Come tutti si aspettavano ormai da settimane, BlockFi si è appellata al “Chapter 11”, la norma del codice fallimentare degli Stati Uniti che ha come obiettivo risanare l’impresa che ne richiede la sua applicazione.
BlockFi navigava da mesi in cattive acque. Con il crollo dei prezzi derivato dal crack di Terra Luna e dal fallimento di Celsius, l’azienda subii pesantemente l’effetto domino e la bunk run, facendo fatica a sostenere il proprio business model. Proprio FTX, a luglio 2022, foraggiò con 400 milioni di dollari la società per supportarla con i pagamenti ai creditori. BlockFi aveva inoltre fatto un prestito di 80 milioni di dollari a Three Arrows Capital, hedge found asiatico fallito a fine giugno 2022.
A metà novembre, a seguito del fallimento di FTX, BlockFi blocca i prelievi degli utenti.
Come funziona (o funzionava) BlockFi
BlockFi è (o era) una piattaforma di landing centralizzata che permetteva agli utenti di depositare criptovalute in cambio di interessi o di prendere in prestito criptovalute. Ad agosto 2022, con l’ultimo aggiornamento dei tassi, bitcoin aveva un rendimento del 3.5% annuo, Ether 2%, mentre sulle stablecoin si arrivava al 7.5% annuo.
Forniva inoltre un servizio di wallet custodial e una piattaforma di scambio di criptovalute interna. Fino a giugno 2022 era tra le aziende CeFi ritenute più sicure e più istituzionalizzate. Annovera infatti tra i suoi investitori: Coinbase, Winklevoss Capital (dei fondatori di Gemini) e Morgan Creek Capital Management.

Cosa succede ora?
Il Chapter 11 non prevede la liquidazione, ma la riorganizzazione dell’azienda ai fini di risanarla e riprendere l’operatività ripagando i creditori in ordine di importanza: prima i creditori garantiti, poi i dipendenti, i fornitori ed infine tutti gli altri.
BlockFi ha dichiarato di avere un totale di 100.000 creditori con i fondi bloccati sulla piattaforma, con debiti che potrebbero raggiungere i 10 miliardi di dollari. Tra i principali creditori di BlockFi ci sono: Ankura Capital per 729 milioni di dollari, FTX US per 275 milioni di dollari ed addirittura la SEC, l’organismo di vigilanza statunitense, per 30 milioni di dollari a seguito delle sanzioni inflitte a BlockFi ad inizio 2022.

L’attività della piattaforma continuerà per il momento ad essere messa in pausa. La società ha dichiarato di avere 256 milioni di dollari in liquidità già disponibili per iniziare a ripagare una parte dei creditori.