Miles Jennings, consigliere generale e responsabile della decentralizzazione di a16z crypto ed ex partner di Latham & Watkins e Brian Quintenz, responsabile globale delle politiche di a16z crypto ed ex commissario della Commodity Futures Trading Commission statunitense sono intervenuti su Fortune cercando di ipotizzare lo scenario del settore crypto dopo sentenza del tribunale federale in merito alla disputa tra RIpple Labs e la SEC.
I danni al settore dell’incertezza normativa
I due autori scrivono che che i consumatori e gli imprenditori del fiorente settore delle criptovalute e del web3 si trovano di fronte a una tremenda incertezza normativa, che frena l’industria legittima e permette ai cattivi attori di prosperare e non contribuisce a migliorare la situazione l’attesa sentenza sommaria nella causa intentata dalla Securities and Exchange Commission (SEC) contro Ripple Labs e due dei suoi fondatori. Essa, infatti, ritiene che le vendite dirette di Ripple del suo asset digitale XRP a investitori istituzionali siano offerte di titoli, in linea con i precedenti casi di applicazione delle leggi sui titoli alle offerte iniziali di monete (ICO) che hanno dominato il settore nei suoi primi anni. Tuttavia, con un duro colpo per la SEC, la sentenza non ha esteso l’applicazione delle leggi sui titoli alle vendite di XRP da parte di Ripple e dei suoi fondatori ai privati tramite alcune piattaforme di scambio di asset digitali. Nell’articolo su Fortune viene sottolineato che sebbene si tratti di una vittoria potenzialmente significativa per le criptovalute e di un rifiuto della guerra in corso contro la SEC, la sentenza produce una serie di risultati confusi che evidenziano l’incertezza di lunga data che affligge un settore che chiede a gran voce stabilità.
Cosa devono fare gli imprenditori della decisione?
Da un lato, la sentenza non è la parola definitiva sulla questione e può essere impugnata. Ciò significa che gli imprenditori possono scegliere di continuare le attuali pratiche del settore, in cui gli emittenti di asset digitali si affidano per lo più all’utile, ma incompleto, quadro di decentralizzazione della SEC del 2019 – un processo che attenua molti dei rischi che gli asset digitali pongono ai consumatori. Ma anche alcuni membri della SEC hanno cercato di prendere le distanze da tale quadro, che si è dimostrato non sufficientemente chiaro o solido per essere efficace. D’altro canto, la sentenza apre una strada completamente diversa per gli emittenti di asset digitali, in quanto stabilisce che le vendite di asset digitali sulle piattaforme di scambio non sono disciplinate dalle leggi sui titoli. Ma la sentenza è anche in diretto contrasto con le recenti azioni della SEC contro alcuni importanti exchange di asset digitali, tra cui Coinbase.
“La SEC danneggia l’innovazione americana”
In definitiva, è la conclusione dell’articolo, ciò che la sentenza Ripple rende evidente è che le regole sono tutt’altro che chiare. E senza regole chiare, l’attuale atteggiamento della SEC nei confronti delle criptovalute, basato sulla regolamentazione, sta danneggiando e non aiutando l’innovazione americana. Questa incertezza ha già agito a lungo come freno al ritmo dell’innovazione e come terreno di coltura per i cattivi attori. Gli attori responsabili sono stati soggetti a dubbie azioni di applicazione delle normative statunitensi, mentre le aziende malintenzionate lanciano prodotti che violano palesemente le regole di lunga data, spesso al di fuori della portata delle autorità statunitensi fino a quando non è troppo tardi. Purtroppo, è probabile che la situazione peggiori prima di migliorare. A meno che il Congresso non agisca rapidamente.
Inapplicabili alle nuove tecnologie principi vecchi di 80 anni
I due autori continuano sostenendo che “l’applicazione coerente di precedenti vecchi di 80 anni a nuove tecnologie presenta notevoli difficoltà” e puntualizzano che i “vantaggi e i rischi unici della blockchain e delle criptovalute richiedono un nuovo approccio normativo. Gli innovatori legittimi e i consumatori di nuovi prodotti hanno bisogno di regole chiare per costruire prodotti di utilità che possano essere acquistati e utilizzati in modo sicuro, e per casi d’uso che vanno ben oltre la speculazione finanziaria. L’unica strada percorribile a questo punto è una legislazione ponderata e ben calibrata che protegga i consumatori da truffe e conflitti di interesse, pur accogliendo le innovazioni della tecnologia blockchain. Altri Paesi del mondo sono già giunti a questa conclusione; gli Stati Uniti sono in ritardo”.
Tre vie da seguire
Come fare per non rimanere indietro, ma anche per evitare ulteriore confusione e incertezza? Viene raccomandato ai legislatori statunitensi di fare tre cose.
- In primo luogo, garantire la tutela dei consumatori e degli investitori imponendo la registrazione e la supervisione delle imprese centralizzate. Le autorità di regolamentazione dovrebbero verificare i rischi derivanti dalle relazioni di custodia, dai conflitti di interesse e dall’uso degli asset digitali nella finanza illecita. Abbiamo già visto molti esempi di queste carenze normative.
- In secondo luogo, qualsiasi legislazione dovrebbe fornire agli imprenditori che hanno costruito reti non centralizzate e imprese legittime nonostante questo ambiente incerto un percorso di conformità.
- Infine, le leggi e i regolamenti dovrebbero incentivare adeguatamente la decentralizzazione e la proprietà e l’utilizzo da parte della comunità, caratteristiche fondamentali della tecnologia crittografica e blockchain che determinano i reali benefici per il pubblico e per l’Internet di nuova generazione che questa tecnologia offre.