Celsius Network, una delle più grandi società di prestiti di criptovalute al mondo, ha dichiarato bancarotta. La dichiarazione di fallimento della società con sede nel New Jersey arriva circa un mese dopo aver congelato i beni dei clienti. A seguito del crollo di valore, la società ha dovuto affrontare una crisi di liquidità. La limitazione dei prelievi è stata una scelta quasi forzata per evitare una corsa ai depositi da parte dei clienti, come ha spiegato la società in un comunicato stampa.
Acting in the best interest of our stakeholders, including our entire customer community, is our top priority. We look forward to sharing our progress as we go through this transparent process.
— Celsius (@CelsiusNetwork) July 14, 2022
L’avvertimento di sei stati americani
Il Dipartimento di regolazione finanziaria del Vermont ha emesso un avvertimento contro Celsius, avvertendo i consumatori che l’azienda non potrà erogare servizi nello Stato classificandola come profondamente insolvente. Il Vermont è solo il sesto stato ad aver aperto un’indagine sui conti di Celsius dopo le insistenti voci che vedevano la società di prestiti in crisi.
L’inchiesta del Financial Times: chi rischia di più?
Per attirare gli investitori, Celsius ha offerto tassi di interesse elevati e ha affermato che i suoi rischi erano minimi. Come riportato dal Financial Times in un’indagine , i rischi finanziari sono aumentati negli ultimi mesi quando la domanda di prestiti da parte degli investitori istituzionali è diminuita. Altri grandi istituti di credito digitali hanno affrontato un destino simile come la Three Arrows Capital e la Voyager Digital, fallite entrambe di recente. A subire l’impatto del fallimento della Celsius saranno i finanziatori di venture capital che rischiano ingenti perdite.

Ennesima vittima di una crisi cominciata nel 2022
Un fallimento che nonostante tutto sembrava preannunciato da ormai un mese. A fianco ai lenti rimborsi nei confronti dei clienti si andavano a sommare anche i licenziamenti interni all’azienda. La società fondata cinque anni fa dall’imprenditore Alex Mashinsky che si era posto l’obiettivo di creare un network per il prestito di criptovalute. Dall’inizio del 2022 la società si è trovata travolta dalla “tempesta cripto”.