Negli ultimi anni l’industria italiana della blockchain ha conosciuto una importante fase di sviluppo dal momento che le aziende hanno sperimentato e costruito infrastrutture a lungo termine per supportare la futura espansione del settore. Il governo ha inserito tra le priorità delle sue politiche l’adozione delle tecnologie digitali elaborando programmi di supporto finanziario per le start up digitali e promuovendo l’intelligenza artificiale come mezzo per innovare le pratiche commerciali.
Gli investitori

I principali investitori nel settore della blockchain in Italia con 3 investimenti ciascuno sono “CDP Venture Capital” (un fondo di venture capital italiano), “EIT Urban Mobility” (un’iniziativa dell’Unione Europea che si concentra su soluzioni innovative per i problemi urbani, e “Enry’s Island” ( un investitore privato). Con 2 investimenti compaiono vari soggetti, tra cui sia società di venture capital come “Iberifi Ventures”, “Azimut Holding” e “Borderless Capital”, sia programmi di accelerazione come “Climate-KIC Acceleration Programme” e “Startup Wise Guys“.
Molti investitori di diversa natura (venture capital, angel investors, programmi di accelerazione e singoli individui) hanno compiuto un’unica operazione: questo elemento dimostra che vari stakeholders, tra cui alcuni investitori istituzionali come Regione Puglia” e “Cassa Depositi e Prestiti” hanno un grande interesse allo sviluppo del settore blockchain in Italia e questo è di certo un segnale positivo per lo sviluppo futuro del settore.
Tipologie di finanziamento

Il “Pre-Seed” è il tipo di investimento più comune con 34 investimenti, seguito da “Seed” con 27; ciò sta a significare che la maggior parte delle startup blockchain italiane sono nelle prime fasi di sviluppo: stanno cercando o ricevendo capitali per avviare la loro attività. 16 investimenti in forma di “Grant” testimoniano l’esistenza di certo livello di supporto finanziario da parte di enti pubblici o privati per progetti di ricerca e sviluppo nel settore blockchain.
Le forme di finanziamento di serie più avanzate – come “Series A” e “Private Equity” – sono meno comuni, con solo 4 e 1 investimenti rispettivamente. Questo perché molte startup blockchain italiane sono ancora in una fase relativamente precoce e non hanno pertanto raggiunto il livello di crescita necessario per attirare questo tipo di investimenti.
È interessante notare anche la presenza di un “Post-IPO Equity” e di un “Initial Coin Offering (ICO)“, che rappresentano forme di finanziamento più sofisticate e indicate per le aziende che hanno già una certa traiettoria di crescita.
I capitali


A partire dal 2016 il totale degli investimenti nel settore blockchain nel nostro Paese è di 163,5 milioni di euro. La mediana, valore che indica il valore “medio” di ciascuna operazione, à di circa 362mila dollari, il che indica che ci sono molti investimenti di piccola dimensione. Inoltre è possibile osservare che il numero e l’ammontare degli investimenti varia in modo significativo da un mese all’altro, questo perché gli investimenti possono essere guidati da opportunità specifiche piuttosto che da una tendenza generale.
Top 3 investitori in Italia
CDP Venture Capital: CDP Venture Capital è una società di venture capital di proprietà di Cassa Depositi e Prestiti, la banca di investimento controllata dallo Stato italiano. Nel 2023, CDP Venture Capital ha investito in diversi start-up nel campo della blockchain, tra cui:
- – Genuino, consente ai marchi di raccontare le loro storie attraverso oggetti digitali da collezione – NFT – supportati da beni fisici certificati;
- – Art Rights, è una piattaforma a supporto della gestione e della certificazione delle opere d’arte a tutela di artisti, collezionisti e operatori del settore;
Enry’s Island: Enry’s Island è una società di venture capital che investe in start-up nel settore della blockchain e delle tecnologie finanziarie. Nel 2023, Enry’s Island ha investito in diverse società, tra cui:
- – Over, un metaverso costruito in Web3 che consente ai suoi creatori di pubblicare e possedere completamente i propri contenuti, offrendo ricompense e opportunità a tutti coloro che contribuiscono alla creazione dell’ecosistema;
- – COYNPAY, una soluzione per privati e aziende che in un’unica piattaforma di cripto pagamenti permette di effettuare transazioni con la tecnologia e la sicurezza di una rete Blockchain;
Azimut Holding: Azimut Holding è una società di gestione patrimoniale che investe in diverse classi di asset, tra cui azioni, obbligazioni e investimenti alternativi. Nel 2023, Azimut Holding ha investito in diverse start-up nel campo della blockchain, tra cui:
- – Alps Blockchain, azienda specializzata in ricerca e sviluppo nei settori della blockchain e del data mining;
- – Capitual, una banca digitale multivaluta che rende l’uso delle criptovalute sempre più semplice per tutti;
- – Young Platform, un exchange di criptovalute progettato per la prossima generazione di investitori.
Gli investimenti effettuati da questi investitori nel 2023 sono un segnale chiaro: vi è ancora molto ottimismo sull’industria della blockchain. Il settore è ancora nelle prime fasi di sviluppo, ma ha il potenziale per rivoluzionare diversi settori.
Conclusione
L’analisi dei dati raccolti mostra che l’industria blockchain in Italia è attualmente un campo promettente con molti investitori sia privati che pubblici. Il numero di startup italiane che stanno ottenendo finanziamenti iniziali indica che il settore continua a generare interesse: questo trend può essere interpretato come un segno positivo per lo sviluppo futuro dell’industria.