Il 26 giugno presso la Chiesa di San Silvestro al Quirinale a Roma si è tenuto il convegno: “Web3 e Blockchain, il futuro della digitalizzazione in Italia” che avevamo introdotto qui. Molti personaggi importanti del panorama italiano web3 hanno partecipato all’evento trattando vari temi riguardanti la blockchain e il web3. L’evento è stato organizzato da Decripto.org, Olitec e Federitaly in collaborazione con Chainalysis, GPDP e l’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale. Durante il convegno è intervenuto anche Carlo Verdone (presidente e fondatore di Federitaly) parlando di “blockchain e le certificazioni: il bisogno del Made in Italy di essere protetto“.
A questo link è disponibile la registrazione della diretta completa del convegno con tutti gli interventi.

Chi è Carlo Verdone
Carlo Verdone ha accumulato oltre vent’anni di esperienza nel campo della consulenza aziendale, del business coaching, della riorganizzazione aziendale e delle strategie di sviluppo. Ha competenze specifiche nella direzione commerciale, nell’amministrazione, nel controllo finanziario (AFC) e nella consulenza fiscale e tributaria.

Inoltre, l’esperto si è specializzato nella formazione aziendale, sviluppando piani formativi e fornendo servizi di rendicontazione per Fondi Interprofessionali. È in grado di valutare i fabbisogni formativi delle aziende.
Durante la sua carriera, l’esperto ha collaborato con diverse importanti aziende, tra cui TEGO GmbH, Diner’s Club Int., IFIL spa, FMR spa, Finter Bank Zürich, Gruppo Sanzanobi Spa, Global Finance ltd, Gruppo Baltimora Imm. e Gruppo QuiTicket.
L’intervento
Carlo ha parlato del web3 e della blockchain concentrandosi sull’importanza che il nostro Paese sta esprimendo nel campo dell’innovazione evidenziando le eccellenze italiane nella produzione di tecnologie avanzate.
Di seguito la trascrizione dell’intervento integrale.
“Carissimi partecipanti, ospiti istituzionali ed autorità presenti, vi saluto con calorosa cordialità. Innanzitutto, desidero ringraziare i compagni di viaggio di questa straordinaria avventura, oserei dire fantastico viaggio nell’innovazione digitale e tecnologica, in cui il nostro Paese sta esprimendo grandi potenzialità. Sono grato a tutti voi per aver scelto di partecipare a questo evento, dove vengono esplorati gli aspetti positivi e meno virtuosi (o, per meglio dire, fraudolenti) della tecnologia Web3 e della blockchain.
Ci troviamo in un luogo di incomparabile bellezza artistica e architettonica, uno spazio dello Spirito e della preghiera. Proprio in questa suggestiva cornice, circondati da opere rinascimentali che hanno segnato la storia dell’arte non solo italiana, oggi incontriamo l’avanguardia della tecnologia Web3 e della blockchain. In qualità di presidente di Federitaly, la federazione per la tutela e la promozione del Made in Italy nel mondo, non posso che esultare per come il nostro Paese sappia esprimere ricercatori ed eccellenza nella produzione della più avanzata tecnologia, soprattutto nell’ambito della realtà aumentata e del “meta verso”. Il Centro di Ricerca Olitec ne è un fulgido esempio.
Finora abbiamo analizzato, con interventi di grande interesse e spessore da parte di autorevoli esperti, come l’innovazione digitale abbia portato anche all’uso distorto e fraudolento di tecnologie come Web3, blockchain e criptovalute. Oggi voglio portarvi l’esperienza positiva e virtuosa di Federitaly, che grazie all’innovazione digitale della blockchain ha sviluppato una piattaforma di verifica della certificazione “Federitaly 100% Made in Italy”.
In collaborazione con due importanti attori del mondo blockchain, le fondazioni elvetiche DFinity e Origyn, siamo riusciti a completare e rendere operativo un grande progetto per la tutela della qualità e dell’origine dei prodotti 100% italiani. Utilizzando la blockchain ICP (Internet Computer Protocol), il cui principale contributore è proprio la Fondazione DFinity, abbiamo creato una piattaforma, insieme al nostro partner Origyn Foundation, che permette per la prima volta la pubblicazione di testi, immagini e video fruibili come un qualsiasi sito internet, ma con la sicurezza, velocità e sostenibilità della blockchain ICP. Sono state proprio queste caratteristiche a spingerci a scegliere una blockchain in linea con i nostri principi di eticità e sostenibilità.
Oggi, grazie a un rigoroso processo di verifica a doppio livello (documentale e fisico attraverso un audit in azienda), possiamo mettere in pratica il nostro progetto di tutela e promozione delle eccellenze italiane in tutto il mondo. Il nostro riferimento normativo assoluto è l’art. 16 della legge 166/09, almeno fino a quando il legislatore non introdurrà una normativa più restrittiva per garantire una maggiore tutela del nostro Made in Italy. In particolare, ci preoccupa l’utilizzo di materie prime non provenienti dal territorio nazionale, nonostante la loro presenza significativa in termini quantitativi e qualitativi.
Inoltre, dobbiamo sottolineare che l’adozione della tecnologia blockchain nella certificazione del 100% Made in Italy non solo contribuisce a tutelare uno dei principali patrimoni dell’economia italiana, ma offre anche un’opportunità per il nostro Paese di diventare un leader nella digitalizzazione e nell’innovazione tecnologica. La sinergia tra Web3, blockchain e Made in Italy può essere un motore di crescita per l’economia italiana, generando benefici in termini di competitività, sostenibilità e valorizzazione del talento e delle eccellenze del nostro territorio. La nostra iniziativa è stata discussa sui giornali di tutto il mondo come un “caso Italia” nell’utilizzo massivo e virtuoso della blockchain.
Un prodotto certificato “Federitaly 100% Made in Italy” viene etichettato con il marchio ufficiale e un QR Code. Attraverso la scansione con un normale smartphone, è possibile accedere direttamente al certificato del prodotto e verificare l’intero processo di certificazione, oltre a ottenere una panoramica completa dell’azienda attraverso video, foto e documenti come brochure e altre certificazioni possedute. In qualsiasi parte del mondo, un consumatore che acquista un prodotto certificato potrà avere la certezza della qualità, creatività, eleganza e bellezza del vero Made in Italy.
La nostra iniziativa oggi vuole fornire un contributo sostanziale nella lotta al fenomeno dell’italian sounding. Questo fenomeno danneggia i produttori italiani legittimi, che possono perdere competitività a causa della concorrenza sleale dei prodotti “Italian sounding”. Inoltre, il consumo di prodotti falsamente etichettati come italiani può deludere i consumatori, che si aspettano qualità e autenticità che non vengono poi soddisfatte. Ciò può minare la fiducia dei consumatori nel “Made in Italy” e ridurre la domanda di prodotti autentici italiani. Combattere questo fenomeno richiede un’azione coordinata a livello internazionale e l’adozione di strumenti di verifica dell’origine dei prodotti, come la certificazione su blockchain di Federitaly. Ripristinare la fiducia dei consumatori è il primo passo per salvaguardare il patrimonio delle imprese che investono in qualità, innovazione e nella creazione di posti di lavoro.
Qualche settimana fa è stato annunciato l’approvazione in Consiglio dei Ministri di un Disegno di Legge dal titolo proprio “Made in Italy”. La nostra Federazione ha contribuito a questo disegno di legge nella parte relativa all’utilizzo della blockchain, collaborando con l’ufficio legislativo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Tuttavia, il testo definitivo non è ancora stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale e dovrà essere discusso nuovamente in Commissione Attività produttive della Camera. Siamo pronti a presentare modifiche sostanziali, soprattutto per quanto riguarda la salvaguardia delle micro e piccole imprese, che rappresentano l’ultimo baluardo dell’eccellenza italiana e del vero 100% Made in Italy. Inoltre, abbiamo già preparato un articolato testo per l’inserimento di misure di sostegno alle imprese che adottano strumenti di tracciamento e certificazione dei prodotti basati sulla tecnologia blockchain.
Il dialogo con le istituzioni sull’innovazione tecnologica e la digitalizzazione dei processi aziendali non deve mai fermarsi per Federazioni come la nostra. Abbiamo esperti di grande esperienza e “cervelli” che già collaborano con grandi player mondiali del settore, oltre a strutture avanzate anche nel settore del web2. Non possiamo e non dobbiamo disperdere questo incredibile patrimonio di conoscenza. Al contrario, dobbiamo investire risorse preziose nella ricerca e creare un impianto legislativo che possa punire con rigore qualsiasi utilizzo fraudolento di queste tecnologie, senza però inibire la fruizione virtuosa e democratica della blockchain e della realtà aumentata. Il dibattito sulle tecnologie digitali, come l’intelligenza artificiale, non deve essere estremizzato in un senso o nell’altro. Dobbiamo trovare modalità di controllo e gestione senza deprimere o addirittura criminalizzare la ricerca e il progresso digitale.
Come affermava il grande filosofo Socrate, “la felicità consiste nell’avere equilibrio nelle cose: come una bilancia, bisogna imparare a pesare ogni aspetto della vita con giustizia e moderazione”. In questo spirito, auspichiamo di mantenere un equilibrio tra l’utilizzo responsabile delle nuove tecnologie, come la blockchain e la realtà aumentata, e la protezione dei nostri valori etici e culturali. Sono convinto che possiamo trarre grandi vantaggi dalla digitalizzazione e dall’innovazione, se le gestiamo con saggezza e consapevolezza dei loro potenziali benefici e rischi. Grazie a tutti voi per essere qui oggi e per contribuire a questa discussione fondamentale per il futuro del nostro Paese e della nostra economia. Grazie e buon lavoro a tutti.”.