Con una recente sentenza emessa da un tribunale a Tongliang, in Cina, situato vicino a Chongqing, 21 individui sono stati condannati per il loro coinvolgimento in un intricato schema, che riguardava la conversione dei proventi derivanti da frodi online e casinò illegali, transati in Tether (USDT), in Yuan cinesi (RMB). L’ammontare totale di questi trasferimenti illeciti ammontava a circa 2,25 miliardi di RMB, pari a circa 307 milioni di dollari.
I fatti
Secondo l’annuncio del tribunale, due imputati principali, identificati solo per i loro cognomi, Jiang e Zheng, sono stati determinanti nel reclutare i servizi di altre 19 persone, spesso chiamate “mules finanziarie”. I documenti forniti dal tribunale gettano luce sul meccanismo della loro operazione. Utilizzando un portafoglio decentralizzato chiamato Bitpie, simile a Metamask per funzionalità, il gruppo ha abilmente convogliato l’USDT verso piattaforme di scambio peer-to-peer locali. Queste piattaforme si specializzano nella negoziazione di valute virtuali, consentendo loro di convertire la criptovaluta in Reminbi senza intoppi.
La strategia delle transazioni fittizie
Per effettuare con successo questi trasferimenti senza destare sospetti, il gruppo ha messo in pratica un meccanismo ingegnoso distribuendo i prelievi della valuta fiat in diverse città in tutto il paese. Inoltre, per giustificare questi significativi trasferimenti di denaro, hanno fornito costantemente spiegazioni fabbricate. Queste giustificazioni andavano dai pagamenti di progetti fasulli agli stipendi inventati dei lavoratori. L’intenzione era singolare: assicurare che l’intero processo apparisse legittimo e sopra la tavola.
Tra gli imputati, Jiang è stato identificato come colui che ha tratto notevoli benefici da questa operazione. Si ipotizza che abbia accumulato un cospicuo guadagno di 22,62 milioni di RMB, equivalente a 3 milioni di dollari. La sentenza del tribunale è stata inequivocabile nella sua conclusione. Le parti coinvolte sono state ritenute colpevoli dell’atto deliberato di riciclare i guadagni criminali. Di conseguenza, sono state condannate a varie pene detentive accompagnate da multe. A Jiang è stata inflitta una condanna di sei anni e tre mesi oltre a una multa di 500.000 RMB. D’altra parte, Zheng, affrontando accuse di gravità simile, è stato obbligato a scontare una pena detentiva di sei anni. Inoltre, è stato anche soggetto a una multa che riprende quella di Jiang, ammontante a 500.000 RMB.
Sebbene la comunicazione del tribunale non abbia specificato esplicitamente l’origine di questi USDT, è opportuno notare che Tether è la criptovaluta preferita tra le reti fraudolente che operano principalmente nel Sud-Est asiatico. In una pubblicazione intitolata “Number Go Up,” scritta da Zeke Faux, un giornalista di Bloomberg, le dinamiche di questi sindacati e la loro intrinseca dipendenza da Tether sono documentate in dettaglio.