42mila dollari, e io prendevo un volo da Napoli, dove vivo, via Madrid, destinazione Bitcoin Conference, Miami.
No, non sono un giornalista economico, né uno speculatore, né un giocatore d’azzardo. se iniziate ora con noi questo viaggio, leggendo Decripto, vedendo i nostri video e le nostre interviste, capirete che “The Space”, come gli addetti ai lavori chiamano il Web3, è molto più di questo. Ma il termometro sì, quello è il prezzo di “sua maestà” Bitcoin.
Vi confesso che ci ho messo un po’ a capire cosa fosse la blockchain, la tecnologia che sta alla base di tutto questo fantastico mondo. E ovviamente ancora non mi sono chiari i passaggi più tecnici, anche se non sono sicuro né che ci riuscirei fino in fondo, né che sia davvero necessario. Noi siamo comuni mortali, che con sviluppatori e programmatori, e il loro linguaggio incomprensibile fatto di sigle e nomi strani, non riusciamo neanche a bere un caffè senza che ci venga l’emicrania.
Ma sono certo che molti di voi non conoscono il funzionamento di un motore a scoppio, eppure usano l’auto; non sanno che cos’è il protocollo Html, eppure usano Internet, non hanno nessuna idea di come funzioni la rete 5G eppure videochiamano amici e parenti.
Ecco, pensavo a questo, su quel volo Iberia che mi portava a vedere con i miei occhi un’industria che sta nascendo, nel luogo dove tutto il mondo Web3 si dà appuntamento una volta all’anno. In realtà una volta atterrato nella calda e carissima Miami, ho scoperto che le conference erano decine, gli eventi centinaia, le aziende migliaia e che quella città respira e vive di cripto, quando da noi in Italia il tutto è visto solo come una gigantesca truffa.
Lì ho capito che avevo fatto la miglior scelta della mia vita. Per uno che ha vissuto come ho vissuto io, sempre alla rincorsa del cambiamento, dell’innovazione, dello sviluppo e del progresso che si impone e spazza via archetipi inefficienti, oligarchici e anti meritocratici, il Web3 è il paradiso.
Ma il mercato, che è un po’ la forza propulsiva di ogni settore, non l’ha vista come me. Almeno non in quel momento. Da quei giorni in poi, Bitcoin ha affrontato la più grossa crisi della sua storia. Complici molteplici fattori, che pian piano con la redazione andremo ad analizzare, il prezzo è andato giù per 9 settimane consecutive. Record storico assoluto. Il precedente credo fosse 5 o 6. Un disastro: progetti da miliardi implosi su loro stessi, molti risparmiatori senza esperienza sul lastrico, progetti fermi o traballanti. Insomma, ho scoperto, anche sulla mia pelle, cos’è il Bear Market.
Ma avremo tempo di parlare di bear market, anche perché gli esperti dicono durerà almeno un anno, se non due. Per adesso pensate solo che è come essere attaccati da un orso (bear) che ti colpisce dall’alto verso il basso, e ti butta sempre più in giù. All’inverso, il bull market, come il toro, colpisce dal basso verso l’alto e non è detto che anche lui non possa far male.
Tutto questo però non c’entra con la mia scelta di entrare nel mondo cripto, da giornalista, aprire un giornale, formare una redazione e iniziare a offrire a voi lettori, ammesso che esistiate ancora, una luce in più su questo mondo che da fuori sembra così inaccessibile e complesso, ma che vi assicuro è semplice, come ogni cosa che riguarda gli esseri umani.
Non siete più lettori, siete una community. E in un prossimo futuro rischiate di avere un peso enorme. Se davvero il mondo sarà più decentralizzato, se singole organizzazioni dal basso riusciranno a creare, gestire, spendere valori che prima non era possibile monetizzare, se riusciremo a capire e a fare nostra questa tecnologia prima che venga limitata o affossata, allora io vedo un domani molto luminoso.
Lunedì Decripto comincia ufficialmente le pubblicazioni, inizia una lunga maratona alla scoperta di una tecnologia che ha tutte le carte in regola per essere “più impattante dell’energia elettrica”, come mi dissero James e Bonny, una coppia di 75enni della Boston Blockchain conosciuti a Miami che mi fecero capire che guardare al futuro con speranza non è un fatto anagrafico.
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